di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Giorgio Ghiringhelli 

Via Ubrio 62           

6616 Losone

Losone, 2 novembre 2005

 
Onorando
Consiglio comunale
di Losone

Mozione

 Introduzione delle “zone 30” in tutti i quartieri di Losone

 

Gentili colleghe, egregi colleghi,

 

questa mozione si prefigge di introdurre un limite di velocità di 30 km/h in tutte le strade del Comune ad eccezione delle  principali vie di scorrimento (Via Locarno, Via Mezzana, Via Arbigo, Via Lusciago, Via Municipio e Via San Materno). A tal scopo chiedo che il Municipio sottoponga al Legislativo una richiesta di credito-quadro per la realizzazione – eventualmente a tappe - delle misure di accompagnamento che si renderanno necessarie per la creazione delle “zone 30”. Tale richiesta di credito, in base alle direttive federali,  dovrà  essere preceduta da una  perizia tecnica atta a giustificare la limitazione di velocità nei vari quartieri nonché a suggerire le misure di moderazione del traffico che dovranno essere attuate.

 

 Premessa

 

Già con lettera del 4 marzo 2005 avevo chiesto al Municipio di esaminare con urgenza la possibilità di creare una  “zona 30” in tutto il comparto della Campagna, dove la velocità di molti veicoli non è adeguata alle stradine di questo tranquillo quartiere residenziale.

 

In data 11 aprile il Municipio mi rispose comunicandomi di aver accolto la proposta e di aver nel frattempo assegnato al TCS il mandato per l’allestimento di una perizia preliminare atta a stabilire le modalità per l’introduzione della limitazione in questione.

 

In attesa dunque che questa perizia venga ultimata e che nel quartiere della Campagna  si possa  sperimentare al più presto la prima  “zona 30” del nostro Comune, mi sembra importante avviare i passi necessari per estendere in tempi rapidi le “zone 30” a tutti i quartieri di Losone. L’auspicio è che, nell’intento di accelerare l’iter di questa mozione, il Municipio provveda a far eseguire immediatamente la necessaria perizia tecnica ed eventualmente a presentare direttamente al Consiglio comunale, nel termine di 6 mesi , un messaggio a sostegno della proposta (come previsto dall’art. 67 cpv. 2 lett. b della LOC)

 

Motivazioni

 

Se fino a qualche anno fa l’introduzione delle “zone 30”, specie in un Cantone motorizzato come il nostro, incontrava forti resistenze soprattutto da parte di autorità comunali poco sensibili ai problemi dell’ambiente e della sicurezza, bisogna ammettere che ora la mentalità è cambiata e che quasi non passa giorno senza che i giornali diano notizia della creazione di nuove “zone 30” in un numero crescente di Comuni ticinesi (vedi articoli allegati del 24 settembre, 26, 29 e 31 ottobre 2005)  E’ quindi tempo che anche il nostro Comune si adegui a questa realtà.

 

Non c’è bisogno di spendere molte parole per elencare i vantaggi delle “zone 30”, che possono essere così riassunti : diminuzione degli incidenti gravi, meno rumore (la diminuzione del rumore è di 3-4 decibel : questo risultato corrisponde a quanto si otterrebbe dimezzando il traffico su una strada mediamente frequentata), maggiore qualità di vita, costi contenuti, migliore convivenza fra automobilisti, ciclisti e pedoni.

 

In una pubblicazione del 1995 dell’Associazione traffico e ambiente si poteva leggere che “l’efficacia delle zone 30 è ormai ampiamente dimostrata. Nei quartieri dove la velocità è limitata a 30 km/h non ci sono praticamente più incidenti stradali mortali per pedoni o ciclisti”.

 

Ecco qualche dato riportato nella stessa rivista . Lo spazio di reazione e di frenata di un veicolo a 50 km/h è di 28 metri, mentre a 30 km/h è di soli 13 metri. Nel caso di un investimento a 50 km/h il 45 % dei pedoni riporta ferite mortali; tale percentuale scende solo al 5-10 %  se l’investimento avviene alla velocità di 30 km/h. Nel 1991 in Svizzera il 92% di tutti gli incidenti che hanno coinvolto pedoni fra i 5 ed i 6 anni sulle strade secondarie sono capitati al momento in cui questi attraversavano la strada. In base all’Ufficio federale di statistica (dati del 1993) , su 100'000  abitanti della stessa età si registrano (fra morti e feriti) quattro volte più vittime fra i pedoni dai 5 ai 9 anni che fra quelli tra i 10 e i 69 anni e nove volte più vittime di incidenti mortali fra i pedoni con 70 anni e più che quelli di altre fasce di età. Infine, fra i ciclisti d’età compresa fra i 10 ed i 17 anni le vittime di incidenti su 100'000 abitanti  sono 4 volte più numerose ( 148 contro 38) rispetto ad altre fasce d’età.

 

I dati sopra riportati non saranno forse molto freschi ma sono sempre validi e   significativi e dimostrano la necessità e l’urgenza di introdurre delle “zone 30” a salvaguardia soprattutto delle fasce più deboli della popolazione e cioè dei bambini , degli adolescenti e degli anziani.

 

Da notare che l’introduzione di limiti di velocità ridotti a 30 km/h potrebbe avere benefici effetti anche per le casse del Comune, nel senso che si potrebbero ridimensionare o evitare taluni  interventi (allargamenti per marciapiedi ecc.)  previsti per migliorare la sicurezza della rete stradale interna del Comune  (penso in particolare alle strade della zona dei Saleggi, dove hanno sede numerose infrastrutture sportive, un albergo a 5 stelle, la Diamond,  le scuole elementari, la scuola media e il nuovo asilo che aprirà i battenti l’anno prossimo : in questa delicata zona, già da lungo tempo avrebbe dovuto essere introdotto un limite di velocità di 30 km/h!) .

 

L’introduzione di un limite di 30 km/h darebbe una boccata di ossigeno pure agli abitanti della zona di Via Emmaus, nei pressi del Mercato Cattori, che da una quindicina di anni reclamano per i disagi causati dai 3'000 veicoli che quotidianamente percorrono questa via larga 5 metri, e che ancora nel luglio scorso hanno presentato al Municipio una petizione firmata da una trentina di persone con la quale si chiedevano provvedimenti urgenti per porre rimedio all’attuale insostenibile situazione.

 

Le esperienze fatte altrove hanno dimostrato che l’eventuale diffidenza dei cittadini verso le  “zone 30” diminuisce dopo le esperienze fatte.  A Graz (Austria), ad esempio, solo il 44% della popolazione era favorevole all’introduzione di questo limite in tutta la città, mentre due mesi dopo tale introduzione la percentuale di favorevoli era passata al 72% ( e al 66% degli automobilisti).

 

A Massagno fu una petizione firmata da 850 cittadini e consegnata nel 1996 a chieder la riduzione della velocità da 50 a 30 km/h e solo in questi giorni  - dopo un intervento sperimentale eseguito nel 1998 in una ristretta area del nucleo e dopo una perizia tecnica commissionata nel 2002  – ci si sta apprestando a rallentare il traffico sulla rete stradale interna : v’è da augurarsi che nel nostro Comune, già in forte ritardo su questo fronte, non sia necessario attendere il lancio di petizioni o iniziative per passare alla fase realizzativa in tempi meno biblici rispetto a quelli di Massagno.

 

 

                     Collegiali saluti                           Giorgio Ghiringhelli



 
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