di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


Violenza nella Bibbia e nel Corano :

che differenza c’è ?

Un dibatto interessante che la Regione ha spento sul nascere

 

Quale differenza c’è fra la violenza contenuta nell’Antico Testamento e quella contenuta nel Corano ? La domanda è tornata alla ribalta a seguito della lettera che Edo Pellegrini ha inviato il 17 gennaio scorso a La Regione in risposta a un editoriale di Erminio Ferrari, e che è stata censurata con motivi pretestuosi dal direttore Matteo Caratti. Mi sono ricordato che nel febbraio del 2013 anch’io avevo sottoposto alcune domande sullo stesso tema a una persona conosciuta in un blog e che si dimostrava assai informata su queste questioni. Per arricchire il dibattito che la Regione ha voluto spegnere sul nascere ho deciso di pubblicare oggi per la prima volta le risposte che avevo ricevuto alle mie domande. Non so se siano tutte farina del sacco del mio interlocutore o se egli  abbia trovato le informazioni su internet. Ad ogni modo le sue risposte mi sembrano interessanti e meritevoli di essere rese note ai visitatori di questo sito. Nel testo sottostante le mie domande sono riportate in rosso.

                                                                   Giorgio Ghiringhelli

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Ciao, posso chiederti un parere ? Spesso quando dico che l’Islam è violento mi sento rispondere che anche nella Bibbia c’è molta violenza. E’ probabilmente così per quanto riguarda il vecchio Testamento (che è alla base dell’ebraismo, giusto ?) ma non è così per quanto riguarda il Nuovo Testamento (che è alla base del Cristianesimo, giusto?).......

Secondo l'ultimissima edizione della Bibbia edita dalle Edizioni San Paolo e alla quale sono intervenuti una trentina di autorevoli esperti, la Bibbia non è un libro nel senso stretto del termine; è piuttosto una raccolta di libri e di scritti assai diversi. 

   
La Bibbia ebraica comprende 39 libri, scritti tutti prima di Cristo. Tradizionalmente è suddivisa in tre grandi sezioni:

1) La Torah o Legge (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio);

2) I Profeti detti anteriori (Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele, e 1-2 Re) e posteriori (Isaia, Geremia, Ezechiele e i dodici profeti “minori” da Osea a Malachia);


3) Gli Scritti (Salmi, Proverbi, Giobbe, Cantico dei Cantici, Rut, Lamentazioni, Qohelet, Ester, Daniele, Esdra, Neemia, 1-2 Cronache).


La Bibbia cristiana riprende la Bibbia ebraica, aggiungendo alcuni libri (Antico Testamento) e completando la storia salvifica con gli scritti redatti nel I sec. d.C. (Nuovo Testamento). La chiesa cattolica, complessivamente, conta 73 libri.

La prima parte della Bibbia cristiana, l’Antico Testamento, comprende 46 libri (*), suddivisi in quattro sezioni:


- Il Pentateuco corrispondente alla Torah della Bibbia ebraica;
- I libri storici, corrispondenti ai Profeti anteriori con l’aggiunta di Rut, Cronache, Esdra, Neemia, Tobia, Giuditta, Ester e Maccabei;
- I libri sapienziali (Giobbe, Salmi, Proverbi, Qohelet, Cantico dei Cantici, Sapienza, e Siracide);
- I libri profetici, corrispondenti ai Profeti posteriori della Bibbia ebraica, con l’aggiunta di Baruc e parti del libro di Daniele.

La seconda parte della Bibbia cristiana, il Nuovo Testamento, comprende 27 libri suddivisi tra Vangeli, Atti, Lettere e Apocalisse.

La Bibbia può essere accostata in modi diversi. Uno storico può rintracciarvi una molteplicità di documenti preziosi di un tempo ormai lontano; un cultore di letteratura può scorgervi finezze stilistico-letterarie; un poeta può intravedervi piccoli capolavori poetici che esprimono gli aneliti umani; lo storico delle religioni le credenze di differenti popoli.


Per i credenti la Bibbia è un libro ispirato, è un libro umano e divino allo stesso tempo. È, però, importante sfatare alcune idee errate circa l’ispirazione dei testi. Non bisogna immaginare una specie di estasi dello scrittore, durante la quale Dio detta le parole da scrivere. Ugualmente non è sostenibile l’ipotesi che Dio abbia fatto scrivere una parte della Bibbia, ossia le pagine che parlano delle verità più sublimi, mentre abbia lasciato un’altra parte alla libera iniziativa dell’uomo. Ogni autore scrive nella sua lingua, con la cultura del suo tempo, utilizzando immagini proprie, con i rispettivi talenti letterari brillanti o mediocri.


Per cercare di comprendere la realtà dell’ispirazione si può pensare a ciò che precede quando si scrive una poesia o si compone un brano musicale: prima di procedere alla stesura di un’opera c’è un motivo, un particolare sentimento che dà origine a quella composizione. Ciò che muove l’autore sacro nella sua sensibilità, nella sua creatività e soprattutto nel suo cuore, ha all’origine lo Spirito di Dio. Lo Spirito raggiunge lo scrittore che trasforma quanto ha avvertito in un’opera letteraria.

 A differenza dei libri sacri di altri popoli, la Bibbia non è un poema mitologico né un’astrusa epopea religiosa: essa ripercorre la storia del rapporto di Dio con l’umanità, nota come storia della salvezza. Dio è “vicino” all’uomo, coinvolto nella sua storia: siamo lontani da alcune accezioni filosofiche che ne fanno un “motore immobile” o la “causa prima” lontana, trascendente, del tutto estranea alle vicende del mondo.

Detto questo, semplificando al massimo, si può riassumere dicendo che le tue affermazioni sono corrette.

.........la violenza contenuta nel Corano (dove i versetti violenti della Sura 9 abrogano tutti i precedenti versetti di pace, amore e tolleranza) discende direttamente da Allah,.........


Secondo la Dichiarazione della Dottrina Islamica di Tahawi, che rappresenta il punto di vista di Ahl al-Sunna wa al-Jama`a, e che è stato a lungo l’opera sulle credenze islamiche più largamente acclamata, e certamente indispensabile, si legge quanto segue.

Al capitolo 33, viene scritto chiaramente che “il Corano è la parola di Allah. È venuto da Lui come parola senza che sia possibile dire come. Egli lo inviò sul Suo Messaggero come rivelazione. I credenti lo accettano come verità assoluta. Essi sono certi che esso sia, in verità, la parola di Allah. Non è stato creato come è creata la parola degli esseri umani, e chiunque lo ascolti e dichiari che si tratta di parola umana è diventato un infedele. Allah lo ammonisce e lo censura e lo minaccia con il Fuoco quando Egli, che sia lodato, dice: “Lo inabisserò nel saqar!” (al-Muddaththir 74:26) Quando Allah minaccia con il Fuoco coloro che dicono: “Questa è solo la parola di un essere mortale!” (74:25) noi sappiamo per certo che è la parola del Creatore del genere umano e che è totalmente diversa dalla parola del genere umano.”

Quindi, anche in questo caso, la tua affermazione è corretta.

Inoltre, c'è da dire che il corano, oltre ad essere la parola diretta di Allah, rappresenta un codice.....una legge.
Per fare un paragone molto semplificato, il corano è una legge. E' la prima delle fonti dell'ordinamento giuridico islamico. Una sorta di Costituzione.
La sharia è anch'essa una legge. Una legge applicata che regola gli aspetti giuridici della società islamica. Una sorta di codice civile e di codice penale.
Le hadith, rappresentano la giurisprudenza, alle quali i dotti dell'islam attingono per una corretta applicazione della sharia.


In realtà, è su questo principio che si basano tutte le scelleratezze islamiche compiute nella Storia.
E’ per questo che l’islam non è riformabile e aggiornabile.
E’ per questo che l’islam non si può evolvere.


.........mentre che la Bibbia non è stata rivelata direttamente da Dio (giusto?)........

Sì, è giusto.
Come detto in precedenza, la Bibbia è un libro umano e divino allo stesso tempo, ma non è vero che la Bibbia sia stata fatta scrivere da Dio o, come il corano, sia stata dettata da Dio.

..........mi puoi spiegare fino a che punto il Vecchio testamento c’entra con il Cristianesimo ?........
C’entra. E' parte integrante della Bibbia. Anche perché Gesù Cristo era ebreo. Quello che fece è stata solo una sorta di riforma della Religione ebraica, ma non rinnegò mai l'origine e la Storia antica sulla quale ha fondato il Cristianesimo.

                                                                     FINE DELLE RISPOSTE ALLE MIE DOMANDE

 

 

OSSERVAZIONI

(*) Un amico competente di questa materia e al quale ho sottoposto per una verifica il testo sopra pubblicato, mi ha comunicato quanto segue : “ C’è giusto un’imprecisione nelle risposte quando dice che la prima parte della Bibbia Cristiana è composta di 46 libri. In effetti i protestanti e gli anglicani riconoscono come ispirati solo i 39 libri del Vecchio Testamento (che è la Bibbia Ebraica).Gli altri 7 per arrivare ai 46 del VT della Bibbia cattolica, chiamati apocrifi dai protestati e deuterocanonici dai cattolici, sono stati aggiunti al canone dal Concilio di Trento nel 16° secolo e sono ritenuti ispirati dai cattolici e, salvo errore, dalle Chiese ortodosse.Per la precisione occorre dire che nella Bibbia cattolica ci sono anche delle aggiunte ai libri di Daniele e di Esther, anche queste non ritenute ispirate da Ebrei, Protestanti e Anglicani.Nella sua traduzione della Bibbia Martin Lutero ha aggiunto i 7 libri in questione in appendice dicendo che sono utili per l’edificazione, ma non ispirati” .