di Giorgio Ghiringhelli
 

IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Losone, 10 marzo 2008

 

Losone : tirata d’orecchi da Bellinzona a Gaby Andina, su istanza di Ghiringhelli

“Toni non adatti alla carica di presidente del CC”

Durante la seduta del Consiglio comunale del 17 dicembre scorso, verso le 21.30, al termine di un mio intervento di una decina di minuti a difesa di una mia mozione che proponeva di esonerare le famiglie meno abbienti dal pagamento delle tasse di refezione della scuola d’infanzia, la presidente Gaby Andina (Lista della Sinistra) mi rimproverò con toni aggressivi per la durata dell’intervento e mi rinfacciò di essere l’unico consigliere comunale professionista di questo Consiglio comunale e di “farcela penare per questo”. Alle mie garbate proteste essa rispose rincarando la dose e minacciando  di limitare il tempo dei miei interventi in futuro. Quando gli feci notare che in base al nostro Regolamento comunale ciò non rientrava nei suoi diritti, la presidente troncò il discorso dicendo di voler dare la parola agli altri consiglieri , e aggiunse polemicamente “quelli che vanno a lavorare normalmente tutti i giorni”.

Da qui la mia istanza di intervento contro l’operato della presidente.

La Sezione enti locali (SEL) ha dapprima citato gli articoli del Regolamento comunale in vigore a Losone, dai quali traspare che effettivamente vi sono solo limiti al numero degli interventi (due volte per ciascun consigliere e nessun limite per gli autori di una proposta) ma non vi sono limiti di tempo ( due mozioni che andavano in questa direzione vennero infatti respinte nel 1998). Al che la SEL ha ricordato che compito del presidente è quello di indirizzare e coordinare le discussioni nel plenum “entro i limiti previsti dal regolamento”.

La SEL ha poi riconosciuto che l’intervento della presidente   era stato nel frangente “sopra le righe”, e in quanto tale “eccessivo” . Del resto anche l’interessata , nelle sue osservazioni all’istanza, aveva ammesso che il suo modo “di invitare Ghiringhelli a stringere i tempi non era stato né educato né adatto alla carica di presidente del Consiglio comunale”.  La SEL ha specificato di non voler mettere in discussione la facoltà del presidente di intervenire con l’invito ad essere brevi qualora gli interventi dei consiglieri comunali si dilungassero, e ha aggiunto che i consiglieri dovrebbero poi essere possibilmente sintetici e concisi,  ma ha concluso facendo notare che “i toni usati dal presidente dovrebbero però essere pacati e non polemici : per dirla in sostanza con le parole della presidente stessa” i toni dovrebbero essere  “adatti a questa carica”.

In conclusione , dopo questa tirata d’orecchi, la SEL ha “sollecitato” la presidente  “ a voler tenere in debito conto di questi criteri nella conduzione delle ultime sedute del Consiglio comunale prima della fine della legislatura”.

Ricordo infine che nella seduta del CC successiva a quella in cui si era verificato lo “scontro”, la presidente Andina si era pubblicamente scusata “con il Municipio e con il Consiglio comunale” per il suo operato, ma si era ben guardata dallo scusarsi con il diretto interessato…

Commento finale

Quanto successo in Consiglio comunale è scandaloso, ed è grave anche perché nessuno dei consiglieri presenti ha ritenuto di dover intervenire a difendere un diritto di tutti : quello della libertà di espressione nel rispetto dei regolamenti e delle persone. Del resto non è la prima volta che a Losone accadono simili episodi. Già in passato vi sono stati dei maldestri tentativi, fatti a turni da rappresentanti di un po’ tutti i partiti, di mettere il bavaglio al sottoscritto, di demonizzarmi, di intimidirmi mediante offese e attacchi personali sia in Consiglio comunale e sia sulla stampa. Non mi sono mai abbassato al livello di questi attacchi , e più gli altri infierivano e più io denunciavo abusi, intrallazzi, favoritismi, illegalità e situazioni intollerabili in cui questi miei “colleghi”ed i loro mandanti  erano coinvolti, e facendo sempre nome e cognome. Furono proprio questi “colleghi”, anni or sono, a invitarmi a non sparare nel mucchio e a fare i nomi, e da quando li ho presi in parola si lamentano che faccio attacchi personali. Nossignori, gli attacchi personali sono quelli gratuiti, villani  e stupidi che io subisco e non le denunce  basate su fatti documentati e portate avanti per le vie istituzionali, come quelle che sono solito fare. Ma a qualcuno che evidentemente pensa più agli interessi del partito o ai propri interessi o a quelli dei propri “capi” che non a quelli del popolo che siamo chiamati a rappresentare, non va giù che il Guastafeste oltre a essere più propositivo e dinamico di loro, oltre a fare il suo dovere di sorvegliare l’amministrazione, oltre a coinvolgere spesso e volentieri il popolo in certe decisioni che lo riguardano da vicino, abbia l’abitudine di dire ciò che pensa, di rivelare scomode verità e di denunciare “mangerie” e abusi. Ecco perché utilizzano tutti i sistemi e mi aizzano contro i loro scagnozzi pecoroni per cercare di farmi star zitto e di eliminarmi politicamente. Ebbene, questi attacchi che a scadenze regolari subisco da più parti, ma anche il fatto che alle prossime elezioni comunali saremo soli contro tutti ( abbandonati dai Verdi, attaccati da una presidente del Consiglio comunale della Lista della Sinistra,  bersagliati dai dirigenti della Lega dei ticinesi, nel mirino dell’UDC e del PLR), stanno a dimostrare che diamo fastidio a tutti e dunque che stiamo facendo bene il nostro dovere. “Molti nemici, molto onore”, dice un vecchio adagio. Preferisco avere molto onore e potermi guardare allo specchio tutti i giorni che non avere molti “amici” di quelli che ti sorridono fin quando li assecondi ma ti pugnalano alle spalle appena dici delle verità a loro sgradite.

                                                                

                                                                             Giorgio Ghiringhelli


 
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