Losone, 10 marzo 2008
Losone : tirata
d’orecchi da Bellinzona
a Gaby Andina, su
istanza di Ghiringhelli
“Toni non adatti alla
carica di presidente del
CC”
Durante la seduta del
Consiglio comunale del
17 dicembre scorso,
verso le 21.30, al
termine di un mio
intervento di una decina
di minuti a difesa di
una mia mozione che
proponeva di esonerare
le famiglie meno
abbienti dal pagamento
delle tasse di refezione
della scuola d’infanzia,
la presidente Gaby
Andina (Lista della
Sinistra) mi rimproverò
con toni aggressivi per
la durata
dell’intervento e mi
rinfacciò di essere
l’unico consigliere
comunale professionista
di questo Consiglio
comunale e di “farcela
penare per questo”.
Alle mie garbate
proteste essa rispose
rincarando la dose e
minacciando di
limitare il tempo dei
miei interventi in
futuro. Quando gli feci
notare che in base al
nostro Regolamento
comunale ciò non
rientrava nei suoi
diritti, la presidente
troncò il discorso
dicendo di voler dare la
parola agli altri
consiglieri , e aggiunse
polemicamente “quelli
che vanno a lavorare
normalmente tutti i
giorni”.
Da qui la mia istanza di
intervento contro
l’operato della
presidente.
La Sezione enti locali
(SEL) ha dapprima citato
gli articoli del
Regolamento comunale in
vigore a Losone, dai
quali traspare che
effettivamente vi sono
solo limiti al numero
degli interventi (due
volte per ciascun
consigliere e nessun
limite per gli autori di
una proposta) ma non vi
sono limiti di tempo (
due mozioni che andavano
in questa direzione
vennero infatti respinte
nel 1998). Al che la SEL
ha ricordato che compito
del presidente è quello
di indirizzare e
coordinare le
discussioni nel plenum “entro
i limiti previsti dal
regolamento”.
La SEL ha poi
riconosciuto che
l’intervento della
presidente era stato
nel frangente “sopra
le righe”, e in
quanto tale “eccessivo”
. Del resto anche
l’interessata , nelle
sue osservazioni
all’istanza, aveva
ammesso che il suo modo
“di invitare
Ghiringhelli a stringere
i tempi non era stato né
educato né adatto alla
carica di presidente del
Consiglio comunale”.
La SEL ha specificato di
non voler mettere in
discussione la facoltà
del presidente di
intervenire con l’invito
ad essere brevi qualora
gli interventi dei
consiglieri comunali si
dilungassero, e ha
aggiunto che i
consiglieri dovrebbero
poi essere possibilmente
sintetici e concisi,
ma ha concluso facendo
notare che “i toni
usati dal presidente
dovrebbero però essere
pacati e non polemici :
per dirla in sostanza
con le parole della
presidente stessa” i
toni dovrebbero essere
“adatti a questa
carica”.
In conclusione , dopo
questa tirata d’orecchi,
la SEL ha
“sollecitato” la
presidente “ a
voler tenere in debito
conto di questi criteri
nella conduzione delle
ultime sedute del
Consiglio comunale prima
della fine della
legislatura”.
Ricordo infine che nella
seduta del CC successiva
a quella in cui si era
verificato lo “scontro”,
la presidente Andina si
era pubblicamente
scusata “con il
Municipio e con il
Consiglio comunale”
per il suo operato, ma
si era ben guardata
dallo scusarsi con il
diretto interessato…
Commento finale
Quanto successo in
Consiglio comunale è
scandaloso, ed è grave
anche perché nessuno dei
consiglieri presenti ha
ritenuto di dover
intervenire a difendere
un diritto di tutti :
quello della libertà di
espressione nel rispetto
dei regolamenti e delle
persone. Del resto non è
la prima volta che a
Losone accadono simili
episodi. Già in passato
vi sono stati dei
maldestri tentativi,
fatti a turni da
rappresentanti di un po’
tutti i partiti, di
mettere il bavaglio al
sottoscritto, di
demonizzarmi, di
intimidirmi mediante
offese e attacchi
personali sia in
Consiglio comunale e sia
sulla stampa. Non mi
sono mai abbassato al
livello di questi
attacchi , e più gli
altri infierivano e più
io denunciavo abusi,
intrallazzi,
favoritismi, illegalità
e situazioni
intollerabili in cui
questi miei “colleghi”ed
i loro mandanti erano
coinvolti, e facendo
sempre nome e cognome.
Furono proprio questi
“colleghi”, anni or
sono, a invitarmi a non
sparare nel mucchio e a
fare i nomi, e da quando
li ho presi in parola si
lamentano che faccio
attacchi personali.
Nossignori, gli attacchi
personali sono quelli
gratuiti, villani e
stupidi che io subisco e
non le denunce
basate su fatti
documentati e portate
avanti per le vie
istituzionali, come
quelle che sono solito
fare. Ma a qualcuno che
evidentemente pensa più
agli interessi del
partito o ai propri
interessi o a quelli dei
propri “capi” che non a
quelli del popolo che
siamo chiamati a
rappresentare, non va
giù che il Guastafeste
oltre a essere più
propositivo e dinamico
di loro, oltre a fare il
suo dovere di
sorvegliare
l’amministrazione, oltre
a coinvolgere spesso e
volentieri il popolo in
certe decisioni che lo
riguardano da vicino,
abbia l’abitudine di
dire ciò che pensa, di
rivelare scomode verità
e di denunciare
“mangerie” e abusi. Ecco
perché utilizzano tutti
i sistemi e mi aizzano
contro i loro scagnozzi
pecoroni per cercare di
farmi star zitto e di
eliminarmi
politicamente. Ebbene,
questi attacchi che a
scadenze regolari
subisco da più parti, ma
anche il fatto che alle
prossime elezioni
comunali saremo soli
contro tutti (
abbandonati dai Verdi,
attaccati da una
presidente del Consiglio
comunale della Lista
della Sinistra,
bersagliati dai
dirigenti della Lega dei
ticinesi, nel mirino
dell’UDC e del PLR),
stanno a dimostrare che
diamo fastidio a tutti e
dunque che stiamo
facendo bene il nostro
dovere. “Molti nemici,
molto onore”, dice un
vecchio adagio.
Preferisco avere molto
onore e potermi guardare
allo specchio tutti i
giorni che non avere
molti “amici” di quelli
che ti sorridono fin
quando li assecondi ma
ti pugnalano alle spalle
appena dici delle verità
a loro sgradite.
Giorgio Ghiringhelli
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