di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
 


Da:                                                  Giorgio Ghiringhelli [ilguastafeste@bluewin.ch]

Inviato:                                          martedì, 10. settembre 2013 23:35

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Oggetto:                                        Nicholas Blancho e le donne

 

Egregi redattori,

 

ho letto con interesse il vostro articolo odierno dedicato  al presidente del Consiglio centrale islamico svizzero,  Nicholas Blancho, il quale, da voi interpellato, avrebbe negato di  aver mai detto alla RTs che picchiare le donne è un diritto dell’uomo”, e avrebbe aggiunto che questa frase – riportata dal Mattinonline del 7 settembre -  è solo “una montatura propagandistica per influenzare l’opinione dei ticinesi in vista del voto sul burqa”.

 

Poi leggendo il resto del vostro articolo ho appreso che Blancho avrebbe partecipato a un dibattito sui diritti della donna (“sulla lapidazione per  esattezza”), ma nel 2010, e che in quell’occasione avrebbe dichiarato che “non è pensabile applicare una pratica del genere in Svizzera” (quale pratica : la lapidazione ?) . E avete aggiunto che la frase citata dal Mattinonline  relativa al picchiar le donne fu invece pronunciata da Blancho in un dibattito su un’altra emittente (la DRs) due giorni dopo.

 

Ma allora, se la vostra ricostruzione è esatta, la smentita fatta da Blancho non riguarda la frase incriminata ( “picchiare le donne è un diritto dell’uomo”) bensì solo l’occasione in cui è stata pronunciata :  alla DRs e non alla RtS. Francamente poco importa sapere in quale trasmissione Blancho aveva pronunciato quella frase,  bensì che  quella frase l’aveva davvero pronunciata : altro che bufala del Mattino ! Il fatto poi che quella frase sia stata pronunciata tre giorni fa o tre anni fa è pure secondario.

 

Siccome il signor Blancho ha parlato di “montatura propagandistica per influenzare l’opinione dei ticinesi in vista del voto sul burqa” – e quindi la cosa mi tocca da vicino – ho voluto fare qualche approfondimento.

 

Nel mio archivio ho trovato un articolo a tutta pagina che il settimanale Il Caffè, nell’edizione del 25 aprile 2010, aveva dedicato alla bestialità pronunciata da Blancho.  Fra le altre cose si legge che la frase era stata pronunciata in diretta TV durante la messa in onda di “Arena”  su Sf il 23 aprile 2010 . A seguito di quella frase il PLR aveva depositato il 29 aprile 2010 un’interpellanza urgente a Berna per chiedere al consigliere federale Ueli Maurer una revisione a tappe forzate della Legge federale per il mantenimento della sicurezza interna, così da poter sorvegliare potenziali fondamentalisti e prevenire focolai di estremismo islamico (cfr. Il Giornale del Popolo del 30.4.10) .

 

E successivamente la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, che intendeva approfondire il dialogo con la popolazione musulmana, decise di escludere da tale dialogo il Consiglio Centrale Islamico della Svizzera ( notizia di agenzia del 4.5.2010) . In occasione di un incontro con una delegazione di tale Consiglio avvenuto il 4 maggio 2010,  il direttore dell’Ufficio federale della migrazione Alard du Bois-Reymond) aveva fra l’altro asserito che “determinati valori quali ad esempio la parità donna-uomo non sono negoziabili”. Curioso : è proprio quanto vanno affermando da tempo anche i membri del Comitato che ha lanciato l’iniziativa antiburqa , anche se v’è chi preferisce battersi per altri “valori”, come quello della libertà di indossare il burqa!

 

Visto che dalle cronache giornalistiche risultava che anche Oskar Freysinger era presente a quella trasmissione di Arena, ho preso contatto con lui per avere una conferma – se mai fosse ancora necessario - che effettivamente quella frase era stata pronunciata. Egli mi ha risposto testualmente : “Ha detto di peggio. Diceva che lapidare le donne non aveva niente a che fare con la legge, visto che si trattava di un obbligo religioso. Per cinque volte aveva rifiutato, malgrado il mio invito, di condannare la lapidazione delle donne. Si può trovare il tutto negli archivi della TV”.

 

Toh, dunque questo bell’esempio di svizzero convertito all’Islam non solo aveva detto che picchiare le donne  è un diritto dell’uomo, ma aveva pure dichiarato che la lapidazione è un obbligo religioso , e si era rifiutato di scusarsi ! Voi nel vostro articolo avete sorvolato su questa gravissima affermazione, limitandovi a riportare un’altra frase che egli avrebbe pronunciato in quell’occasione, e che fuori dal suo contesto assume addirittura il significato opposto , e cioè  “non è pensabile applicare una pratica del genere in Svizzera”.  Certo, non è pensabile di applicare la lapidazione in Svizzera ( per ora…), ma in altri Paesi si…?

 

Anche se altri eminenti rappresentanti musulmani ( dei soliti ambienti fondamentalisti…), - più abili di Blancho nell’arte della dissimulazione consentita dal  Corano ( versetto 28 della Sura 3)  nei casi in cui i musulmani hanno paura dei loro nemici perché sono in minoranza -   si erano affrettati a quel tempo a distanziarsi da quelle affermazioni  , va pur detto che Blancho non aveva inventato nulla e si era ispirato per quelle sue affermazioni proprio ai testi sacri dell’Islam, che in certe circostanze e con certe modalità consentono ai mariti di picchiare le mogli e consentono pure la lapidazione.

 

Un politico , nell’intento di banalizzarla, ha detto di recente che  l’iniziativa antiburqa é  “figlia della paura”. Certamente è legittimo diffidare dell’Islam e degli Islamisti alla Blancho e bisogna essere o molto ingenui o molto ignoranti della materia per negarlo. Ma ci terrei a sottolineare che l’iniziativa antiburqa è semmai  soprattutto “figlia della ragione” : la ragione di chi da tempo- al contrario di molti politici , molti giornalisti e un paio di direttori di giornali ticinesi  che mostrano eccessiva tolleranza verso l’Islam fanatico e intollerante – ha capito gli obiettivi e le strategie dei fondamentalisti islamici e cerca in qualche modo di reagire alle loro provocazioni.

 

E quindi mi auguro che la vostra redazione, dopo aver quasi “santificato” Nicholas Blancho cercando di farlo passare come una povera vittima della montatura propagandistica messa in atto per influenzare il voto dei ticinesi in vista della votazione antiburqa, lo rimuova dal suo piedistallo e lo presenti per quel che egli realmente è : una persona che avrebbe urgente bisogno di uno psichiatra.

 

Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli













 
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