Losone : tasse
sui rifiuti e
trasparenza
Le basi di calcolo
devono essere
facilmente
consultabili
L’art. 32 a cpv 4
della Legge federale
sulla protezione
dell’ambiente
stabilisce che in
materia di rifiuti
“ le basi per il
calcolo delle tasse
sono a disposizione
del pubblico”.
Questa norma è stata
introdotta per
garantire che gli
emolumenti inerenti
allo smaltimento dei
rifiuti siano
calcolati su basi
verificabili.
Proprio per fare
alcune verifiche
sulle tasse per i
rifiuti in vigore a
Losone, nell’ottobre
scorso avevo chiesto
alla Cancelleria
comunale due
semplici
informazioni , e
cioè : 1) a quanto
ammontano i costi
annuali di
svuotamento dei 31
cestini pubblici
sparsi sul
territorio comunale
(compresi i costi
per il trasporto e
lo smaltimento di
questi rifiuti)
- 2) dove vengono
attualmente
conteggiati questi
costi , e più
precisamente : sono
a carico della tassa
sul sacco o della
tassa base ? Nel
formulare la mia
richiesta avevo
esplicitamente fatto
riferimento al
summenzionato
articolo della legge
federale e al
diritto di ogni
cittadino di poter
visionare le basi
per il calcolo delle
tasse. Le
informazioni
richieste mi
servivano per
verificare se tali
costi venivano
coperti tramite le
tasse causali sul
sacco oppure, come
era giusto che
fosse, se gli
stessi venivano
coperti tramite le
imposte. Dopo circa
2 settimane, non
avendo ricevuto
alcuna risposta ,
inoltrai alla
Sezione enti locali
un’istanza di
intervento con la
quale chiedevo se
l’atteggiamento
ostruzionista del
Municipio era
conforme a
quanto previsto
dalla legge federale
e chiedevo inoltre
di ordinare al
Municipio che in
futuro le basi di
calcolo delle tasse
sui rifiuti
potessero essere
liberamente
visionate dal
pubblico presso
l’Ufficio tecnico o
presso la
Cancelleria
comunale, senza
intralci burocratici
e senza preventive
richieste di
autorizzazione da
sottoporre al
Municipio. Dal canto
suo il Municipio,
pur condividendo la
necessità di rendere
pubbliche le basi di
calcolo delle tasse,
confermò di non
ritenere che tali
basi “vadano
dettagliate o
estrapolate dal
contesto, generando
complicazioni nella
loro raccolta,
nell’esposizione e
nella successiva
comprensione dei
dati” .
L’esecutivo losonese
colse l’occasione
per invitare la
Sezione enti locali
a indicare i limiti
entro i quali il
Municipio è tenuto a
fornire informazioni
e dati ai cittadini,
in particolare per
quanto riguarda le
basi di calcolo
delle tasse sui
rifiuti. La risposta
è giunta negli
scorsi giorni, con
copia anche a Mister
Prezzi e all’Ufficio
federale
dell’ambiente. A
detta della Sezione
enti locali risulta
ragionevole ritenere
che l’art. 32.a cpv
4 della Legge
federale
sull’ambiente
preveda unicamente
la pubblicazione dei
dati suscettibili di
influenzare
l’ammontare della
tassa fissata ( ad
esempio i criteri e
le cifre
determinanti per
tale calcolo, come
ad esempio la
quantità di rifiuti,
i costi di raccolta
e di smaltimento e
così via) e
non imponga di
rendere pubblici i
documenti
giustificativi
relativi a ogni
posizione contabile.
In pratica si
dovrebbero dunque
mettere a
disposizione dei
richiedenti quei
dati che già
emergono o dai conti
comunali “
o dalla
documentazione che
la Commissione della
gestione potrebbe
domandare di poter
visionare in
occasione dell’esame
dei conti comunali”.
Quindi , se ne
deduce, la
trasparenza riguarda
tutti i dati - anche
complessi e
dettagliati - che
sono già pronti, e
non dei dati da
elaborare
appositamente per
soddisfare delle
richieste. “La
consultazione dietro
richiesta
dell’utente di tale
documentazione –
ha specificato la
SEL - dovrebbe
quindi essere
permessa ed
esercitata senza
particolari
formalità, e cioè :
richiesta dei
cittadino anche
orale, senza
necessità di una
particolare
motivazione,
consultazione in
Cancelleria durante
gli orari di
apertura della
medesima ”.
Invitando il
Municipio a
“prendere nota”
di queste
considerazioni, la
SEL ha poi concluso
specificando che nel
caso in cui la
richiesta del
cittadino dovesse
riguardare altri
atti rispetto a
quelli menzionati (
anche se inerenti al
tema dei rifiuti) il
Municipio potrebbe e
dovrebbe essere
preventivamente
coinvolto per
autorizzarne la
visione e, in caso
di rifiuto, dovrebbe
emanare una
decisione finale
suscettibile
d’impugnazione.
Quale copromotore
dell’iniziativa
popolare che
chiedeva una Legge
sulla trasparenza (e
il cui esame da
parte della
competente
commissione del Gran
Consiglio è iniziato
proprio negli scorsi
giorni) , mi auguro
dunque che in futuro
il Municipio
losonese ( e non
solo lui) frapponga
meno ostacoli a chi
vuol visionare le
basi di calcolo
delle tasse sui
rifiuti e dia prova
di maggior
trasparenza
pubblicando questa
documentazione sul
sito internet del
Comune, dove tutti
possano consultarle
senza far perdere
tempo
all’amministrazione.