di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Giorgio Ghiringhelli
Via Ubrio 62

6616 Losone
Losone, 21 maggio 2006

  Lodevole

Municipio di Losone

 

Interpellanza

 

Rumori : campagna di informazione e di sensibilizzazione a livello regionale

Egregio signor sindaco,

gentile municipale, egregi municipali,

negli scorsi giorni si è appreso dalla stampa che per iniziativa del Convivio intercomunale dei sindaci del Locarnese (CISL) è stata elaborata una proposta di nuova Ordinanza comunale sulla limitazione e repressione dei rumori molesti, che è stata inviata a tutti i Municipi dei Comuni coinvolti con invito ad adottarla e a renderla operativa a partire dal 1. giugno.

 

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Prima di entrare nel merito della questione è forse utile ricordare gli inediti antefatti che hanno portato a questa iniziativa.

 

Tutto ebbe inizio il 29 luglio del 2003, quando inviai al Consiglio di Stato un’interpellanza intitolata "Lotta contro i rumori : diamoci una mossa" con la quale avanzavo diverse proposte concrete miranti a ridurre l’inquinamento fonico. Fra queste proposte vi era ad esempio quella di allestire uno studio sugli effetti negativi del rumore e quella di organizzare una vasta campagna di sensibilizzazione contro i rumori . Il 23 dicembre del 2003 il Consiglio di Stato rispose mostrando un certo interesse in particolare per queste due proposte, affermando che uno studio eseguito con criteri scientifici avrebbe permesso di "individuare punti critici e tematiche di interesse per una campagna di sensibilizzazione mirata" e aggiungendo che, a causa del notevole dispendio di risorse umane e finanziarie, simili operazioni dovevano essere effettuate con la collaborazione e il sostegno degli enti turistici e dei Comuni. Quindi, prima occorreva uno studio e solo successivamente , una volta individuati i punti critici, si sarebbe potuto intervenire con azioni mirate.

 

All’inizio del 2004 presi così contatto con Daniel Burkhardt, direttore dell’Istituto di Management turistico di Bellinzona (IMAT), invitandolo a sottopormi un preventivo per uno studio sui rumori limitato ai Comuni di Locarno, Muralto, Minusio e Orselina. A sua volta il sig. Burkhardt prese contatto con la ditta EcoControl SA di Locarno per la parte tecnica dello studio, e in particolare per il rilevamento dei decibel nelle varie zone. Alla fine fu allestito un preventivo di massima del costo di circa 35'000 franchi.

 

Il 14 giugno del 2004 scrissi all’Ente turistico lago Maggiore e alla Fondazione per il turismo chiedendo un aiuto finanziario per poter eseguire questo studio. Il 5 ottobre del 2004 la Fondazione rispose che "considerata l’importanza del progetto e la sua valenza regionale" avrebbe dato un contributo a favore dello studio, ma chiese di coinvolgere anche i Comuni di Losone, Ascona, Brissago e Ronco s/Ascona. Il 19 ottobre presentammo alla Fondazione un nuovo preventivo per uno studio più ampio, del costo totale di 60'000 franchi, di cui 40'000 per i rilevamenti tecnici della EcoControl. In base alla nostra proposta, 30'000 franchi avrebbero dovuto essere assunti dalla Fondazione e il resto dai Comuni (3'750 franchi per Comune).

 

A questo punto, onde favorire la riuscita del progetto, mi feci da parte e chiesi all’Ente turistico del lago Maggiore di assumersi la committenza dello studio. Il 24 novembre del 2004 il direttore dell’ETLM, Fabio Bonetti, espose per la prima volta il progetto ai sindaci del CISL. A seguito di quell’incontro preliminare si decise di allargare ulteriormente lo studio ad altri tre Comuni, cioè in totale 11, e venne elaborato un nuovo preventivo (80'000 franchi, di cui 32'000 a carico della Fondazione per il turismo e 48'000 da suddividere fra 11 Comuni) che l’ETLM trasmise ai sindaci dicendo loro che se il progetto avesse suscitato il loro interesse l’ETLM avrebbe potuto fungere da promotore o committente.

 

Il 20 dicembre del 2004 la Città di Locarno, ovvero il Comune con il maggior problema in fatto di rumori (!), fece pervenire una risposta negativa all’ETLM facendo presente che "l’effettuazione di questa analisi appare da un lato assai onerosa e dall’altro non riveste carattere prioritario". Da notare che la spesa a carico della Città sarebbe ammontata a 4'400 franchi su 80'000…

 

L’8 ottobre del 2005 i giornali riportarono un comunicato del CISL nel quale – a sorpresa - si annunciava la creazione di un gruppo di lavoro che avrebbe adottato misure contro i rumori. In quel comunicato non si fece alcun accenno alla proposta di studio che era stata sottoposta ai sindaci un anno prima. Tale proposta era stata semplicemente cestinata senza neppure darne comunicazione ai promotori o all’ETLM. Non è così che si fa !

 

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La nuova ordinanza regionale sui rumori è il primo frutto concreto , e speriamo non l’ultimo, di questo "gruppo di lavoro". Ma i sindaci della CISL hanno perso l’opportunità di fare uno studio a livello regionale (con poca spesa per ogni Comune grazie anche al contributo che la Fondazione per il turismo era disposta a versare) che con criteri scientifici avrebbe consentito di individuare i punti critici e di avviare cosi campagne di sensibilizzazione mirate. Insomma, anziché prima studiare il problema e poi prendere i dovuti provvedimenti, si è fatto l’esatto contrario cominciando a prendere provvedimenti senza aver prima studiato in modo scientifico il problema.

 

Indubbiamente l’ordinanza regionale è un fatto positivo, perché consentirà di uniformare nella misura del possibile le disposizioni e gli orari in materia di rumore che finora variavano da Comune a Comune creando grande confusione e situazioni ambigue. Ma sarebbe un errore pensare che con questa ordinanza il problema dei rumori molesti sarà risolto o anche solo migliorato. Affinché ciò avvenga sarà necessario avviare una campagna di sensibilizzazione e di informazione a livello regionale , sia per far conoscere le nuove norme (specie gli orari in cui è possibile effettuare attività rumorose) e sia per ottenerne il rispetto.

 

Va infatti detto, ad esempio, che già attualmente nella maggior parte dei Comuni vi era il divieto di effettuare rumori nei cantieri dalle 12 alle 13 e prima delle 8 : ma molto spesso questi orari, specie alla mattina, non venivano rispettati né fatti rispettare (specie proprio in quel Comune in cui si ritiene che la lotta contro i rumori non sia una cosa prioritaria, cioè a Locarno, dove ogni mese – anche durante la bassa stagione turistica - la polizia deve effettuare decine di interventi per rumori molesti…!) . A maggior ragione v’è da dubitare che verranno rispettati i nuovi orari che impongono una pausa più prolungata sul mezzogiorno ( dalle 12 alle 13.30). Il problema principale non è quello di fissare norme uguali sul piano regionale, quanto quello di farle rispettare onde evitare che esse diventino delle "grida spagnole" buone sole a dare l’impressione a chi le ha emesse di aver fatto qualcosa .

 

 

Visto quanto sopra esposto, chiedo :

 

Non ritiene il Municipio di contattare gli altri Comuni rappresentati nel CISL affinché venga elaborata una massiccia campagna di informazione e di sensibilizzazione sia per far conoscere i nuovi orari in cui è possibile effettuare attività rumorose nei cantieri e nei giardini privati e sia per farle rispettare?

Non sarebbe il caso di coordinare fra le varie polizie comunali pure delle azioni mirate di controlli sia di prevenzione e sia di repressione ?

Non sarebbe il caso di allestire a livello regionale una "lista nera" delle imprese che trasgrediscono ripetutamente le norme concernenti gli orari in cui è possibile svolgere attività con macchinari rumorosi, prevedendo per quelle più "indisciplinate" delle sanzioni che possono giungere fino all’esclusione per un certo periodo dagli appalti pubblici ?

Il Comune di Losone era d’accordo con l’idea di eseguire uno studio a livello regionale ? E se sì, perché non si fa promotore di un’azione volta a riproporre questo progetto, eventualmente limitato solo a quei Comuni che saranno interessati ?





Distinti saluti Giorgio Ghiringhelli






 

Cpc : ai Comuni della CISL e all’ETLM


 
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