Losone, 21.2 08
Uno Stato-ghetto
islamico nel Kosovo. E
poi ?
Non sono un esperto di
problemi dei Balcani,
però mi sento di poter
affermare che la
secessione dalla Serbia
e la dichiarazione
unilaterale di
indipendenza da parte
degli albanesi del
Kosovo, che già sta
creando divisioni non
solo nel mondo ma anche
nella (Dis)Unione
Europea, sarà la causa
di altre guerre, altri
atti terroristici e
altri lutti che
inizialmente saranno
limitati alla regione
balcanica ma che prima o
poi coinvolgeranno altri
Paesi. Mi sembra pure di
poter affermare che alla
radice di quanto è
accaduto e sta avvenendo
nel Kosovo vi sono non
solo motivi politici ma
anche e forse
soprattutto motivi di
ordine religioso , con
musulmani schierati da
una parte ( gli
albanesi, a parte una
piccola percentuale di
cattolici) e
cristiano-ortodossi
schierati dall’altra ( i
serbi). Quindi , visto
che quasi il 90% degli
abitanti del Kosovo è
costituito da musulmani,
si può sostenere
che con l’indipendenza
del Kosovo non si è
semplicemente creato un
nuovo Stato in Europa,
ma uno Stato-ghetto
islamico. Altro che
Europa della
multiculturalità ! E da
ciò si potrebbe anche
dedurne che la necessità
di dividere fisicamente
serbi e albanesi,
creando due Stati
separati, starebbe
a dimostrare
l’impossibilità di far
convivere pacificamente
le popolazioni
appartenenti alle due
religioni, e in
definitiva starebbe a
dimostrare
l’incompatibilità –
anche sul piano politico
e sociale – fra la
religione islamica e
quella cristiana. Il
Kosovo islamico e
indipendente (forse è
solo il primo passo
verso la creazione della
Grande Albania , con
l’unione fra Kosovo e
Albania…) sarebbe
insomma un effetto di
quella Guerra Santa ,
che tutti per
scaramanzia negano ma
che è già in atto da
tempo, per la conquista
e l’islamizzazione
dell’Occidente da parte
del mondo musulmano.
Forse il Kosovo potrebbe
essere un assaggio di
quel che attende
l’Europa (o l’Eurabia ?)
delle moschee e dei
minareti. Nel suo libro
“La forza della ragione”
Oriana Fallaci ricorda
che nel 1974, durante un
discorso dinnanzi
all’assemblea delle
Nazioni Unite, il
politico algerino
Boumedienne disse :
“un giorno milioni di
uomini abbandoneranno
l’emisfero sud per
irrompere nell’emisfero
nord. E non certo da
amici. Perché vi
irromperanno per
conquistarlo. E lo
conquisteranno
popolandolo coi loro
figli. Sarà il ventre
delle nostre donne a
darci la vittoria”.
E’ proprio questa la
tattica usata dai
musulmani albanesi per
conquistare una parte
della Serbia. Stando a
cifre in mio possesso, e
che non ho verificato,
nel 1871 la popolazione
del Kosovo era
costituita per il 64% da
serbi e per il 32 % da
albanesi. Nel 1948
questa situazione si era
già rovesciata, con il
24% di serbi e il 65% di
albanesi. Da allora il
divario è ancora
cresciuto passando al 18
% e rispettivamente al
74% nel 1971, al 7% e al
90% nel 1995 , al 5% e
al 92% nel 2008. Se
queste cifre fossero
confermate ci sarebbe
veramente da riflettere
sugli effetti devastanti
che un’immigrazione di
massa, accompagnata da
una riproduzione
altrettanto spinta, può
avere nell’arco di pochi
decenni per la stabilità
di un Paese. Chissà,
magari un giorno qualche
Cantone svizzero o
qualche provincia
europea a maggioranza
musulmana potrebbe
proclamare la propria
indipendenza e creare
uno Stato islamico :
cosa farebbero a quel
momento coloro che
adesso danno la loro
benedizione
all’indipendenza del
Kosovo ? Io non so
se l’indipendenza del
Kosovo sia una cosa
politicamente giusta o
sbagliata, ma certo
questa vicenda dovrebbe
farci riflettere.
Giorgio Ghiringhelli,
Losone
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