Rapporto concernente il
MM no. 17 del 13 gennaio
2009 avente per oggetto
la richiesta di un
credito suppletorio di
895'255 franchi per il
finanziamento dei
maggiori costi
riscontrati
nell’esecuzione della
nuova scuola
dell’infanzia.
Gentili colleghe, egregi
colleghi,
nel corso degli anni
passati il Consiglio
comunale aveva approvato
a più riprese,
con la tattica delle
fette di salame,
una
serie di richieste di
credito connesse alla
progettazione e alla
realizzazione della
nuova scuola
dell’infanzia (che per
comodità chiamerò in
seguito “asilo”) per un
totale di 11'882'000
franchi. Ora il
Municipio viene a
chiedere un credito
suppletorio di circa
895'000 franchi a
copertura dei maggiori
costi verificatisi
durante l’esecuzione dei
lavori. In totale,
insomma, tenendo conto
di altri sorpassi di
spesa per complessivi
16'220 franchi sui quali
il Municipio non ha
ritenuto di dover dare
delle spiegazioni (vedi
tabella a pag. 2 del MM)
il nuovo asilo è costato
circa 12'793'000
franchi,
di cui 10'661'000 per la
costruzione dello
stabile (costato 761'000
franchi in più del
previsto), 1'634'000
franchi per l’arredo
interno e i corpi
illuminanti (+ 134'000
fr) e il resto per costi
di progettazione e per
la realizzazione di un
collegamento pedonale
sotterraneo
tra l’asilo e la
palestra.
In totale la somma per
la quale si chiede un
credito suppletorio
rappresenta un
sorpasso di spesa del
7,53% rispetto a quanto
preventivato.
Va però specificato che
il preventivo di spesa
già includeva una somma
di 773'000 franchi per
“imprevisti”, per cui a
ben guardare i maggiori
costi sono ammontati a
circa 1'684'000 franchi,
di cui
ben 805'144 (!)
per opere supplementari
decise dal Municipio
senza interpellare il
Consiglio comunale
(grazie alla delega
decisionale fino a
60'000 franchi per ogni
singolo investimento che
il Consiglio comunale –
a parte i gruppi della
Sinistra e del
Guastafeste - aveva
sciaguratamente
concesso
al Municipio con una
modifica del Regolamento
comunale il 19 febbraio
del 2001) e 170'277 per
opere supplementari
suggerite dal Consiglio
comunale (il resto è
stato speso per rincari,
aumenti salariali e
maggiori costi di
delibera e regie).
In conclusione del suo
messaggio il Municipio
rileva che la nuova
costruzione è costata (
senza tener conto dei
lavori esterni, delle
canalizzazioni e
condotte di collegamento
sotterranee, del mobilio
e di tutto l’arredamento
interno)
525 franchi al metro
cubo per una cubatura
totale di 19'533
metricubi
(
di cui circa 3'500 per
l’autorimessa). Senza
contare l’autorimessa
per 40 auto, il cui
costo a preventivo
ammontava a 717'000
franchi, la costruzione
è costata 597 fr/m3
Orbene, un sorpasso di
spesa del 7,53% su
un’opera costata quasi
13 milioni di franchi
può anche essere
accettabile, come pure
un costo al metro cubo
di 525 fr/m3 (con
autorimessa) o 597 fr/m3
(senza autorimessa).
Ciò che invece non è
accettabile è che :
1)
si è arrivati a
costruire un asilo di
19'533 metricubi quando
all’inizio si parlava di
12'000 metricubi per 8
sezioni (ciò che
ovviamente ha influito
sui costi di
investimento e influirà
sui costi di gestione,
quali ad esempio il
riscaldamento,
l’elettricità e la
pulizia) : ecco un
bell’esempio di
faraonismo ! E fra
l’altro, malgrado
l’apertura dell’asilo
anche ai bambini di 3
anni, 7 sezioni
sarebbero state
ampiamente sufficienti
visto che attualmente
gli allievi dell’asilo
sono 149 ( di cui 39 di
3 anni) e che in base a
disposizioni cantonali
ogni sezione può
ospitare al massimo 25
bambini : quindi 6
sezioni + una di scorta
potevano ampiamente
bastare, magari
prevedendo la
possibilità di un
ampliamento in futuro in
caso di necessità.
Invece oggi, per
sfruttare tutte le 8
sezioni, se ne vuole
affittare una a un
prezzo ridicolo (1'500
franchi al mese, tutto
compreso) a
un’associazione privata
che,
non certo a scopo
filantropico,
vorrebbe installarvi un
asilo nido aperto anche
a bambini non
domiciliati a Losone.
2)
si
è arrivati a spendere
quasi 13'000'000 di
franchi per un asilo di
8 sezioni quando il
messaggio municipale no.
140 del 30.11.99
indicava una soluzione
con un costo di
5'770'000 franchi TUTTO
COMPRESO (cucina,
arredamento,
sistemazione esterna) !
O quella previsione di
costo era totalmente
campata in aria e si era
preso per il naso il
Consiglio comunale ,
oppure qualcuno ha
finito con il perdere
il senso della misura
...
3)
si
è arrivati a spendere
1'684'000 franchi per
l’arredamento interno e
i corpi illuminanti
quando all’inizio si
ipotizzava una spesa di
300'000 franchi
(l’arredamento del nuovo
asilo di Giubiasco, in
fase di ultimazione, è
costato circa 338'000
franchi per 6
sezioni...!). Se questa
non è megalomania....
4)
Malgrado il
ragguardevole numero di
posteggi disponibili in
zona si è costruita
sotto
l’asilo un’autorimessa
per
40
auto (costata oltre
700'000 fr.),
scarsamente utilizzata,
che secondo il Municipio
non può essere messa a
disposizione del
pubblico o degli utenti
della vicina palestra
per motivi di sicurezza,
in quanto per accedervi
è necessario disporre di
una chiave che
consentirebbe però di
accedere anche ai piani
superiori dello stabile
: ma non si poteva
rinunciare a questa
autorimessa o costruirla
in modo che fosse
accessibile a tutti
come parcheggio pubblico
a pagamento ?
Anche se oggi c’è chi si
consola affermando che
tutto sommato adesso i
losonesi hanno un
bell’asilo per i loro
bambini, siamo convinti
che si sarebbe potuto
avere un asilo,
certamente
più bello e
architettonicamente meno
“pesante” di quello
realizzato,
anche
spendendo qualche
milione di franchi in
meno.
Basti pensare, tanto per
fare un esempio, che per
il nuovo asilo da 6
sezioni di Giubiasco, il
Consiglio comunale –
dopo che la
progettazione dell’opera
era stata messa a
pubblico concorso ! -
aveva stanziato alla
fine del 2006 un credito
di 7'600'000 franchi
tutto compreso (vedi MM
no. 19/06 su
cancelleria@giubiasco.ch)
. E invece per una
comunità di 6'300
abitanti si è voluto un
progetto faraonico
che é un inno allo
sperpero di denaro
pubblico e che
pesa come un macigno
sulle disastrate finanze
losonesi
Difatti se fino al 2006
con il vecchio asilo di
6 sezioni per 138
allievi si spendevano
per la gestione corrente
832'000 franchi
(al netto dei sussidi
cantonali per i docenti
e di altre entrate fra
cui le tasse di
refezione), nel 2009,
secondo i dati di
preventivo, si
spenderanno per 7
sezioni con 149 allievi
ben
1'015'000 franchi netti.
A questi costi vanno poi
aggiunti
773'000 franchi
all’anno per gli
ammortamenti (di cui
446'000 pari al 4% sui
costi di costruzione e
326'000 pari al 20% sui
costi per l’arredamento)
e
402'000 franchi
per gli interessi sui
prestiti (pari al
3,15%).
Complessivamente i costi
dell’asilo incidono
dunque per ben circa
2’190’000
franchi
all’anno sulle finanze
del Comune, pari a circa
15 punti di
moltiplicatore d’imposta
rispetto al gettito
cantonale di base per
Losone che per il 2009 è
stato preventivato a
circa 14'300'000
franchi.
E’ vero che dal punto di
vista pratico non
cambierebbe niente se il
credito suppletorio non
venisse concesso, in
quanto ormai la frittata
è fatta e volenti o
nolenti il rospo
bisognerà ingoiarlo. Ma
dal punto di vista
politico un NO a questa
richiesta di credito
avrebbe un grande
significato,
in quanto dimostrerebbe
che questo Consiglio
comunale, il quale pure
ha le sue grosse
responsabilità in questa
vicenda come vedremo più
avanti,
ha
finalmente preso
coscienza degli errori
commessi in passato,
quando vennero ignorate
le poche voci critiche
che pur si erano levate
dal gruppo
del
Guastafeste
(l’unico
che
si
era
opposto
con
vigore
alla
realizzazione
di
questo progetto ). Un
voto negativo
rappresenterebbe un
monito per il futuro,
per evitare di ricadere
negli stessi errori.
Conclusione
Per questi motivi, e
anche perchè non posso
certo condividere colpe
e responsabilità non mie
né del mio gruppo
politico, con questo
rapporto
invito il Consiglio
comunale a esprimere un
voto di protesta
e
a votare dunque contro
la concessione del
credito suppletorio, in
modo da non mettere
l’ultima amara ciliegina
su questa torta
indigesta.
Un investimento di ca.
13 milioni sfuggito al
controllo della
Commissione della
Gestione
Va sottolineato che è
questa la prima volta
che la Commissione della
Gestione è chiamata a
esaminare gli aspetti
finanziari di un
messaggio concernente il
nuovo asilo. Difatti,
per quanto incredibile
possa sembrare,
tale Commissione - che
per definizione dovrebbe
occuparsi
delle finanze del Comune
- non ha mai potuto dire
un CIP in passato sui
quasi 13 milioni di
franchi spesi per
l’asilo e
soprattutto sull’impatto
che una simile spesa
avrebbe avuto sulle
finanze del Comune.
A questo bel risultato,
che non ha certo
favorito i necessari
controlli, si è arrivati
grazie a una sciagurata
decisione del Consiglio
comunale, che,
nella seduta del 28
gennaio 2002,
approvò quasi
all’unanimità (con solo
2 voti negativi
provenienti dal gruppo
del Guastafeste)
una proposta del
Municipio mirante a
esautorare la Gestione
dai suoi specifici
compiti di controllo
finanziario
nei casi in cui una
richiesta di credito era
già sottoposta a qualche
altra Commissione. Se
oggi, seppur a buoi già
fuori dalla stalla, la
Commissione è chiamata a
dare un suo giudizio
sulla richiesta di
credito suppletorio, è
solo grazie al fatto che
una revisione della LOC
in vigore dal 1. gennaio
di quest’anno consente
alla Commissione della
Gestione di
pretendere
di pronunciarsi sugli
aspetti finanziari anche
per proposte concernenti
oggetti il cui esame
rientra nella competenza
esclusiva di un’altra
Commissione ( in questo
caso della Commissione
Opere pubbliche).
La cronistoria di un
“disastro” annunciato
Nelle prossime pagine ,
sulla base di documenti
ufficiali ( messaggi
municipali, rapporti
commissionali e
verbali), verrà
presentata a futura
memoria una cronistoria
dei fatti mirante a
ricordare ai nuovi
consiglieri comunali (
ma anche agli
8
“vecchi”
dell’epoca che ancora
siedono in Consiglio
comunale ) in che modo,
partendo da un progetto
di proporzioni e costi
adatti alla realtà
losonese, si è passati
pian piano, con la
tattica delle fette di
salame servite una alla
volta , a
raddoppiare costi e
quasi anche volumi.
Il tutto sotto
la pressione della
fretta
di dotare il Comune di
un nuovo e più capiente
asilo : fretta che è
stata strumentalmente
utilizzata per
schivare un concorso
pubblico di
progettazione (vera
causa primaria del
disastro)
e per convincere il
Consiglio comunale a non
rifare tutto daccapo
quando era ancora
possibile fare un passo
indietro.
La
speranza è che questa
lettura possa
evitare
al Consiglio comunale di
ricadere in simili
tranelli in futuro,
perché dagli errori del
passato si può sempre
imparare qualcosa.
Varianti per l’utilizzo
del vecchio asilo
Verso la metà degli anni
’90 il Municipio
incarica un architetto
di presentare una serie
di progetti di massima
per la creazione di 8
sezioni dell’asilo da
inserire in tutto o in
parte nel vecchio asilo
(che fino al 2007 era
composto da 6 sezioni,
di cui 5 situate nello
stabile principale e 1
in un prefabbricato
adiacente). Da notare
che nell’anno scolastico
1997/1998 l’asilo
contava 132 allievi (su
un potenziale di 187
allievi), cioè
mediamente 22 per
sezione ( in base alle
indicazioni cantonali
l’asilo può accogliere
bambini dai tre anni
compiuti fino a 6 anni,
con un
minimo di 13 per sezione
e un massimo di 25).
Nell’anno scolastico
2002/2003 l’asilo
contava 115 allievi su
un potenziale di 188.
Vengono presentate tre
varianti che
NON comprendono il costo
del terreno,
della sistemazione
esterna e
dell’arredamento.
La prima prevede un
costo di
6'600'000 franchi
per la riattazione dello
stabile esistente con
l’aggiunta di un piano e
l’edificazione di una
nuova ala. La seconda
prevede un costo di
7'400'000 franchi
per la riattazione dello
stabile esistente da
destinare a 4 sezioni e
per l’edificazione di un
nuovo asilo per 4
sezioni. La terza
prevede l’edificazione
di un nuovo stabile
con un costo presumibile
di 11 milioni
di
franchi
( ma attenzione : nel MM
no. 73 del 10 marzo 1998
si legge a pag. 3 che il
costo del sedime non è
incluso in questa somma,
mentre che invece –bella
serietà ! - dalla
lettura del MM no. 40
del 27 marzo 2001 , pag.
3, si apprende che negli
11 milioni è compreso un
costo di 3 milioni di
franchi per il sedime, e
quindi se ne deduce che
il costo per la
costruzione di uno
stabile nuovo sarebbe
ammontato a
8
milioni di franchi
!) .
Varianti per
l’inserimento del nuovo
asilo nel Centro
scolastico
Nella primavera del 1997
l’Autorità cantonale
decise che nel 1999
avrebbe chiuso la sede
della scuola media di
Losone 2 che occupava
diversi locali nel
centro scolastico
comunale dei Saleggi. A
quel punto il Municipio
incarica l’architetto di
presentare alcune
varianti che comprendano
la possibilità di
inserire in tutto o in
parte il nuovo asilo nel
Centro scolastico.
Vengono presentate tre
varianti che
non comprendono i
costi dell’arredamento
(stimato
a 300'000 franchi
, come si legge nel MM
no. 140 del 30.11.99,
pag 6 !)
ma comprendono quelli
per l’arredamento della
cucina e per le
sistemazioni esterne
(queste ultime valutate
attorno ai 500'000
franchi) .
La prima variante
prevede un costo di
5'290'000 franchi
per l’inserimento totale
del nuovo asilo nel
Centro scolastico
mediante la riattazione
e l’adattamento dei
locali liberatisi e la
sopraelevazione parziale
dell’edificio. La
seconda prevede un costo
di
4'150'000 franchi
per la ristrutturazione
del vecchio asilo e
l’inserimento di 5
sezioni nel Centro
scolastico. La terza
prevede un costo di
5'470'000 franchi
per l’aggiunta di una
nuova ala attaccata al
Centro scolastico e
dimensionata in modo da
coprire il fabbisogno di
8 sezioni (di cui una
inserita nell’edificio
esistente).
Un asilo nuovo e
arredato con meno di 6
milioni di franchi ...
Con
il
MM no. 140 del 30.11.99
il Municipio chiede al
CC un credito di 256'000
franchi per allestire un
progetto definitivo per
la variante da 5'470'000
franchi
(ripeto : in questa
somma sono compresi i
costi per la cucina e la
sistemazione esterna ma
non sono compresi i
costi per l’arredamento,
stimati in 300'000
franchi, per cui
l’opera completa
dovrebbe costare circa
5'770'000 franchi, ossia
meno della metà di
quanto è poi costato il
nuovo asilo!)
: infatti questa
variante,
oltre a consentire di
concentrare in un’unica
struttura l’asilo e le
scuole elementari,
appare la migliore dal
profilo
“della funzionalità e
dell’economicità”.
In
data 10 luglio 2000
il CC approva la
richiesta di credito con
29 voti favorevoli, 1
contrario e 3 astenuti.
Fra i contrari e gli
astenuti vi sono i 3
membri del Guastafeste,
i quali sono sì
favorevoli all’idea di
costruire un nuovo asilo
e al principio di
realizzarlo ai Saleggi
vista la convenienza
finanziaria , ma non
votano a favore del
messaggio in quanto il
Municipio
non garantisce di voler
mettere a pubblico
concorso la
progettazione dell’asilo
.
Nuovo progetto da 7
milioni e 12'000 m3
senza l’arredamento
Passa più di un anno, ed
ecco che arrivano le
prime “grane”.
Con
il
messaggio no. 40 del 27
marzo 2001
il Municipio informa che
“
a causa di alcuni
problemi tecnici di
inattuabile accertamento
al momento
dell’allestimento del
progetto di massima”
il
futuro asilo non può
essere aggiunto al
Centro scolastico, e
dunque chiede
l’autorizzazione a
proseguire
nell’allestimento del
progetto definitivo per
l’edificazione di un
nuovo asilo staccato dal
Centro scolastico, ma
senza specificare bene
il punto esatto.
Nel messaggio si
sottolinea che
“i costi per la
costruzione di un nuovo
asilo per 8 sezioni,
calcolati in base alle
nuove indicazioni del
Cantone, sono
quantificati in
7
milioni di franchi, così
suddivisi : 6'600'000
per un edificio di
12'000 metricubi (pari a
550 fr/m3) e 400'000 per
la sistemazione
dell’area esterna”.
L’arredamento
non è compreso. Per
quanto riguarda i costi
di gestione il Municipio
scrive che
“un calcolo, anche
approssimativo, è al
momento attuale
impossibile da valutare”
e conclude poi
affermando che la scelta
di un edificio staccato
da quello esistente
“è la soluzione migliore
da tutti i punti di
vista, anche se con una
maggior spesa di circa
1,5 milioni di franchi
la quale non dovrebbe
causare particolari
pregiudizi alle finanze
del Comune”.
La nuova richiesta viene
sottoposta al Consiglio
comunale nella
seduta del 7 maggio 2001.
Durante la discussione
Ghiringhelli
ricorda che in un
precedente messaggio il
costo per la costruzione
di un nuovo asilo di 8
sezioni era stato
stimato , secondo le
indicazioni
dell’Autorità cantonale,
in un milione di franchi
per ogni sezione esclusa
la sistemazione esterna
, cioè 8 milioni, e
chiede come mai ora si
prevede un costo di 7
milioni compresa la
sistemazione esterna. La
municipale
Anita Milan
risponde che il costo di
1 milione per sezione si
basa sulla media di una
costruzione per 4
sezioni, mentre che un
edificio con 8 sezioni
“porta a un minor costo”
da cui ne discende una
valutazione di 7
milioni.
Ghiringhelli
ricorda poi che il
1. maggio 2001 è entrata
in vigore la Legge sulle
commesse pubbliche,
e che in base alla
stessa la progettazione
del nuovo asilo dovrebbe
essere conferita tramite
concorso pubblico o un
mandato a invito.
Ma la municipale Milan
risponde che il
Municipio in data
5
settembre 2000
ha deciso di assegnare
un
mandato diretto per la
progettazione definitiva
all’architetto che già
si era occupato
dell’esame delle diverse
varianti : una decisione
che aveva ricevuto
l’avallo a titolo
eccezionale da parte
della Sezione enti
locali in quanto il
lavoro dell’architetto
era già iniziato prima
dell’entrata in vigore
della Legge sulle
commesse pubbliche e
dunque si trattava in
pratica di una
prosecuzione di mandato,
e del resto secondo la
SEL una nuova
assegnazione della
progettazione di massima
“avrebbe implicato
perdite di tempo e
finanziarie per il
Comune” .
Ghiringhelli
a nome del gruppo del
Guastafeste risponde che
“su
questo argomento c’é
odore di bruciato e che
procedere in questa
direzione vorrebbe dire
andare a finire in un
tunnel nero dal quale
non si sa che sorprese
possano venirne fuori”,
per cui
propone di rinviare il
messaggio al Municipio
“invitandolo a
presentare una nuova
richiesta di credito per
una nuova progettazione
dell’asilo indicante
anche il posizionamento
previsto”.
Egli afferma inoltre che
“sono entrate in vigore
nuove leggi sulle
commesse pubbliche per
cui è corretto dare la
possibilità ad altri
architetti di
partecipare a un
concorso”
e aggiunge che “vi
è inoltre il problema
dei costi di gestione
che non è stato ben
esaminato”.
Altre critiche vengono
sollevate dall’allora
consigliere comunale
Alberto Colombi
(PLR) il quale, pur
raccomandando di
continuare la
progettazione con gli
stessi progettisti ,
invita a valutare la
possibilità di usufruire
di sedimi confinanti di
proprietà del Patriziato
e del Cantone, in modo
da non ridurre l’area
esterna a disposizione
del Centro scolastico.
Il sindaco
Enrico Broggini
(PLR) invita i presenti
a non accogliere la
richiesta di rinvio del
messaggio, in quanto ciò
provocherebbe ritardi e
aumenti di costo e
sottolinea che
“non si tratta di un
nuovo progetto ma
dell’ubicazione
distaccata rispetto a un
edificio esistente”.
L’allora consigliere
comunale del
Guastafeste,
Pietro Vanetti,
fa notare che la
richiesta del Municipio
equivale a firmare una
cambiale in bianco e
Ghiringhelli
aggiunge che
“procedendo in questo
modo
si potrebbe andare
incontro a cattive
sorprese finanziarie.
Mettendo a concorso la
nuova progettazione si
perde forse qualche mese
ma può darsi che qualche
architetto trovi una
soluzione che costa meno
di quella presentata
attualmente”.
Per finire
la richiesta di rinviare
il messaggio al
Municipio viene respinta
con 26 voti contrari, 4
favorevoli e 1 astenuto,
e, dopo la bocciatura di
una proposta di
emendamento di
Alberto Colombi
tendente a lasciare
libero uno spazio vicino
al Centro scolastico
per un’eventuale
edificazione di una
terza palestra,
il messaggio municipale
viene approvato con 23
voti favorevoli, 4
contrari e 4 astenuti.
Dal Guastafeste due
segnalazioni alla
Sezione enti locali per
evitare il disastro
Il
25 maggio 2001,
nell’estremo tentativo
di evitare il peggio,
Ghiringhelli e Vanetti
inviano alla Sezione
enti locali due
segnalazioni.
Ghiringhelli
in particolare chiede
che venga ordinata la
sospensione dei lavori
di progettazione in modo
da valutare la
correttezza della
procedura fino a quel
momento adottata. Egli
inoltre fa presente che
se la variante approvata
dal CC il 10 luglio 2000
fosse stata studiata un
po’ più seriamente,
prima di procedere alla
progettazione
definitiva, sarebbero
emersi subito i “problemi
tecnici di
inattuabile accertamento
al momento della
progettazione di
massima”
citati dal Municipio per
motivare l’abbandono
dell’idea di aggiungere
una nuova ala al Centro
scolastico
(fra
questi problemi di
“inattuabile
accertamento”, ad
esempio, vi erano
la
presenza di un pilastro
centrale nello spazio
adibito a sala multiuso
nel piano interrato,
l’orientamento a nord
della facciata
principale della nuova
ala e dell’area di svago
nonché l’impossibilità
di ampliare le aule del
Centro scolastico troppo
piccole per rapporto
alle normative
vigenti...: cose che
potevano emergere da un
primo superficiale
controllo !!!).
“Di solito
quando si procede così
“alla carlona”
– scrive ancora
Ghiringhelli
–
alla distanza saltano
fuori brutte sorprese.
Ecco un motivo in più
per mettere a concorso
la progettazione
dell’opera in modo da
avere
un ventaglio più ampio
di progetti dai
differenti costi, dalle
differenti ubicazioni e
dalle differenti
soluzioni
architettoniche”.
Dal canto suo
Pietro Vanetti
rileva come una verifica
comparativa fra le
diverse varianti
presentate negli scorsi
anni non sia possibile
in quanto tutte
incomplete (mancano i
costi per il terreno e
per la sistemazione
esterna, mancano
indicazioni relative
alle superfici a
disposizione delle
singole sezioni e
mancano pure indicazioni
relative ai costi di
gestione per tutte le
varianti) e ,
riferendosi
all’affermazione del
Municipio secondo
cui “un
calcolo anche
approssimativo dei costi
di gestione è al momento
attuale impossibile da
valutare”
osserva che tale
affermazione è perlomeno
infelice :
“infatti
basta consultare lo
“Schätzerhandbuch” edito
dall’Associazione
Fiduciari Immobiliari
Svizzeri, che contiene
tutte le indicazioni
necessarie per simili
calcoli ; data la grossa
incidenza che
quest’opera avrà sulle
finanze del Comune
(costi di investimento +
costi di gestione +
aumento del personale)
sarebbe stato più
prudente fornire al
consiglieri comunali
delle indicazioni in tal
senso PRIMA di procedere
nella progettazione
definitiva, in
considerazione anche del
fatto che il costo è
salito da 5,5 a 7
milioni di franchi”.
In conclusione egli
chiede di sospendere i
lavori di progettazione
e di aprire un’inchiesta
per verificare se “è
il Municipio che informa
in modo scorretto il
Legislativo, oppure se è
il progettista che non è
all’altezza
dell’incarico, oppure se
è l’autorità cantonale
che trae in inganno
Municipio e progettista
con delle indicazioni
sbagliate”.
Nel frattempo anche un
architetto losonese
presenta un ricorso
contro la decisione del
Consiglio comunale del 7
maggio 2001 che di fatto
ha avallato il mandato
diretto per la
progettazione dell’asilo
senza un pubblico
concorso,: cosa da lui
contestata. In data
18 settembre 2001
il Consiglio di Stato
respinge questo ricorso
sposando la teoria della
“prosecuzione di
mandato”. Di conseguenza
anche la Sezione enti
locali il
2
novembre 2001
comunica a
Ghiringhelli
di non ritenere
necessario entrare nel
merito della
segnalazione con la
quale egli chiedeva di
valutare la correttezza
della procedura di
assegnazione della
progettazione;
con
la stessa missiva la
Sezione enti locali
risponde a
Pietro Vanetti
affermando che
“
a nostro parere non vi
sono, a questo stadio e
sulla base degli
elementi indicati,
presupposti per
l’apertura di
un’inchiesta volta ad
accertare quanto preteso
nell’istanza.
Sarà piuttosto
innanzitutto compito del
Legislativo di Losone,
quando interpellato
circa il progetto
definitivo e la
richiesta di credito di
realizzazione,
decidere circa
l’opportunità
dell’operazione; ciò
esaminando la stessa in
tutti i suoi aspetti
(pianificatori,
architettonici, tecnici
e finanziari) e
valutando
l’attendibilità dei dati
indicati”.
Un progetto da 9,7
milioni
(senza
arredamento) e un volume
di 15'300 m3 (+ 3'500
per l’autorimessa)
Il
28 gennaio 2003 il
Municipio licenzia il
messaggio no. 113
con il quale chiede un
credito di
9'700'000 franchi
per la realizzazione del
nuovo asilo (compresi
250'000 franchi per la
sistemazione esterna) .
Quasi 3 milioni di
franchi in più rispetto
a quanto indicato solo
19 mesi prima ! Ecco
dunque che le “brutte
sorprese” paventate dal
gruppo del Guastafeste
cominciano a diventare
realtà. Rispetto al
progetto di massima di 7
milioni di franchi
approvato dal Consiglio
comunale il 7 maggio
2001 è stata aggiunta
un’autorimessa
sotterranea ( + 717'000
franchi) e pure la
volumetria dell’edificio
– senza contare
l’autorimessa ! -
è
stata portata da 12'000
m3 (costo preventivato :
6'600'000 franchi) a
15'300 m3 (costo
preventivato : 7'430'000
franchi). Nel suo
rapporto favorevole alla
concessione del credito,
la Commissione Opere
pubbliche spiega che
l’aumento di 3'300 m3
del volume globale
(esclusa l’autorimessa)
è scaturito dalle
discussioni avvenute tra
il Municipio ed i
responsabili del
Dipartimento cantonale e
da precise scelte del
Municipio,
e le principali
modifiche riguardano
l’allargamento delle
salette mensa,
l’allargamento delle
aule di movimento per un
utilizzo indipendente
per ogni sezione,
l’ampliamento delle zone
esterne coperte
(entrate, rampa ecc.),
l’aumento dei locali nel
piano interrato. Fatto
sta che – contrariamente
a quanto aveva
assicurato il sindaco
Broggini
il 7 maggio 2001 - ci si
trova di fronte a un
progetto completamente
nuovo rispetto a quello
per il quale il
Consiglio comunale aveva
concesso
l’autorizzazione a
proseguire nella
progettazione definitiva
di un edificio staccato
dal Centro scolastico.
Il messaggio viene
sottoposto al Consiglio
comunale nella
seduta del 19 maggio
2003.
In quell’occasione
Ghiringhelli
chiede il
rinvio del messaggio al
Municipio
perché a suo avviso “è
tutto da rifare”.
Egli coglie l’occasione
per ribadire che non si
doveva affidare per
mandato diretto la
progettazione di
un’opera da 10 milioni a
un architetto che non ha
nessuna fama in materia
di asili. “Anche
se il Municipio dal
profilo della legalità
non ha infranto la legge
decidendo di assegnare
la progettazione con un
mandato diretto
–
afferma - ,
ci si deve chiedere se
era
opportuno
che esso si ostinasse in
questa direzione, perché
se non si fa un pubblico
concorso per la
progettazione dell’asilo
più grande del Cantone,
allora
per
quale opera
lo si deve fare ?”
Dopo aver ripercorso le
tappe che hanno portato
a un continuo aumento
dei costi previsti, egli
ribadisce di non essere
contrario a un nuovo
asilo ma che a questo
punto non capisce perché
occorra spendere 9,7
milioni di franchi
quando v’erano delle
varianti meno care e che
oltretutto avrebbero
consentito di non
sacrificare un ampio
terreno che il Comune
avrebbe potuto
conservare per future
costruzioni e per
manifestazioni. Da qui
la proposta di rinvio
del messaggio per
riprendere in
considerazione soluzioni
più economiche.
Ma il Consiglio comunale
spreca quest’ultima
possibilità di evitare
il “disastro annunciato”
e con
26 voti contro i 3 del
gruppo del Guastafeste
respinge la richiesta di
rinvio.
Poi inizia il dibattito
vero e proprio.
Alberto Colombi
non lesina critiche
all’ubicazione scelta
per il nuovo asilo, che
preclude la possibilità
di sfruttare quel
terreno per altre opere
sportive, ma alla fine
seppur a malincuore
annuncia che voterà a
favore del messaggio per
non invalidare il lavoro
svolto dai tecnici e dal
Municipio e per non
procrastinare
ulteriormente la
realizzazione
dell’opera. Anche
Elena Fiscalini,
pur portando l’adesione
del gruppo della
Sinistra, esprime feroci
critiche al progetto.
Ecco un estratto dal
verbale del suo
intervento : “Quello
che non ci entusiasma,
perché troviamo davvero
banale, è il progetto in
sé. Troviamo assurdo che
nel 2003 si costruisca
con i criteri con cui si
costruivano scuole ed
ospedali 30 anni fa (un
corridoio in mezzo e
vani allineati sui due
fronti). Ci aspettavamo
soluzioni innovative,
creative, che potessero
essere indicate ad
esempio. E sì che in
Ticino ci sono esempi di
architettura scolastica
di gran pregio a
testimoniare che, se si
vuole, si può costruire
in modo funzionale ed
esteticamente notevole.
Il progetto che doveva
essere il nostro fiore
all’occhiello è invece
un’occasione perduta.
Un’opportunità che
andava colta ed invece è
stata sprecata (...) Se
poi pensiamo che per
questo progetto siamo
disposti a spendere 10
milioni e più, diventa
ancora più inaccettabile
il confronto fra costo e
pregio. Dieci milioni
per l’asilo sono tanti
se si tien conto che
bisognerà ancora
aggiungere il costo per
l’arredo, preventivato
in 280'000 franchi, ma a
nostro avviso
sottostimato”.
Anche se ormai troppo
tardi, qualcuno insomma
si è accorto che se si
fosse proceduto a un
pubblico concorso, come
a gran voce e in varie
occasioni solo il gruppo
del Guastafeste aveva
chiesto, il Comune
avrebbe avuto tutto da
guadagnare...!
Di fronte a queste
critiche la giovane
Melanie Grünenfelder,
del gruppo del
Guastafeste,
prende la parola
invitando gli autori di
queste critiche ad
essere coerenti e ad
avere il coraggio di
dire no a questo
progetto perché
si è ancora in tempo a
cambiare.
“I bambini possono anche
attendere un anno in più
– dice –
ma si faccia un progetto
in ordine piuttosto di
dire sì a malincuore”.
Ma
la fretta, si sa, è una
cattiva consigliera e
così la tattica delle
fette di salame portata
avanti dal Municipio
negli anni precedenti
raggiunge il suo scopo.
Difatti
la richiesta di credito
viene approvata con 26
voti favorevoli. Gli
unici contrari ( 2) o
astenuti (1) sono i tre
membri del Guastafeste.
Altri costi aggiuntivi e
polemiche ormai tardive
A
partire da questo
momento, sempre con la
tattica delle fette di
salame , vengono
presentate in fasi
successive altre
richieste di credito ,
per un totale di
1'886'000 franchi,
destinate alla
realizzazione di un
collegamento sotterraneo
fra l’asilo e la vicina
palestra (186'000) ,
alla sistemazione
dell’area esterna
(200'000) nonché
all’arredo e ai corpi
illuminanti (1'550'000)
. E’ a questo punto che
vari gruppi politici
cominciano a rendersi
conto che si sta
spendendo troppo, tant’è
vero che una prima
richiesta di credito di
300'000 franchi per la
sistemazione esterna
viene bocciata e che
pure il credito per
l’arredo ed i corpi
illuminanti viene
concesso per il rotto
della cuffia .
Ma,
pur fra qualche
polemica, questi crediti
vengono comunque
approvati ancora una
volta sotto la pressione
della fretta, per non
ritardare l’apertura
dell’asilo ( apertura
che verrà comunque
rinviata di un anno
rispetto alle previsioni
a seguito della cattiva
esecuzione della
copertura del tetto).
Non serve a molto
entrare nei dettagli
delle vicende legate a
queste ultime richieste
di credito, in quanto le
stesse sono una
diretta conseguenza
degli errori precedenti,
quando non si è voluto
indire un pubblico
concorso per la
progettazione
dell’opera, quando si è
scelto di procedere in
modo disordinato e senza
idee precise sui costi
totali di investimento e
di gestione, quando non
si è avuto il coraggio
di rifare tutto daccapo
prendendo in
considerazione varianti
meno faraoniche e meno
costose.
Giorgio Ghiringhelli (
relatore)
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