Losone, 12
dicembre
2007
La proposta
del
Guastafeste
di concedere
alle
famiglie
meno
abbienti
delle
esenzioni o
sconti
per il
pagamento
della tassa
di refezione
della scuola
d’infanzia è
“iniqua e
diseducativa”
?
Lunedì 17
dicembre il
CC di Losone
sarà fra
l’altro
chiamato ad
esprimersi
su una
mozione del
sottoscritto
che chiede
di
modificare
il
Regolamento
concernente
le tasse per
le
prestazioni
dei servizi
comunali in
modo che per
il pagamento
della tassa
di refezione
della scuola
dell’infanzia
si possa
prevedere,
alternativamente
, o delle
esenzioni
oppure delle
riduzioni
scalari in
base al
reddito ( e
magari anche
in base al
numero di
figli
iscritti
alla mensa).
La mozione
era stata
presentata
dopo che il
CC, nella
seduta del
18 dicembre
2006, aveva
invitato il
Municipio ad
adeguare la
tassa di
refezione
della scuola
dell’infanzia
portandolo
da 30 a 50
franchi al
mese, ossia
da 270 a
450 franchi
per ogni
anno
scolastico e
per ogni
figlio
iscritto
alla mensa.
Tale aumento
è infatti
entrato in
vigore in
concomitanza
con la
recente
apertura del
nuovo asilo.
Il Municipio
ha
preavvisato
negativamente
la proposta
ritenendo
che malgrado
l’aumento
della tassa
il costo per
pranzo (2,5
franchi)
sia comunque
inferiore al
costo di un
pasto
completo
consumato da
un bambino
al proprio
domicilio e
ritenendo
che
dato il
valore
educativo e
sociale del
momento
dedicato
alla
refezione e
data
l’esiguità
della tassa,
una sua
riduzione o
esenzione
sarebbe
“iniqua e
diseducativa”.
Inoltre
secondo il
Municipio le
famiglie
meno
abbienti
possono far
capo ad
altri
sussidi e
prestazioni
finanziarie
mirate.
Anche la
Commissione
della
Legislazione
ha raggiunto
un verdetto
unanime
(Sinistra
compresa)
preavvisando
negativamente
la mozione,
e ritenendo
“giustificato
e
pertinente”
l’aumento
della tassa
da 30 a 50
franchi al
mese per gli
stessi
motivi
addotti dal
Municipio.
Considerazioni
su ciò che è
iniquo e
diseducativo:
In primo
luogo va
precisato
che il
sottoscritto
non ha in
alcun modo
contestato
l’aumento
della tassa
da 30 a 50
franchi,
come
sembrerebbe
di capire
leggendo il
rapporto
commissionale,
ma ho solo
proposto di
inserire nel
Regolamento
la
possibilità
di concedere
esenzioni o
riduzioni ai
meno
abbienti (
tenendo
anche conto
del fatto
che chi
iscrive i
propri
bambini
all’asilo
losonese è
obbligato a
iscriverli
anche alla
mensa
scolastica e
dunque a
pagare la
relativa
tassa, e non
ha
possibilità
di scelta).
Poi va
osservato
che in un
passato
anche
recente il
CC in più
occasioni ha
approvato
regolamenti
( ad
esempio per
i giovani
che
frequentano
corsi
extrascolastici
o campi
culturali,
musicali,
sportivi
ecc. o per i
pasti a
domicilio
degli
anziani)
che
prevedono
sussidi e
contributi
basati sul
reddito
delle
famiglie
interessate,
e mai a
nessuno era
venuto in
mente di
tacciare
queste
proposte
come
“inique e
diseducative”,
e a nessuno
era venuto
in mente di
bocciare
queste
proposte con
il pretesto
che le
famiglie
meno
abbienti
possono far
capo ad
altri
sussidi e
prestazioni
finanziarie
mirate. Di
iniquo e
diseducativo
qui c’é solo
l’evidente
ricorso al
sistema dei
due pesi
e delle due
misure
adottato nei
confronti di
proposte
provenienti
dal gruppo
del
Guastafeste.
A chi
ritiene che
esenzioni o
riduzioni
della tassa
sulla mensa
scolastica
non si
giustifichino,
io rispondo
che
queste
riduzioni
già oggi
vengono
concesse in
egual misura
sia ai
ricchi e sia
ai meno
abbienti.
Difatti,
soprattutto
con il nuovo
e
arcimilionario
asilo, i
costi della
mensa sono
destinati a
salire alle
stelle e
ammonteranno
con ogni
probabilità
a più di 100
franchi per
bambino. Il
Comune
avrebbe
dunque la
possibilità
legale di
applicare il
principio
della
causalità
(chi consuma
paga)
facendo
pagare i
costi
effettivi ai
bambini
delle
famiglie più
agiate
(poniamo che
ammontino a
100 franchi
al mese) e
di prevedere
riduzioni in
base al
reddito per
le famiglie
meno agiate.
Invece il
Comune fa
uno sconto
di 50
franchi sia
alle
famiglie più
agiate e sia
alle
famiglie
meno
abbienti e
fa loro
pagare una
identica
tassa;
lo sconto
concesso
anche ai più
agiati vien
poi caricato
sulle
imposte
a carico di
tutti i
losonesi,
compresi
quelli meno
agiati o che
non hanno
figli. Ecco
cosa c’è
semmai di
iniquo e
diseducativo
nell’attuale
sistema di
tassazione
della mensa
della scuola
d’infanzia.
Da notare
poi che fino
alla fine
del 2000 ,
quando la
tassa per la
mensa
ammontava
solo a 30
franchi, a
Losone era
in vigore
un’ordinanza
municipale
che
prevedeva
l’esenzione
dal
pagamento
della tassa
di refezione
per i
bambini
delle
famiglie con
un reddito
imponibile
inferiore ai
15'000
franchi.
Poi con il
nuovo
regolamento
adottato
alla fine
del 2000
tale
possibilità
di esenzione
é stata
abolita. Per
paradossale
che possa
sembrare, la
possibilità
di esenzione
esisteva per
volere del
Municipio
quando la
tassa era di
30 franchi e
ora che la
tassa è
salita a 50
franchi tale
possibilità
non esiste
più. Perché
quello
stesso
Municipio
che ora
bolla di
“iniqua e
diseducativa”
una proposta
tendente a
reintrodurre
delle
esenzioni o
delle
riduzioni,
fino a pochi
anni fa era
lui stesso a
prevedere
esenzioni
per tasse
ancora
inferiori ?
Avevamo
forse un
Municipio
che emetteva
ordinanze
inique e
diseducative
?
E perché il
Municipio –
con il
tacito
consenso
della
Commissione
della
legislazione
- si
permette di
esprimere
giudizi
soggettivi
così
negativi su
una proposta
che può
essere
condivisa o
meno ma che
ha come
obiettivo
quello di
sgravare le
famiglie
meno
abbienti ,
quando le
stesse
esenzioni e
riduzioni
sono
applicate
senza
problemi in
altri Comuni
? Iniqui
e
diseducativi
anche i
Municipi e i
Consigli
comunali di
questi
Comuni ?
Ecco qualche
esempio di
Comuni
“iniqui e
diseducativi”:
A Chiasso
la
refezione è
gratuita per
i
domiciliati/residenti
e ammonta a
5 franchi a
pasto per i
non
domiciliati;
per gli
allievi
della scuola
elementare
che
frequentano
la refezione
scolastica
vi è una
tassa basata
sul reddito.
A Savosa
e Cadempino
la mensa
scolastica è
gratuita.
A Agno
è
prevista una
riduzione
per i
fratelli che
frequentano
la mensa.
A Comano
è in via
di
approvazione
un
regolamento
che prevede
sussidi in
base al
reddito a
famiglie che
non
dispongono
di una
sostanza
superiore ai
300'000
franchi.
A Stabio
sono
previsti
sconti a
partire dal
secondo
figlio che
frequenta la
refezione.
A Claro
vi è uno
sconto del
25% sul
primo figlio
se due figli
frequentano
la
refezione.
A Arzo
vi è uno
sconto del
50% per
famiglie con
reddito
esente da
imposizione.
A Vacallo
vi sono
tasse di
refezione
differenziate
in base al
reddito.
A Cevio e
a Magliaso
non vi sono
sussidi ma
la tassa è
contenuta in
35 e
rispettivamente
40 franchi
al mese.
A Meride
le famiglie
pagano solo
i pasti
effettivamente
consumati
dai bambini,
e si concede
uno sconto
del 50% a
famiglie con
più figli e
un’esenzione
per le
famiglie
beneficiarie
di rendite
AVS/AI e PC
o al
beneficio di
contributi
assistenziali,
così come a
famiglie
prive di
reddito
imponibile.
A
Bironico
la tassa
ammonta solo
a 20 franchi
al mese ,
con
esenzione
per gli
allievi del
primo anno
che non
usufruiscono
del servizio
di
refezione;
inoltre vi è
la
possibilità
per le
famiglie in
difficoltà
finanziarie
di chiedere
l’esenzione.
A Castel
San Pietro
la tassa è
ridotta in
base a
eventuali
giorni di
assenza
dalla
refezione ,
ed è in
preparazione
un nuovo
regolamento
che dovrebbe
prevedere
agevolazioni
per le
famiglie
numerose e
per i ceti
meno
abbienti.
A Quinto
il Municipio
può
accordare
riduzioni o
esenzioni in
caso di
famiglie con
più di 3
mambini in
età
scolastica o
di modeste
condizioni
economiche
(con un
reddito
imponibile
inferiore ai
15'000
franchi).
A Caslano
il Municipio
per motivi
giustificati
ha la
facoltà di
accordare
riduzioni e
in caso di
condizioni
economiche
disagevoli
può
rinunciare
alla
riscossione
parziale o
totale della
tassa.
Se la mia
mozione è
iniqua e
diseducativa
mi consolo
di sapere
che sono in
buona
compagnia…!
Giorgio
Ghiringhelli
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