di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
 

Losone, 14 ottobre 2013

 

Comunicato

Aggregazioni : i rappresentanti del Popolo mettono il bavaglio al Popolo

 

Il Gran Consiglio ha deciso oggi con 50 voti (PLR, PPD, Lega dei ticinesi e UDC) contro 24 (in prevalenza PS, Verdi, MPS ) e un astenuto che l’iniziativa popolare  per le aggregazioni del Locarnese e del Bellinzonese, sottoscritta da quasi 12'000 cittadini   ( ossia dal 5,5 % degli aventi diritto di voto ! )  non è ricevibile. In pratica  i rappresentanti del Popolo hanno deciso di mettere il bavaglio al Popolo,  negandogli la possibilità di votare su questo scottante argomento che è di grande importanza non solo per le regioni direttamente toccate, ma pure per tutto il Cantone, specie in un momento in cui le finanze degli enti pubblici stanno deteriorandosi.

La conseguenza pratica di questa decisione sarà che ad assumersi gli oneri del ricorso al Tribunale federale , che sarebbe stato inevitabile anche nel caso di una decisione a favore della ricevibilità, non saranno gli avversari dell’iniziativa bensì il Comitato promotore della stessa.

Le conseguenze politiche di questa decisione saranno invece valutabili al momento della sentenza dei giudici di Losanna, perché è chiaro che se tale sentenza fosse favorevole alla ricevibilità –  come ho molti motivi per sperare -  la decisione odierna di mettere il “bavaglio” al Popolo si rivelerebbe un grave attentato ai diritti popolari e avrebbe l’effetto di un “boomerang” per chi l’ha proposta e sostenuta.

Anche in caso di dubbi sulla ricevibilità o meno dell’iniziativa, sempre possibili su questioni giuridiche sulle quali nessuno ha la certezza in tasca, il Gran Consiglio avrebbe potuto optare per la ricevibilità applicando il principio “in dubio pro populo” , già applicato del resto in passato per altre iniziative la cui ricevibilità era stata contestata da qualche costituzionalista interpellato dal Parlamento ( ad esempio l’iniziativa della Lega dei ticinesi intitolata “Un concreto aiuto agli anziani in difficoltà” votata dal popolo il 23 settembre 2012 : vedi rapporto commissionale di cui relatore era Sergio Savoia) .  Invece la maggioranza del Parlamento ha scelto in questo caso di optare per la soluzione più drastica e politicamente più rischiosa, scherzando con il fuoco.  

Per concludere non si può mancare di evidenziare la schizofrenia di un Parlamento che a parole non perde occasione per ribadire l’urgenza e la necessità di creare in Ticino quattro poli urbani forti a sostegno dell’economia cantonale (vedi ad esempio il rapporto del 27 febbraio 2013 della Commissione speciale aggregazioni concernente l’abbandono del progetto di aggregazione dei Comuni della Sponda sinistra del Locarnese) ma quando poi si tratta di passare ai fatti boccia senza appello l’unica proposta concreta che andava in questa direzione.

Comunque andrà a finire,  il merito di questa iniziativa sarà stato quello di aver contribuito a dare un’accelerazione al progetto aggregativo della “Grande Bellinzona”, che però potrebbe subire una frenata o potrebbe addirittura andare in frantumi se prima delle votazioni consultive previste nella primavera del 2015 il Tribunale federale dovesse respingere il ricorso sull’iniziativa , annullando cosi l’effetto deterrente della stessa. Nel Locarnese invece l’encefalogramma sul fronte delle aggregazioni è rimasto piatto, e l’iniziativa costituisce dunque  l’unica speranza di poter creare un polo urbano forte in questa regione nei prossimi 20 anni.

                                                                Giorgio Ghiringhelli, promotore dell’iniziativa