Losone, 6 marzo 2013
Nessuno è interessato a
lanciare un’iniziativa
popolare
Referendabilità dei
moltiplicatori e il silenzio
dei partiti
Lo scorso 22 febbraio, dopo che il Tribunale federale aveva respinto un mio ricorso con il quale contestavo la decisione della maggioranza del Gran Consiglio di non concedere ai cittadini la possibilità di lanciare referendum in materia di moltiplicatore d’imposta comunale, avevo scritto ai rappresentanti di quei partiti che a suo tempo avevano sostenuto questa proposta (PPD, Verdi, UDC, MPS e Area liberale) – nonché al presidente della Lega dei ticinesi – invitandoli a lanciare in aprile su questo tema un’iniziativa popolare, alla quale sarei stato lieto di offrire la mia collaborazione portando un migliaio di firme . Li avevo invitati a farmi sapere qualcosa entro il 6 marzo, specificando che non avrei potuto assumermi l’onere di organizzatore principale, in quanto già impegnato in quel periodo nel comitato di un’altra iniziativa cantonale che verrà prossimamente lanciata.
Oggi scade il termine che avevo indicato e vi comunico che purtroppo NESSUNO mi ha risposto. Quindi, a meno di sorprese, nessuna iniziativa a favore della referendabilità dei moltiplicatori verrà lanciata dai partiti che l’avevano sostenuta in Gran Consiglio. Viva la coerenza ! Toccherà ancora una volta al Guastafeste scendere in campo a difesa della democrazia diretta in questo Cantone ? Certamente non quest’anno, ma in futuro forse sì, se troverò degli alleati e dei cittadini interessati a portare avanti questa battaglia.
Del resto
prevedo che a partire
dall’anno prossimo molti
Comuni saranno obbligati ad
aumentare l’imposizione
fiscale, sia a seguito della
crisi che avanza ( e
conseguente diminuzione
degli introiti fiscali) e
sia a seguito della
consistente diminuzione
degli introiti
ora provenienti dalla
tassa “salva privative”
introdotta un paio d’anni fa
dal Gran Consiglio sul
consumo di elettricità
(tassa che attualmente
frutta circa 40 milioni di
franchi all’anno ai Comuni e
che dal
A quei
partiti ( PLR, PS e lega dei
ticinesi) che in Gran
Consiglio, dimostrando ben
poca fiducia in quei
cittadini che li avevano
eletti come loro
rappresentanti, decisero di
non
estendere i
diritti popolari in
materia
Ne abbiamo del resto avuto un paio di fulgidi esempi (di cui uno riguardante il Canton Grigioni) durante lo scorso fine settimana, quando ticinesi hanno respinto massicciamente – per la terza volta in 5 anni – una proposta di sgravi fiscali per oltre cento milioni di franchi e quando i cittadini di Grono, hanno respinto un referendum contro l’aumento del moltiplicatore d’imposta dal 90 al 105 % (!) . Non so quanti altri popoli al mondo, potendo decidere, voterebbero contro degli sgravi fiscali o a favore di un aumento delle tasse. In Svizzera ciò succede spesso, suscitando sempre meraviglia e incredulità all’estero.
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