di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Losone, 6 marzo 2013

 

Nessuno è interessato a lanciare un’iniziativa popolare

 

Referendabilità dei moltiplicatori e il silenzio dei partiti

 

Lo scorso 22 febbraio, dopo che il Tribunale federale aveva respinto un mio ricorso con il quale contestavo la decisione della maggioranza del Gran Consiglio di non concedere ai cittadini la possibilità di lanciare referendum in materia di moltiplicatore d’imposta comunale, avevo scritto ai rappresentanti di quei partiti che a suo tempo avevano sostenuto questa proposta (PPD, Verdi, UDC, MPS e Area liberale) – nonché al presidente della Lega dei ticinesi – invitandoli a lanciare in aprile su questo tema un’iniziativa popolare, alla quale sarei stato lieto di offrire la mia collaborazione portando un migliaio di firme . Li avevo invitati a farmi sapere qualcosa entro il 6 marzo, specificando che non avrei potuto assumermi l’onere di organizzatore principale, in quanto già impegnato in quel periodo  nel comitato di un’altra iniziativa cantonale che verrà prossimamente lanciata.

 

Oggi scade il termine che avevo indicato e vi comunico che purtroppo NESSUNO mi ha risposto. Quindi, a meno di sorprese, nessuna iniziativa a favore della referendabilità dei moltiplicatori verrà lanciata dai partiti che l’avevano sostenuta in Gran Consiglio. Viva la coerenza ! Toccherà ancora una volta al Guastafeste scendere in campo a difesa della democrazia diretta in questo Cantone ? Certamente non quest’anno, ma in futuro forse sì, se troverò degli alleati e dei cittadini interessati a portare avanti questa battaglia. 

 

Del resto prevedo che a partire dall’anno prossimo molti Comuni saranno obbligati ad aumentare l’imposizione fiscale, sia a seguito della crisi che avanza ( e conseguente diminuzione degli introiti fiscali) e sia a seguito della consistente diminuzione degli introiti  ora provenienti dalla tassa “salva privative” introdotta un paio d’anni fa dal Gran Consiglio sul consumo di elettricità (tassa che attualmente frutta circa 40 milioni di franchi all’anno ai Comuni e che dal 2014, a seguito del mio ricorso accolto dal Tribunale federale e dalla nuova proposta messa recentemente in consultazione dal Consiglio di Stato, non dovrebbe fruttare più di 14-16 milioni di franchi). A quel momento forse i  ticinesi , e molti politici operanti nei vari Comuni,  rimpiangeranno di non poter avere l’ultima parola in fatto di moltiplicatori d’imposta...

 

A quei partiti ( PLR, PS e lega dei ticinesi) che in Gran Consiglio, dimostrando ben poca fiducia in quei cittadini che li avevano eletti come loro rappresentanti, decisero di non  estendere i  diritti popolari in materia di fiscalità comunale paventando decisioni emozionali ed eventuali strumentalizzazioni, vorrei ricordare che oltre un secolo di democrazia diretta è servito a formare e responsabilizzare i cittadini svizzeri , che anche quando sono toccati direttamente nel loro portafoglio, dimostrano saggezza e maturità.

 

Ne abbiamo del resto avuto un paio di fulgidi esempi (di cui uno riguardante il Canton Grigioni)  durante lo scorso fine settimana,   quando  ticinesi hanno respinto massicciamente – per la terza volta in 5 anni – una proposta di sgravi fiscali per oltre cento milioni di franchi e quando i cittadini di Grono,  hanno respinto un referendum contro l’aumento del moltiplicatore d’imposta dal 90 al 105 %  (!) . Non so quanti altri popoli al mondo, potendo decidere, voterebbero contro degli sgravi fiscali o a favore di un aumento delle tasse. In Svizzera ciò succede spesso, suscitando sempre meraviglia e incredulità all’estero.

 

 

                                                                           Giorgio Ghiringhelli, Losone