di Giorgio Ghiringhelli
IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
Giorgio Ghiringhelli
Via Ubrio 62
6616 Losone




Losone, 27 maggio 2008



Onorando
Gran Consiglio
della Repubblica e Cantone Ticino


Petizione

(Costituzione cantonale art. 8 lett. L : “sono garantiti il diritto di petizione alle autorità e di ottenere risposta entro un termine ragionevole”

  

Introduzione del referendum obbligatorio
 in materia finanziaria

Egregio signor Presidente,

gentili signore deputate, egregi signori deputati,

in 17 Cantoni su 26 il Popolo viene automaticamente chiamato alle urne ogni qualvolta il Gran Consiglio approva una spesa al di sopra di un certo importo variante da Cantone a Cantone : questa particolare forma istituzionale, che costituisce indubbiamente un valido freno alle spese, vien definita “referendum obbligatorio in  materia finanziaria” (in 12 Cantoni vi è pure un referendum obbligatorio in materia legislativa).

Il Ticino è fra quei pochi Cantoni che non  conoscono l’istituto del referendum obbligatorio, né a livello cantonale né a livello comunale.

Nel novembre scorso un comitato di cittadini di cui sono il primo firmatario ha presentato un’iniziativa popolare sottoscritta da circa 9'000 cittadini , e denominata “Per diritti popolari agevolati e flessibili a livello comunale”, la quale chiede fra l’altro di introdurre il referendum obbligatorio a livello comunale lasciando ai Comuni la libertà di decidere se inserire o meno questa possibilità nel Regolamento comunale e di decidere pure il limite di spesa al di sopra del quale i cittadini saranno automaticamente chiamati a votare. Qualora tale iniziativa dovesse essere accolta, è indubbio che essa costituirebbe un valido deterrente a certi progetti megalomani e a certi sperperi di denaro pubblico a livello comunale.

Con la presente petizione chiedo al Gran Consiglio di valutare la possibilità di introdurre un referendum obbligatorio in materia finanziaria pure a livello cantonale e conseguentemente di fissare il limite di spesa che farebbe scattare tale referendum.

Ad autorevole  supporto  di tale richiesta ricordo fra l’altro che nella campagna per le elezioni cantonali del 2007 l’ex-ministra delle finanze Marina Masoni aveva espresso la volontà , in caso di rielezione,  di  proporre l’introduzione del referendum obbligatorio a livello cantonale per ogni   investimento superiore ai 10 milioni di franchi  .

E’ ovvio che una simile novità contribuirebbe a migliorare l’esercizio della democrazia diretta in Ticino, cioè il Cantone che in fatto di diritti popolari pone nel complesso  le regole più severe a livello nazionale.

A tal proposito ricordo che l’11 marzo 2007 il Popolo  aveva sì respinto l’iniziativa popolare denominata “Più potere al popolo con diritti popolari agevolati” che chiedeva di allentare i limiti inseriti nella Costituzione cantonale per la riuscita di iniziative popolari e referendum, ma lo aveva fatto di strettissima misura (47'093 no contro 46'358 sì e ben 4'064 schede bianche),  a dimostrazione di una diffusa sensibilità verso un ampliamento dei diritti popolari . L’iniziativa era stata bocciata in 117 Comuni ma era stata approvata in altri 72 ( fra cui le città di Lugano, Bellinzona, Locarno e Chiasso).

Il fatto che praticamente la metà  dei votanti , malgrado la scarsa attenzione dedicata dalla stampa e dai partiti a questa iniziativa, si fosse espressa a favore di maggiori agevolazioni nel settore dei diritti popolari, aveva colto molti di sorpresa, tant’è vero che la stessa sera il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Luigi Pedrazzini, aveva dichiarato alla TSI che “questo risultato probabilmente consente di riaprire in tempi non lontani il discorso”.  Ecco dunque che questa petizione consente di riaprire tale discorso con una proposta che costituisce una novità per il nostro Cantone e che è già stata ampiamente collaudata in gran parte della Svizzera.

Infine non va trascurato l’impatto positivo che una simile proposta, se attuata, potrebbe avere sulle finanze cantonali. Difatti il Popolo avrebbe maggior voce in capitolo su come vengono spesi i suoi soldi, per cui anche il Governo e il Parlamento – se non vogliono correre il rischio di essere sconfessati  troppo spesso - dovrebbero tenerne maggiormente conto  al momento di varare megaprogetti fortemente contestati (vedi ad esempio i due inceneritori da 600 milioni di franchi fortunatamente bocciati dal Popolo una quindicina di anni fa e la Variante 95 bocciata nell’autunno scorso).

 

Quindi, qualora l’iniziativa della Lega dei ticinesi sugli sgravi fiscali in votazione fra qualche giorno dovesse passare, il referendum obbligatorio in materia finanziaria potrebbe rivelarsi particolarmente utile per porre un freno a certe spese...

 

 

Con ogni ossequio                   Giorgio Ghiringhelli

 

 

Allegato :

 

Tabella dei referendum facoltativi e obbligatori nei Cantoni (fonte : “Kantonale Demokratien im Vergleich”,  di Adrian Vatter, edito nel 2002, pag. 226)



 
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