Petizione
(Costituzione cantonale
art. 8 lett. L : “sono
garantiti il diritto di
petizione alle autorità
e di ottenere risposta
entro un termine
ragionevole”
Introduzione del
referendum obbligatorio
in materia finanziaria
Egregio signor
Presidente,
gentili signore
deputate, egregi signori
deputati,
in
17 Cantoni su 26 il
Popolo viene
automaticamente chiamato
alle urne ogni qualvolta
il Gran Consiglio
approva una spesa al di
sopra di un certo
importo variante da
Cantone a Cantone :
questa particolare forma
istituzionale, che
costituisce
indubbiamente un valido
freno alle spese, vien
definita “referendum
obbligatorio in
materia finanziaria” (in
12 Cantoni vi è pure un
referendum obbligatorio
in materia legislativa).
Il Ticino è fra quei
pochi Cantoni che non
conoscono l’istituto del
referendum obbligatorio,
né a livello cantonale
né a livello comunale.
Nel novembre scorso un
comitato di cittadini di
cui sono il primo
firmatario ha presentato
un’iniziativa popolare
sottoscritta da circa
9'000 cittadini , e
denominata “Per diritti
popolari agevolati e
flessibili a livello
comunale”, la quale
chiede fra l’altro di
introdurre il referendum
obbligatorio a livello
comunale lasciando ai
Comuni la libertà di
decidere se inserire o
meno questa possibilità
nel Regolamento comunale
e di decidere pure il
limite di spesa al di
sopra del quale i
cittadini saranno
automaticamente chiamati
a votare. Qualora tale
iniziativa dovesse
essere accolta, è
indubbio che essa
costituirebbe un valido
deterrente a certi
progetti megalomani e a
certi sperperi di denaro
pubblico a livello
comunale.
Con la presente
petizione chiedo al Gran
Consiglio di valutare la
possibilità di
introdurre un referendum
obbligatorio in materia
finanziaria pure a
livello cantonale e
conseguentemente di
fissare il limite di
spesa che farebbe
scattare tale
referendum.
Ad autorevole supporto
di tale richiesta
ricordo fra l’altro che
nella campagna per le
elezioni cantonali del
2007 l’ex-ministra delle
finanze Marina Masoni
aveva espresso la
volontà , in caso di
rielezione, di
proporre l’introduzione
del referendum
obbligatorio a livello
cantonale per ogni
investimento superiore
ai
10 milioni di franchi
.
E’ ovvio che una simile
novità contribuirebbe a
migliorare l’esercizio
della democrazia diretta
in Ticino, cioè il
Cantone che in fatto di
diritti popolari pone
nel complesso le
regole più severe a
livello nazionale.
A
tal proposito ricordo
che l’11 marzo 2007 il
Popolo aveva sì
respinto l’iniziativa
popolare denominata
“Più potere al popolo
con diritti popolari
agevolati”
che chiedeva di
allentare i limiti
inseriti nella
Costituzione cantonale
per la riuscita di
iniziative popolari e
referendum, ma lo aveva
fatto di strettissima
misura (47'093 no contro
46'358 sì e ben 4'064
schede bianche), a
dimostrazione di una
diffusa sensibilità
verso un ampliamento dei
diritti popolari .
L’iniziativa era stata
bocciata in 117 Comuni
ma era stata approvata
in altri 72 ( fra cui le
città di Lugano,
Bellinzona, Locarno e
Chiasso).
Il fatto che
praticamente la metà
dei votanti , malgrado
la scarsa attenzione
dedicata dalla stampa e
dai partiti a questa
iniziativa, si fosse
espressa a favore di
maggiori agevolazioni
nel settore dei diritti
popolari, aveva colto
molti di sorpresa,
tant’è vero che la
stessa sera il Direttore
del Dipartimento delle
Istituzioni, Luigi
Pedrazzini, aveva
dichiarato alla TSI che
“questo risultato
probabilmente consente
di riaprire in tempi non
lontani il discorso”.
Ecco dunque che questa
petizione consente di
riaprire tale discorso
con una proposta che
costituisce una novità
per il nostro Cantone e
che è già stata
ampiamente collaudata in
gran parte della
Svizzera.
Infine non va trascurato
l’impatto positivo che
una simile proposta, se
attuata, potrebbe avere
sulle finanze cantonali.
Difatti il Popolo
avrebbe maggior voce in
capitolo su come vengono
spesi i suoi soldi, per
cui anche il Governo e
il Parlamento – se non
vogliono correre il
rischio di essere
sconfessati troppo
spesso - dovrebbero
tenerne maggiormente
conto al momento
di varare megaprogetti
fortemente contestati
(vedi ad esempio i due
inceneritori da 600
milioni di franchi
fortunatamente bocciati
dal Popolo una
quindicina di anni fa e
la Variante 95 bocciata
nell’autunno scorso).
Quindi, qualora
l’iniziativa della Lega
dei ticinesi sugli
sgravi fiscali in
votazione fra qualche
giorno dovesse passare,
il referendum
obbligatorio in materia
finanziaria potrebbe
rivelarsi
particolarmente utile
per porre un freno a
certe spese...
Con
ogni ossequio
Giorgio
Ghiringhelli
Allegato :
Tabella dei referendum
facoltativi e
obbligatori nei Cantoni
(fonte : “Kantonale
Demokratien im Vergleich”,
di Adrian Vatter, edito
nel 2002, pag. 226)
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