di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

                                                                                                                Losone, 29.11.02

 

Fusioni : perché sono arrabbiato con il Gigio

 

 

Sono piuttosto arrabbiato con il consigliere di Stato Luigi Pedrazzini. E sono anche un po’ deluso dell’amico Gigio. Vi spiego perché. Nell’ aprile scorso , durante una  serata  pubblica organizzata dal Municipio di Orselina sul tema delle fusioni comunali,  invitai Pedrazzini – presente in veste di oratore -  a far eseguire uno studio  di fattibilità per un’aggregazione nel Locarnese, visto che a compiere questo passo non ci pensavano i Comuni interessati. Egli rispose però che la nomale procedura non prevedeva questa prassi, e che una richiesta in tal senso doveva partire dalla base. “Quante firme occorrono ?” chiesi. La risposta non arrivò,  ma già nei giorni successivi  iniziai i preparativi per lanciare una petizione popolare nel Locarnese avente lo scopo di chiedere che il Cantone avviasse uno studio. Mi rivolsi alla Sezione enti locali per chiedere come doveva essere impostata questa petizione, e in data 6 maggio ricevetti una lettera di Pedrazzini con la quale mi si informava che “questo tipo di aiuto non rientra fra i compiti della Sezione”. Siccome non è mia abitudine mollare tanto facilmente l’osso cominciai comunque a organizzare i preparativi. Ancora in un’intervista apparsa sul Corriere del Ticino del 1 ottobre scorso Pedrazzini ribadiva che “è impensabile che il Cantone decida di avviare autonomamente uno studio sulla fusione nel Locarnese : per procedere in quella direzione occorre che giunga a Bellinzona un segnale forte, una chiara volontà da una parte consistente di cittadini e delle autorità politiche comunali”. Bene. Così il 4 novembre lanciai una petizione con l’invio di 8'000 volantini a tutti i fuochi dei Comuni di Losone, Ascona, Brissago e Ronco,  con una spesa di poco inferiore ai 2'000 franchi. Potete quindi immaginare la mia sorpresa quando qualche giorno fa il direttore del Dipartimento delle Istituzioni ha annunciato che il Governo ha deciso di cambiare strategia in tema di aggregazioni e che intende avviare degli studi di fattibilità  per i vari agglomerati urbani con o senza il consenso delle autorità locali.  Una decisione indubbiamente da plaudire, ma  - per quanto riguarda il Locarnese -  un po’ intempestiva e “sospetta”. Quale motivazione per questo improvviso dietrofront si è detto che senza un intervento da parte del Cantone i Comuni  della zona urbana probabilmente non arriverebbero ad accordarsi in tempi brevi sul principio di effettuare uno studio. Ma come si fa a dire una cosa simile mentre è in atto una petizione popolare sulla sponda destra della Maggia ? Senza dimenticare che un paio di mesi fa a Bellinzona era giunta una lettera firmata dal 62 % dei consiglieri comunali e dei municipali di Locarne,Muralto,Minusio, Orselina e Brione con la quale si chiedeva uno studio di fattibilità per una fusione fra questi 5 Comuni . Se Pedrazzini  un mese fa mi avesse detto quali erano le sue intenzioni, mi avrebbe evitato un sacco di lavoro e di spese visto che avrei potuto evitare di lanciare la petizione.  Per questo sono arrabbiato e deluso : per la forma e non per la sostanza. Egli conosceva le mie intenzioni, perché il 24 ottobre scrissi alla Sezione enti locali preannunciando il lancio della petizione “al più tardi per il 4 novembre” e chiedendo che Pedrazzini ne fosse informato . E difatti il giorno dopo mi si comunicò che l’interessato era stato informato. Cosa pensereste voi al mio posto dopo quanto successo ? O Pedrazzini aveva già deciso di cambiare strategia in tema di studi sulle aggregazioni prima che partisse la mia petizione, e allora è stato scorretto a non informarmi . Oppure egli lo ha deciso in fretta e furia dopo il lancio della petizione,  magari proprio stimolato dalla stessa, e allora si potrebbe pensare che sotto sotto vi sia qualche motivazione… politica. Bah ! Certo che ora sarà più difficile raccogliere le firme necessarie, perché la gente potrebbe pensare che è inutile firmare una petizione che chiede uno studio, se poi questo studio verrà comunque fatto.  Ma la petizione non verrà ritirata ed  è comunque importante firmarla. Primo : perché  in caso di successo il Comitato che l’ha lanciata veglierà a che lo studio non finisca poi in un cassetto ma scaturisca in una votazione consultiva. Secondo : perché la legge   prevede che le richieste in tema di fusioni devono partire dalla base e quindi  finché la legge non verrà modificata è più giusto e democratico che certe decisioni abbiano l’avallo popolare. Terzo : perché Pedrazzini ha sempre sostenuto di volere  un segnale forte. E allora diamoglielo. !

 

 

                                                               Giorgio Ghiringhelli, Losone








 
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