di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
       

Losone, 13 settembre 2015 

 

 

Niente sostegno finanziario per chi ha guai con la giustizia
 per essersi difeso in casa propria contro dei malviventi

Il Gran Consiglio invitato a archiviare la petizione del Guastafeste firmata da 975 cittadini

 Scarica il rapporto della Commissione

 

Lo scorso mese di marzo avevo lanciato una petizione  (vedi testo pubblicato su questo sito) con la quale si chiedeva che lo Stato si assuma nel limite del possibile tutti i costi legali e processuali a carico di cittadini accusati a torto o a ragione di eccesso di legittima difesa contro malviventi penetrati illecitamente nelle loro abitazioni private a scopo di furto, rapina o aggressione. La petizione, firmata da 975 cittadini,  chiedeva anche che la rifusione di queste spese avvenisse indipendentemente dal reddito o dalle possibilità finanziarie dei beneficiari.

 

Ebbene,  la Commissione delle petizioni e dei ricorsi del Gran Consiglio (vedi  rapporto allegato) ha deciso di non entrare nel merito della petizione e di proporre la sua archiviazione al Gran Consiglio , cui competerà la decisione nella sessione dell 21 settembre.

 

Secondo la Commissione “non appare sensato modificare la Legga sull’assistenza giudiziaria e il patrocinio d’ufficio, e relativi regolamenti (…) unicamente a favore di chi si è reso colpevole di eccesso di legittima difesa contro malviventi penetrati illecitamente nelle loro abitazioni per rubare” perché ciò “creerebbe una disparità di trattamento nei confronti di chi commette altri reati”.

 

La Commissione non fa quindi alcuna differenza fra chi commette un reato di “eccesso di legittima difesa” perché è stato costretto a difendersi in casa propria contro l’aggressione di qualche malvivente e chi invece commette un qualsiasi altro reato ! Io continuo invece a pensare che le abitazioni sono un luogo “sacro”, meritevole di particolare protezione. E se qualcuno ritiene che garantendo una protezione particolare a chi si difende in casa propria lo Stato – cioè noi cittadini - crea una disparità di trattamento con altri casi ,  non deve far altro che lanciare una raccolta di firme per chiedere l’estensione della copertura finanziaria dello Stato anche ad altre situazioni.

 

La Commissione fa inoltre notare chi è accusato di eccesso di legittima difesa e non è in grado di tutelare i suoi diritti per mancanza di mezzi finanziari, può già oggi far capo all’aiuto dello Stato per la copertura dei costi procedurali e di patrocinio, e aggiunge che “estendere tale diritto anche a chi può economicamente sostenere tali costi, farebbe inutilmente lievitare i costi a carico dello Stato”.

 

Con ciò si ammette implicitamente che i casi di cittadini costretti a difendersi da malviventi in casa propria potrebbero diventare frequenti in futuro… Se già oggi lo Stato spende  diversi milioni di franchi per la difesa d’ ufficio di delinquenti privi di mezzi finanziari beccati a rubare nelle case o a commettere altri reati ,  non si vede perché non dovrebbe spendere qualcosa anche per la copertura di costi legali e processuali a carico di onesti cittadini benestanti che loro malgrado sono costretti a difendersi in casa propria da eventuali aggressioni da parte di qualche malvivente e che possono vedersi accusare di eccesso di legittima difesa.

 

E comunque la petizione chiedeva che la copertura dei costi da parte dello Stato avvenisse indipendentemente dalle possibilità delle persone accusate di eccesso di legittima difesa , e ciò per una questione di principio, perché se lo Stato non è in grado di assicurare la sicurezza nel suo territorio, non è giusto che un cittadino costretto dall’inefficienza dello Stato a difendersi da solo in casa propria,  oltre a rischiare la prigione in caso di eccesso di legittima difesa, e il rimborso dei danni subiti dall’aggressore, debba anche far fronte ai costi per la propria difesa, come se il criminale fosse lui.

 

                                                                            Giorgio Ghiringhelli

 

Lanciamo un’iniziativa popolare ?

 

A questo punto l’unica possibilità per concretizzare quanto chiesto dalla petizione sarebbe di  lanciare un’iniziativa popolare su questo tema . Per motivi organizzativi il periodo più adatto sarebbe  quello che coinciderà con le elezioni comunali in programma nell’aprile 2016, in modo da poter sfruttare la possibilità di raccogliere firme davanti ai seggi elettorali dei vari Comuni (anche se con l’introduzione del voto per corrispondenza tale possibilità rende circa un settimo  rispetto a prima).

 

Personalmente sarei disposto a dedicare tempo ed energie al  lancio di un’iniziativa popolare, ma a patto però di trovare collaborazione da parte della  popolazione. In particolare cerco persone disposte a far parte del comitato promotore, persone disposte a partecipare in vari modi alla raccolta delle 7'000 firme necessarie e persone disposte a contribuire al finanziamento di questa battaglia ( i cui costi potrebbero raggiungere i 10'000 franchi) .

 

Invito dunque gli interessati a farsi avanti entro il 30 novembre, inviando un’email a ilguastafeste@bluewin.ch  o telefonando a partire al no. 091/7921054 (fra le 10 e le 17)

 

 

 

 

Aggrediti in casa : come reagireste voi ?

 

Immaginatevi di essere a casa con la vostra famiglia e di trovarvi di fronte a uno o due sconosciuti, magari armati di coltello o di pistola, penetrati nella vostra abitazione dopo aver scassinato una finestra o forzato una serratura. Voi non sapete se questi individui sono entrati “solo” per rubare o se hanno intenzioni peggiori. Sapete solo che di certo non è brava gente e non ha buone intenzioni. Quale sarebbe la vostra reazione ? Nessuno è in grado di saperlo in anticipo. La maggior parte delle persone “normali” sarebbe paralizzata dalla paura e non reagirebbe. Qualcuno probabilmente si metterebbe a urlare. Ma forse voi vi trasformereste in un leone e difendereste la vostra incolumità e quella dei vostri famigliari  ricorrendo alla violenza, magari usando i pugni, o un bastone, o un coltello o una pistola. Nella baraonda che ne seguirebbe  qualcuno potrebbe lasciarci le “penne” e uscire dallo scontro morto o ferito. Forse proprio voi, o forse uno dei malviventi. In quest’ultimo caso per voi – anche se di fronte all’opinione pubblica sareste un eroe - inizierebbe una vera e propria odissea , perché da vittima vi trovereste in un battibaleno a sedere sul banco degli imputati.

 

In Svizzera infatti l’impunità automatica non esiste in casi del genere. Se non vorrete finire in prigione e rischiare di dover pagare i danni  provocati ai vostri aggressori, dovrete dimostrare al giudice che la vostra reazione è stata “adeguata alle circostanze  e che se avete “ecceduto i limiti della legittima difesa  lo avete fatto per “scusabile eccitazione o sbigottimento” : questo è quanto prevede il Codice penale federale (articoli 15 e 16). Per dimostrare la vostra innocenza dovrete farvi difendere a vostre spese da un bravo avvocato penalista, e se riuscirete ad essere assolti o a ottenere un’attenuazione della pena, dovrete comunque prepararvi a pagare una fattura salata.

 

Trovate giusto che chi si trova suo malgrado costretto a difendersi  in casa propria , oltre a rischiare la prigione in caso di “eccesso” di legittima difesa,  debba anche far fronte ai costi del processo ? Io no !

 

Le soluzioni sono due : o si modifica il Codice penale federale  in modo che in caso di aggressioni nelle abitazioni “l’autorità competente prescinda dal procedimento penale, dal rinvio a giudizio o dalla punizione in caso di eccesso di legittima difesa” – come ha proposto il consigliere nazionale Lorenzo Quadri  in una mozione presentata il 10 dicembre 2013 e tuttora inevasa (anche se già preavvisata negativamente dal Consiglio federale)  - oppure si fa in modo che i costi legali e processuali siano a carico dello Stato e cioè di tutta la comunità. Personalmente preferirei la prima variante, quella dell’impunità automatica, ma non credo che il Parlamento federale accetterà la mozione Quadri.

 

Ecco perché qualche mese fa avevo lanciato la petizione con la quale chiedevo la copertura finanziaria da parte dello Stato.  Ciò non metterebbe al riparo da condanne penali i cittadini che dovessero trovarsi in una circostanza del genere ,  ma perlomeno eviterebbe loro un sacco di spese.

 

Mi aveva fatto piacere che il direttore del Corriere del Ticino, Giancarlo Dillena, nella sua rubrica televisiva “Punto, a capo” andata in onda lo scorso 16 marzo su Teleticino, si era soffermato su questa petizione dicendo in sostanza che la stessa aveva sollevato una questione che meritava di essere approfondita. Non mi sembra che la Commissione delle petizioni del Gran Consiglio  abbia sudato le proverbiali sette camicie per fare questo approfondimento. Auguro ai membri della Commissione, e a quei deputati che decideranno di dare il menavia alla petizione, di non dover un giorno trovarsi nella situazione di difendersi in casa loro dall’aggressione di qualche malvivente…

 

 

                                                                           Giorgio Ghiringhelli