di Giorgio Ghiringhelli
IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


Losone, 3 febbraio 2012

 

Moltiplicatore d’imposta e diritti dei cittadini

 

Nella sessione del 13 febbraio  il Gran Consiglio sarà chiamato a decidere se concedere o meno ai cittadini di questo Cantone, come già avviene  in molti altri Cantoni, la possibilità di lanciare un referendum a livello comunale contro un eventuale aumento (o un’eventuale diminuzione) del moltiplicatore d’imposta deciso dal Consiglio comunale. In pratica i deputati  dovranno decidere se lo stesso popolo al quale pochi mesi fa hanno sollecitato i voti necessari per la loro elezione  è da essi considerato abbastanza maturo e responsabile  per potere avere l’ultima parola in materia fiscale a livello comunale, oltre che – come già avviene - a livello cantonale e federale. Il Consiglio di Stato è favorevole a riconoscere questo diritto ai cittadini. Ma con ogni probabilità il Gran Consiglio – ove la lobby dei Comuni ha molti santi protettori – boccerà la proposta governativa. Difatti , in sede commissionale, i rappresentanti del PLR, del PS e della Lega ( che dispongono di 59 seggi) si sono schierati contro la referendabilità, mentre che a favore si sono pronunciati i rappresentanti del PPD, dell’UDC e dei Verdi ( che dispongono solo di 31 seggi).

 

Se i pronostici dovessero essere confermati  dovrà pensarci il solito Guastafeste a ridare ai cittadini-contribuenti  quello che ritengo essere un loro sacrosanto diritto. In primo luogo inoltrerei un ricorso al Tribunale federale per denunciare quella che secondo me sarebbe una decisione incostituzionale. Qualora i giudici di Losanna dovessero respingere il ricorso, non mollerei l’osso e  lancerei un’iniziativa popolare cantonale per fare in modo che a decidere sulla referendabilità o meno dei moltiplicatori di imposta siano i cittadini   : penso che PLR, PS e Lega possano ben immaginare quale sarebbe il responso di chi li ha eletti in loro rappresentanza...

 

SE QUALCUNO FOSSE INTERESSATO A ENTRARE A FAR PARTE DEL COMITATO PROMOTORE O A SOSTENERE IN QUALSIASI ALTRO MODO L’EVENTUALE INIZIATIVA (CHE SAREBBE VEROSIMILMENTE LANCIATA NEL 2013) E’ INVITATO A FARSI AVANTI TELEFONANDO AL NO. 091/792 10 54 O INVIANDO UN’EMAIL  A ilguastafeste@bluewin.ch.

 

La faccenda  mi sta assai a cuore per una questione di principio. Non solo perché da anni mi batto a favore di un’agevolazione e dunque di un’espansione dei diritti popolari in Ticino.  Ma anche perché è stato proprio un  ricorso  del sottoscritto accolto dal Tram nel febbraio dello scorso anno a  far venire a galla , dopo circa 150 anni, l’incostituzionalità della norma ticinese che affidava ai Municipi anziché ai Consigli comunali ( al contrario di quanto avveniva nel resto della Svizzera) la competenza di decidere il moltiplicatore d’imposta. E dunque dopo una simile storica sentenza avrei tutti i diritti di arrabbiarmi se il Gran Consiglio cercasse di annacquare la decisione dei giudici privando il popolo – che normalmente ha diritto di referendum su quasi tutte le deliberazioni di un Consiglio comunale – della possibilità di dire l’ultima parola su una questione non certo di minore importanza che li tocca da molto vicino.

 

Vorrei ricordare ai deputati che negli scorsi mesi ho già vinto due ricorsi contro l’incostituzionalità di altrettante norme legislative decise dal Gran Consiglio  : quello summenzionato concernente la competenza decisionale del moltiplicatore d’imposta e quello contro le nuove tasse sul consumo di elettricità ritenute arbitrarie dal Tribunale federale. Con tutti gli avvocati che siedono in Gran Consiglio sarebbe proprio vergognoso perdere la faccia  tre volte di fila per aver varato leggi incostituzionali contrarie agli interessi dei cittadini-consumatori-contribuenti .  

 

Ma al di là degli aspetti giuridici, vi sono anche considerazioni politiche da fare.  Ad esempio : vi sono partiti o movimenti che in passato hanno lanciato iniziative o referendum  per fare in modo che a decidere su aumenti di imposte o su sgravi fiscali a livello cantonale fossero proprio gli stessi cittadini a cui ora , con pretesti vari, si vorrebbe negare il diritto di esprimersi sulla stessa materia a livello comunale.  E la coerenza dove va a finire ?

 

C’è chi ha motivato la sua posizione contraria alla referendabilità affermando che in caso di referendum si correrebbe il  rischio di arrivare a fissare il moltiplicatore con uno o due anni di ritardo . Timori infondati  !  Difatti la proposta di legge prevede che il moltiplicatore venga deciso assieme al preventivo del Comune dell’anno a cui si riferisce, e comunque al più tardi entro il 31 maggio. In quest’ultimo caso se qualcuno lanciasse un referendum  dovrebbe consegnare le firme al massimo entro metà luglio e vi sarebbe tutto il tempo di far votare i cittadini al più tardi entro il 30 settembre (come previsto dalla legge). Ammesso che il popolo voti  contro il ritocco del moltiplicatore, quest’ultimo - per quell’anno -  rimarrebbe fermo allo stesso livello dell’anno precedente e semmai il Municipio potrebbe proporre una nuova modifica con il preventivo dell’anno successivo. E non va dimenticato che , sempre in base alla proposta di legge, qualora il moltiplicatore fosse di grave pregiudizio per gli interessi finanziari del Comune il Consiglio di Stato in casi eccezionali potrebbe modificarlo d’ufficio. 

 

Tutto insomma è stato previsto per evitare problemi ai Comuni. Ora si tratta dunque di vedere fino a che punto i partiti hanno fiducia nella maturità e nel senso di responsabilità dei cittadini, i quali alle elezioni comunali di aprile potrebbero ricordarsene e ripagarli della stessa moneta....

 

Sul settimanale “Azione” del 30 gennaio scorso, in riferimento alla referendabilità dei moltiplicatori d’imposta ,  l’economista Angelo Rossi in un articolo  intitolato “Sia dato al Pil quel che è del Pil”, ha scritto :  “(...) Per misurare la felicità di una popolazione ci vogliono altre statistiche. Le proposte sono molte. L’economista Bruno Frey, che è uno dei pochi che si è occupato a fondo del problema, ha dimostrato che per la Svizzera esiste una correlazione positiva tra una misura della democrazia diretta e la felicità. Più la popolazione di un Cantone è in grado di incidere direttamente sul governo della cosa pubblica e più si sente felice. E allora perché non introdurre il referendum obbligatorio per fissare il moltiplicatore d’imposta nei Comuni ? ”

 

E dunque vien da chiedersi : al PLR, al PS e alla Lega  - che si vogliono opporre in Parlamento alla referendabilità dei moltiplicatori d’imposta – non sta a cuore la felicità dei ticinesi e dei propri elettori ?

 

 

                                                                      Giorgio Ghiringhelli, fondatore de “Il Guastafeste”