Losone, 3 febbraio 2012
Moltiplicatore d’imposta e
diritti dei cittadini
Nella sessione
del 13 febbraio
il Gran Consiglio sarà
chiamato a decidere se concedere
o meno ai cittadini di questo
Cantone, come già avviene
in molti altri Cantoni,
la possibilità di lanciare un
referendum
Se i pronostici dovessero essere confermati dovrà pensarci il solito Guastafeste a ridare ai cittadini-contribuenti quello che ritengo essere un loro sacrosanto diritto. In primo luogo inoltrerei un ricorso al Tribunale federale per denunciare quella che secondo me sarebbe una decisione incostituzionale. Qualora i giudici di Losanna dovessero respingere il ricorso, non mollerei l’osso e lancerei un’iniziativa popolare cantonale per fare in modo che a decidere sulla referendabilità o meno dei moltiplicatori di imposta siano i cittadini : penso che PLR, PS e Lega possano ben immaginare quale sarebbe il responso di chi li ha eletti in loro rappresentanza...
SE QUALCUNO FOSSE INTERESSATO A ENTRARE A FAR PARTE DEL COMITATO PROMOTORE O A SOSTENERE IN QUALSIASI ALTRO MODO L’EVENTUALE INIZIATIVA (CHE SAREBBE VEROSIMILMENTE LANCIATA NEL 2013) E’ INVITATO A FARSI AVANTI TELEFONANDO AL NO. 091/792 10 54 O INVIANDO UN’EMAIL A ilguastafeste@bluewin.ch.
La faccenda mi sta assai a cuore per una questione di principio. Non solo perché da anni mi batto a favore di un’agevolazione e dunque di un’espansione dei diritti popolari in Ticino. Ma anche perché è stato proprio un ricorso del sottoscritto accolto dal Tram nel febbraio dello scorso anno a far venire a galla , dopo circa 150 anni, l’incostituzionalità della norma ticinese che affidava ai Municipi anziché ai Consigli comunali ( al contrario di quanto avveniva nel resto della Svizzera) la competenza di decidere il moltiplicatore d’imposta. E dunque dopo una simile storica sentenza avrei tutti i diritti di arrabbiarmi se il Gran Consiglio cercasse di annacquare la decisione dei giudici privando il popolo – che normalmente ha diritto di referendum su quasi tutte le deliberazioni di un Consiglio comunale – della possibilità di dire l’ultima parola su una questione non certo di minore importanza che li tocca da molto vicino.
Vorrei ricordare ai deputati che negli scorsi mesi ho già vinto due ricorsi contro l’incostituzionalità di altrettante norme legislative decise dal Gran Consiglio : quello summenzionato concernente la competenza decisionale del moltiplicatore d’imposta e quello contro le nuove tasse sul consumo di elettricità ritenute arbitrarie dal Tribunale federale. Con tutti gli avvocati che siedono in Gran Consiglio sarebbe proprio vergognoso perdere la faccia tre volte di fila per aver varato leggi incostituzionali contrarie agli interessi dei cittadini-consumatori-contribuenti .
Ma al di là degli aspetti giuridici, vi sono anche considerazioni politiche da fare. Ad esempio : vi sono partiti o movimenti che in passato hanno lanciato iniziative o referendum per fare in modo che a decidere su aumenti di imposte o su sgravi fiscali a livello cantonale fossero proprio gli stessi cittadini a cui ora , con pretesti vari, si vorrebbe negare il diritto di esprimersi sulla stessa materia a livello comunale. E la coerenza dove va a finire ?
C’è chi ha
motivato la sua posizione
contraria alla referendabilità
affermando che in caso di
referendum si correrebbe il
rischio di arrivare a
fissare il moltiplicatore con
uno o due anni di ritardo .
Timori infondati
!
Difatti
la proposta di legge prevede che
il moltiplicatore venga deciso
assieme al preventivo del Comune
dell’anno a cui si riferisce, e
comunque al più tardi entro il
31 maggio. In quest’ultimo caso
se qualcuno lanciasse un
referendum
dovrebbe consegnare le
firme al massimo entro metà
luglio e vi sarebbe tutto il
tempo di far votare i cittadini
al più tardi entro il 30
settembre (come previsto dalla
legge). Ammesso che il popolo
voti
contro il ritocco del
moltiplicatore, quest’ultimo -
per quell’anno -
rimarrebbe fermo allo
stesso livello dell’anno
precedente e
semmai il Municipio potrebbe
proporre una nuova modifica con
il preventivo dell’anno
successivo. E non va dimenticato
che , sempre in base alla
proposta di legge, qualora il
moltiplicatore fosse di grave
pregiudizio per gli interessi
finanziari del Comune il
Consiglio di Stato in casi
eccezionali potrebbe modificarlo
d’ufficio.
Tutto insomma è stato previsto
per evitare problemi ai Comuni.
Ora si tratta dunque di vedere
fino a che punto i partiti hanno
fiducia nella maturità e nel
senso di responsabilità dei
cittadini, i quali alle elezioni
comunali di aprile potrebbero
ricordarsene e ripagarli della
stessa moneta....
Sul settimanale
“Azione” del 30 gennaio scorso,
in riferimento alla
referendabilità dei
moltiplicatori d’imposta ,
l’economista Angelo Rossi
in un articolo
intitolato “Sia dato al
Pil quel che è del Pil”, ha
scritto :
“(...) Per misurare
la felicità di una popolazione
ci vogliono altre statistiche.
Le proposte sono molte.
L’economista Bruno Frey, che è
uno dei pochi che si è occupato
a fondo del problema, ha
dimostrato che per la Svizzera
esiste una correlazione positiva
tra una misura della democrazia
diretta e
E dunque vien da chiedersi : al PLR, al PS e alla Lega - che si vogliono opporre in Parlamento alla referendabilità dei moltiplicatori d’imposta – non sta a cuore la felicità dei ticinesi e dei propri elettori ?
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