Losone, 4.11.2012
Dal Bellinzonese che
bella lezione al
Locarnese !
Il
comitato dell’iniziativa
popolare “Avanti con le
nuove
città di Locarno
e Bellinzona” sta
seguendo con grande
interesse e simpatia i
passi intrapresi nel
Bellinzonese per
aggregare spontaneamente
e d’un sol colpo proprio
quei 17 Comuni che anche
l’iniziativa lanciata
nel marzo scorso
proponeva di aggregare.
E pensare che solo 7
mesi fa , quando (5
giorni prima del lancio
dell’iniziativa) i
Municipi bellinzonesi
avevano presentato alla
stampa uno studio di
fattibilità che passava
in rassegna alcuni
possibili scenari
aggregativi nel loro
distretto , lo scenario
che ora si sta
materializzando era
stato scartato in quanto
ritenuto
“irrealistico”.
Probabilmente a
determinare questa
repentina, sorprendente
e storica svolta ha
contribuito pure il
dibattito creato dalla
nostra iniziativa (la
cui lungimiranza ora è
comprovata) , nonché la
consapevolezza che se
non ci si dava una mossa
sarebbero stati tutti i
cittadini del Cantone a
decidere.
Alle
autorità comunali del
Bellinzonese vada dunque
il nostro plauso per la
lungimiranza ed il
coraggio dimostrati in
questa occasione. Un
plauso in particolare
anche alle autorità di
S. Antonino, che pur
potendo contare su una
situazione finanziaria
nettamente migliore e un
moltiplicatore d’imposta
nettamente più basso
rispetto agli altri
Comuni del distretto ,
dopo qualche
titubanza hanno aderito
al progetto della Grande
Bellinzona con la
motivazione di voler
privilegiare gli
interessi regionali
rispetto a quelli del
loro Comune. Che bella
lezione per quei Comuni
e quei politici del
Locarnese che “per
qualche dollaro in più”
e “qualche cadreghino in
più” si erano opposti a
due progetti aggregativi
che, alla luce della grande città che sta
nascendo nel
Bellinzonese, appaiono
oggi come dei timidi
miniprogetti.
E’
passato poco più di un
anno da quando, in due
votazioni distinte, i
locarnesi hanno respinto
i due progetti
aggregativi a destra e a
sinistra della Maggia.
Nel frattempo la crisi
si fa sentire sempre di
più anche nel Locarnese,
specie nel settore del
turismo e del commercio.
E anche per l’edilizia e
tutto il settore
dell’artigianato che
ruota attorno ad essa vi
sono grossi timori per
il futuro a causa del
divieto di costruire
residenze secondarie in
quei Comuni in cui il
loro numero supera il
20% di tutte le
abitazioni ( cioè in
quasi tutti i Comuni del
Locarnese tranne Losone
e Locarno) . Tutto ciò
finirà per ripercuotersi
negativamente sulle
finanze dei Comuni, che
vedranno ridursi gli
introiti provenienti
dalle imposte e
aumentare le uscite per
la socialità . E come se
ciò non bastasse il
Cantone, in difficoltà
finanziaria, vuole
ribaltare sui Comuni dei
costi per un ammontare
di 20 milioni all’anno,
mentre il Comune di Lugano – che versa ogni anno 30 milioni al
fondo di livellamento
intercomunale – minaccia
di sospendere il
pagamento di questi
contributi se la quota a
suo carico non verrà
ridimensionata in modo
massiccio ( a
beneficiare di questi
aiuti sono stati nel
2011 ben dieci Comuni
dell’agglomerato urbano
locarnese :
Locarno ha
ricevuto 1'129'000
franchi, Gordola
1'714'000,
Cugnasco-Gerra 1'000'000,
Losone 813'000, Tenero
685'000, Intragna
482'000, Cavigliano
456'000, Verscio
388'000, Lavertezzo
189'000 e Mergoscia
162'000). Tempi
duri in arrivo, insomma
!
Con le
aggregazioni non si
risolve la crisi ma
almeno si può
fronteggiarla meglio
evitando di dilapidare
soldi in inutili
doppioni sia nei servizi
e sia negli investimenti
e accelerando
notevolmente i processi
decisionali (un esempio
? l’acquisto delle
azioni della
Sopracenerina da parte
dei Comuni )
nell’interesse di tutta
una regione.
Le autorità del
Bellinzonese sembrano
averlo capito, e forse
il loro esempio sta
creando rimorsi
e pentimenti fra
molti di quei cittadini
del Locarnese che
nell’autunno del 2011 si
erano lasciati
convincere a votare
contro i due progetti
aggregativi ,
condannando la regione a
rimanere la Cenerentola
del Cantone.
L’unica
speranza di poter
rimediare a questa
situazione in tempi non
biblici sarà quella di
poter votare
sull’iniziativa che
propone di aggregare 18
Comuni del Locarnese,
sempre che il Gran
Consiglio prima e il
Tribunale federale poi
la dichiarino ricevibile
.
A questo
punto qualcuno potrebbe
chiedersi se ha ancora
un senso andare a votare
su questa iniziativa
visto che nel
Bellinzonese ci si sta
già muovendo
autonomamente nella
direzione da essa
propugnata. Certo che ha
un senso, perché il
nostro obiettivo era
quello di attutire
nell’interesse di tutto
il Cantone gli squilibri
attualmente esistenti
fra il Sopraceneri ed il
Sottoceneri, e tale
obiettivo sarebbe
raggiunto solo al 50%
senza l’aggregazione del
Locarnese. Inoltre non è
ancora detto che ,quando
la proposta di
aggregazione del
Bellinzonese verrà messa
in votazione consultiva
, i cittadini di tutti i
17 Comuni coinvolti nel
progetto daranno il loro
accordo. In questo senso
l’iniziativa costituisce
per il Bellinzonese un
eventuale jolly da
giocare in caso di
necessità. Ad ogni
modo quando e se ci sarà
la certezza che TUTTI i
17 Comuni saranno uniti
in un unico Comune,
allora e solo allora il
comitato dell’iniziativa
potrebbe anche aderire a
un eventuale
controprogetto del Gran
Consiglio mirante a
limitare la votazione
cantonale solo
all’agglomerato urbano
del Locarnese.
Giorgio Ghiringhelli
(primo firmatario
dell’iniziativa)
|