di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


                                                                                                             Losone, 3.8.2011

 

Islamofobia o legittima diffidenza ?

 

 

Nelle prime ore dopo il terribile attentato di Oslo i sospetti della stampa internazionale e della gente comune sono andati nella direzione del terrorismo islamico. Poi, quando è emerso che l’autore era uno squilibrato norvegese non musulmano, ecco che qua e là delle organizzazioni islamiche hanno fatto le offese per il  fatto che si fosse   osato sospettare che la matrice della strage potesse essere islamica. Quale migliore occasione per atteggiarsi a vittime dell’islamofobia e per cercare di far passare il messaggio che i critici dell’Islam ( e non  gli islamisti stessi e chi li difende ) hanno contribuito a creare questo mostro ?

 

Ma – chiediamoci - era poi così fuori luogo pensare alla pista islamica ? Forse che le bombe che a Londra e a Madrid hanno causato 247 morti e centinaia di feriti non erano state fatte esplodere da fanatici islamisti ? Forse che il doppio attentato dell’ 11 dicembre scorso a Stoccolma, risoltosi fortunatamente senza vittime , non era stato commesso da un estremista musulmano ?  Non è un’opinione ma un dato di fatto che la quasi totalità degli attentati commessi nell’ultimo decennio e anche oltre era da imputare a fanatici musulmani. Le statistiche dicono che dalla strage di New York e Washington dell’11 settembre 2001 (2976 morti) al 29 luglio 2011 in tutto il mondo vi sono stati ben 17'516 attentati di matrice islamica che hanno causato ciascuno la morte di almeno una persona. Solo nello scorso mese di giugno sono stati registrati almeno 184 attentati in 18 Paesi che hanno causato la morte di 930 persone e il ferimento di altre 1'527. Il numero e la frequenza di questi  eventi  criminali è tale che ormai non fanno nemmeno più notizia, tant’è che la stampa nostrana ne riporta solo una minima parte. L’elenco dettagliato di tutti questi attentati, con indicazione della data, del luogo, del numero di morti e feriti, di una breve descrizione dei fatti e quando possibile dell’organizzazione terroristica a cui appartenevano gli assassini, è riportato giorno dopo giorno sul sito www.thereligionofpeace.com .

 

 E allora, alla luce di questi inequivocabili dati, è ancora giustificato parlare in senso negativo di  islamofobia o non sarebbe più corretto parlare di legittima diffidenza verso una religione che  in realtà assomiglia molto a un’ ideologia di stampo fascista (visto che non rifugge dalla violenza quale mezzo per raggiungere il potere ed eliminare gli avversari e considerato  che nella sua applicazione letterale coranica è incompatibile con la democrazia e con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo)  e che ovunque si installi crea problemi, scontri e divisioni ( anche territoriali) ? Come si può sostenere che quella islamica sia una religione di “pace, amore e tolleranza” di fronte a quel che accade nel mondo (non solo violenze e uccisioni ma anche le persecuzioni di cui sono vittime soprattutto i cristiani) e quando il Corano contiene decine e decine di versetti che inneggiano alla guerra santa e che incitano a odiare e uccidere gli ebrei, i cristiani, gli atei, i non musulmani ed i musulmani che cambiano religione ?

 

Anziché gridare all’islamofobia e atteggiarsi a vittime incomprese , le organizzazioni islamiche farebbero bene a farsi un esame di coscienza , a chiedersi perché da un migliaio di anni l’Islam non dà alcun contributo utile all’umanità e ai suoi adepti, e a impegnarsi per una modernizzazione della dottrina islamica   ( e non mi riferisco solo ad aspetti esteriori come veli e burqa, ma pure alla parità dei sessi, al rispetto dei diritti universali dell’uomo, alla libertà religiosa dei musulmani, al rispetto delle altrui religioni,  alla separazione fra religione e Stato  , al rispetto della libertà di espressione, all’accettazione della democrazia quale sistema politico in cui vigono le leggi  fatte dagli uomini e non la sharia dettata da Dio, eccetera).

 

Non è impedendo ai critici dell’Islam o della multiculturalità (che non sono tutti di destra, come molti vogliono far credere...) di denunciare gli aspetti negativi e pericolosi per l’Occidente di questa “religione”, non è etichettandoli come razzisti o accusandoli di fomentare l’odio, che si eviteranno altre stragi come quelle di Oslo. Anzi, a mio modo di vedere è  proprio evitando le critiche in nome del politicamente corretto o per paura di rappresaglie (vedi vignette satiriche danesi, vedi uccisione di Theo van  Gogh) , mettendo il bavaglio alla libertà di espressione, demonizzando  tutti gli avversari dell’Islam e assecondando le richieste oscurantiste degli integralisti,  che si spingerà sempre più la gente a reagire nell’unico modo democraticamente  possibile , e cioè  votare per quei partiti di destra che da anni denunciano un problema che è sotto gli occhi di tutti e che perciò vengono accusati di fomentare l’odio verso i musulmani e gli stranieri in generale. Con il risultato che quando l’Europa virerà ancor più a destra di quanto già sta avvenendo da qualche anno, ad andarci di mezzo non saranno solo quelle facinorose minoranze di musulmani fanatici integralisti che avranno causato tutto ciò, ma saranno anche tutti gli altri musulmani cosiddetti laici che ora , un po’ per opportunismo e un po’ per paura ( come dargli torto visto che non si sentono al sicuro nemmeno nella democratica Europa ...?) , se ne stanno silenziosi  in disparte  e non fanno “pulizia” al loro interno. E  non v’è bisogno di essere degli indovini per prevedere che a quel momento – cioè magari già fra 10-15 anni - scoppieranno qua e là delle guerre civili.

 

Per evitare altre Oslo e altri guai anche peggiori sarebbe insomma errato e irresponsabile, da parte soprattutto dei Governi e dei partiti,  mettere la testa sotto terra e far finta che non esista un problema Islam in Europa, ma bisogna avere il coraggio di affrontare il problema di petto : occorre insomma incoraggiare la critica dell’Islam e di certe frange integraliste che ora furbescamente sfruttano le nostre libertà  con l’obiettivo di dominare l’ Europa e imporre la sharia, e occorre sostenere le forze laiche e democratiche all’interno del mondo musulmano (ad esempio preferendoli come interlocutori delle nostre istituzioni al posto dei sedicenti rappresentanti integralisti delle comunità islamiche, ossia quelli che spesso hanno come “divisa” le barbe incolte alla Maometto, le tuniche  ed i veli -) in modo da accelerare il processo di modernizzazione dell’Islam e farlo uscire dalla sua arretratezza intellettuale, economica e sociale.

 

A proposito di islamofobia : lo sapevate che questo termine venne usato la prima volta in Iran dopo la rivoluzione islamica dell’Ayatollah Komeini per indicare tutti quei “cattivi” musulmani che non volevano piegarsi ai precetti dell’Islam e in particolare le donne che non volevano sottoporsi all’obbligo di indossare il chador ? Agli occhi degli integralisti musulmani, gli islamofobi sono dunque coloro che non vogliono piegarsi all’Islam e perdere le loro libertà : insomma, i veri razzisti sono gli islamofobi o coloro che odiano l’Occidente perché è “infedele” ?

 

                                                    Giorgio Ghiringhelli, Losone