di Giorgio Ghiringhelli
IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
 


                                                                                 Losone, 28.2.2011

 

Intervento in Consiglio comunale sulla socialità comunale

 

Durante la seduta del Consiglio comunale di Losone del 28 febbraio 2011 è stata discussa e approvata a larga maggioranza una mia mozione del 17 giugno 2009 con la quale si proponeva di concedere certe prestazioni sociali comunali ( come l’aiuto complementare e i sussidi per le cure ortodontiche) solo a chi risiede a Losone da almeno 5 anni, e ciò nell’intento di evitare il “turismo della socialità” e un’esplosione dei costi. In precedenza vi era invece un limite di attesa di 3 anni per l’aiuto complementare e 1 anno per le cure ortodontiche. La Sinistra aveva redatto un rapporto di minoranza contrario alla mia mozione. Mentre tutti gli altri partiti e lo stesso Municipio erano favorevoli. Ecco il mio lungo intervento fatto durante la seduta, e che tocca anche il tema della socialità in generale nei Comuni.

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Questa è l’ultima volta che ho l’occasione di intervenire in questo Consiglio comunale su un tema delicato come quello della socialità. E sono certo dunque di avere la vostra comprensione se mi dilungherò un po’, rispondendo punto per punto ad alcune osservazioni contenute nel rapporto di minoranza della rappresentante della Sinistra e cogliendo l’occasione pure per esprimere qualche considerazione di ordine generale che vada controcorrente rispetto alle mode, come  dovrebbe essere il compito di ogni vero guastafeste. Perché se ho fondato un movimento di guastafeste non è stato certo per seguire l’onda e dire o fare ciò che già altri dicono o fanno, ma per dar spazio ai liberi pensatori che con le loro critiche possono contribuire ad arricchire il dibattito e a far riflettere.

 

 

1) Rapporto di minoranza : “Adesso, dopo il voto del referendum popolare di giugno 2010, occorre tener conto di come hanno votato i cittadini. Aver respinto i tagli alla complementare comunale e il sussidio alle cure ortodontiche sta ad indicare che il problema della socialità è sentito ed è reale. Dunque introdurre un peggioramento della situazione attuale, significherebbe chiaramente andare contro la volontà popolare”.  

 

Attenti a non dare a quella votazione significati che non ha. In quella votazione il popolo doveva solo decidere se eliminare o meno determinati sussidi, e grazie anche alla passività di quel Municipio che aveva proposto l’eliminazione di uno di quei due aiuti, ha deciso a stretta maggioranza di mantenerli. Ma ciò non significa che lo stesso popolo sarebbe contrario a misure come quella proposta dalla mozione  che non colpiscono alcuno degli attuali beneficiari di quegli aiuti, ma semmai solo chi si è appena trasferito a Losone o chi vi arriverà in futuro . Una proposta che mira non a ridurre i costi  per la socialità comunale ma a frenarne l’aumento  e che dunque è nell’interesse di tutti i beneficiari ,   perché questi aiuti potrebbero essere rimessi in discussione se in futuro i costi dovessero crescere a dismisura parallelamente al peggioramento della situazione finanziaria del Comune. Se la Sinistra è convinta che tale proposta vada contro la volontà popolare, allora la sfido a dimostrarlo lanciando un referendum contro la stessa  : e se il popolo le darà ragione sono pronto ad assumermi tutti i costi da essa sostenuti per la riuscita del referendum.

 

 E inoltre io ci andrei  piano nell’interpretare l’esito della votazione popolare del giugno 2010 come una prova del fatto che il problema della socialità a Losone “ è sentito ed è reale”. Semmai le cifre dimostrano l’esatto contrario. Su 4'159 aventi diritto di voto i votanti erano stati solo 1'309, ossia il 31%. Ai rimanenti 2'850 cittadini ( pari a ben il 69 % ) della socialità non importava evidentemente un fico secco visto che non si sono neppure presi la briga non dico di recarsi ai seggi per votare ma neppure di votare per corrispondenza. Di fronte a simili cifre è poco corretto voler enfatizzare più di quel tanto la presunta sensibilità dei losonesi per la socialità.  Inoltre dei 1'309 cittadini che si sono scomodati a votare, solo 708 hanno votato per il mantenimento dell’aiuto complementare e solo 672 hanno votato per il mantenimento dei sussidi per le cure ortodontiche.  In pratica  a favore di questi aiuti hanno votato solo i circa 300 beneficiari diretti , qualche loro parente ovviamente interessato e qualche socialista.

 

Quindi è pur vero che la votazione è stata vinta, ed è pur vero che gli assenti hanno avuto torto, ma considerato che solo 700 cittadini su 4'159 si sono recati a votare per sostenere gli aiuti sociali, è anche vero che non si può sostenere che il problema della socialità è sentito e reale (semmai è esatto dire che è sentito solo dal 17% dei cittadini) , ed è soprattutto vero che non si può prender come pretesto quella votazione per dire che ogni e qualsiasi proposta di contenimento della spesa che tocchi un qualsiasi settore della socialità significhi andar contro la volontà popolare. Questa è una fandonia bella e buona, perché ogni proposta – come ogni votazione - ha la sua storia,  e dunque il CC non si faccia intimorire o condizionare da questo “ricatto morale” e sappia che in futuro sarà  libero di fare tutte le proposte che vuole nel settore della socialità senza essere tacciato di antidemocratico ( compresa la proposta di ridurre o eliminare gli stessi aiuti sociali sui quali si è già votato, qualora ad esempio il moltiplicatore d’imposta dovesse salire dal 90% del 2010 al 100% di un prossimo futuro, e quindi qualora la situazione di base dovesse modificarsi rispetto al momento in cui si era votato) come pure la Sinistra,  o chiunque altro, sarà libera di lanciare un referendum ogni qualvolta non sarà d’accordo con certe proposte.  

E qui vorrei cogliere l’occasione per ricordare a chi , fuori e dentro dal mio gruppo, mi rimprovera di non essere molto sensibile ai temi della socialità, che se i referendum lanciati dalla Sinistra contro i tagli al sociale sono riusciti consentendo così ai losonesi di esprimersi su questo argomento è solo grazie all’iniziativa popolare lanciata a livello cantonale dal sottoscritto per ridurre  dal 20 al 15% il numero delle firme necessarie nei Comuni per la riuscita di un referendum  e per aumentare da 30 a 45 giorni il tempo necessario per la raccolta di queste firme . Tradotto in cifre, ciò significa che a Losone attualmente bastano   623 firme invece di  831  : ebbene per l’aiuto complementare erano state raccolte 756 firme (cifra poi  calata a 708 in sede di votazione, a dimostrazione del fatto che si era raschiato il fondo) e per le cure ortodontiche solo 671. Quindi magari non avrò la sensibilità di un socialista in fatto di socialità ( perché altrimenti invece di fondare il Guastafeste mi sarei iscritto al PS) ma è grazie alle mie battaglie per agevolare i diritti popolari e la democrazia diretta se i cittadini di tutto il Cantone , e non solo di Losone, potranno in futuro esprimersi più agevolmente su vari problemi che li toccano da vicino, compresi quelli della socialità, dell’educazione e così via .

 

2) Rapporto di minoranza : “ Il turismo della socialità è una fandonia : le persone che hanno problemi finanziari immediati non possono immaginare di affrontare un trasloco e poi dover attendere anni per percepire un sussidio “

 

Ogni anno a Losone si registra la partenza di circa 500 persone e l’arrivo di circa 500 persone. I nuovi arrivati sono forse tutti ricchi e benestanti ? Se così fosse Losone non sarebbe uno dei Comuni ad avere le più basse risorse fiscali pro capite. A titolo di confronto, nel 2006  queste risorse pro capite ammontavano  a Losone   a 2'376 franchi , contro i  2'579 franchi di Bellinzona,  i 2'865 franchi di Locarno,  i 3’068 franchi di Minusio, i 3'365 franchi di Muralto, i 3'722 di Ascona, i 3'822 di Orselina, i 4'142 di Chiasso,i  4’741 di Mendrisio ed i 5'646 di Lugano. Ciò significa che rispetto agli altri siamo un Comune povero , a tal punto che dobbiamo beneficiare degli aiuti del fondo di livellamento intercomunale , e significa pure che delle circa 500 persone che ogni anno si trasferiscono a Losone la maggior parte non godono di una situazione economica agiata : eppure questa gente affronta ugualmente i costi di un trasloco per trasferirsi a Losone. Perché ? Fra i vari possibili motivi non si può escludere, come fa invece la relatrice del rapporto di minoranza, ed anzi è molto verosimile,   che una parte di queste persone meno abbienti sia attratta dalla possibilità di  beneficiare di sussidi che nella maggior parte dei Comuni della regione non riceverebbero, e dunque anche se per ottenere questi sussidi v’è da attendere attualmente un anno per le spese ortodontiche e tre anni per la complementare comunale, il santo vale comunque la candela.

 

3) Rapporto di minoranza :  l’unico scopo della mozione è quello di ridurre le spese della socialità, poiché la paura di un esplosione dei costi è infondata” .

 

 E’ falso ! Portare  a 5 anni il limite che darà diritto ai sussidi comunali non consentirà di diminuire i costi per la socialità, perché chi ha diritto attualmente a questi sussidi continuerà a percepirli anche se risiede a Losone da meno di 5 anni. Ma consentirà  semmai di rendere un po’ meno attrattivo il nostro Comune per chi volesse trasferirvisi attratto da certi sussidi comunali, e dunque forse contribuirà a mettere un freno all’aumento di queste uscite.

 

4) Rapporto di minoranza : “ se la mozione venisse accettata sarebbero di nuovo le persone meno abbienti a trovarsi in difficoltà e a pagare per il risanamento delle finanze losonesi”.

 

E’ falsa anche questa affermazione. Come detto, nessuna delle persone meno abbienti che attualmente a Losone percepisce questi sussidi si vedrà togliere o diminuire gli stessi,  e dunque nessuna di loro dovrà pagare per il risanamento delle finanze losonesi. Anzi , per qualcuno ci sarà forse un miglioramento in quanto attualmente il Regolamento concernente l’aiuto complementare prevede che lo stesso venga concesso solo a chi risiede nel Comune da almeno 3 anni, senza possibilità di deroga in casi particolari e gravi, mentre che con l’emendamento chiesto dal Municipio e accolto dal rapporto di maggioranza l’allungamento del termine di attesa a 5 anni verrebbe compensato con la possibilità di derogare a tale termine per i casi particolari e gravi.

 

E’ vero  che in futuro molti potenziali beneficiari che si trasferiranno nel nostro Comune dovranno attendere 5 anni invece di 3 per ottenere l’aiuto complementare e 5 anni invece di uno per ottenere i sussidi per le cure ortodontiche (salvo i casi particolari e gravi) , ma pur con un’attesa  più lunga questa gente riceverà questi sussidi , mentre che dai loro Comuni di provenienza probabilmente non li ricevevano. Basti dire che nell’agglomerato urbano del Locarnese, oltre a Losone,  solo il Comune di Tenero concede dei sussidi  - e per di più assai limitati - per le cure ortodontiche ( nel 2009 ad esempio Tenero ha versato per questi sussidi solo 2’700 franchi contro i 22’400 elargiti a Losone). E diversi Comuni (  Locarno, Brissago, Orselina e Brione sopra Minusio) non concedono neppure l’aiuto complementare. E dove sta scritto che Losone, il Comune più povero,  debba continuare ad addossarsi dei costi che diversi altri Comuni non vogliono assumersi o se li assumono solo in parte ? Ecco perché il nostro Comune – per una sorta di legittima difesa - ha tutto il diritto di cercare di essere meno attrattivo per chi lo sceglie quale luogo di residenza  in ragione dei sussidi che potrebbe ottenere. In un confronto con gli altri Comuni dell’agglomerato, Losone, pur avendo le risorse fiscali pro capite più basse  e pur avendo probabilmente nel 2011 il moltiplicatore d’imposta più elevato, è proporzionalmente il campione regionale della socialità, e – tanto per tranquillizzare la relatrice del rapporto di minoranza - lo rimarrebbe anche se la proposta di aumentare il termine che dà diritto a questi sussidi venisse portato a 5 anni.  

 

Quindi non facciamoci dei sensi di colpa che non hanno motivo di essere, e semmai chiediamoci perché dei Comuni che sono ben più ricchi del nostro sono meno prodighi in fatto di socialità : sono poco sociali perché son ricchi o son ricchi perché sono poco sociali ? Sarebbe interessante lanciare un dibattito  per approfondire il tema di una socialità comunale a macchia di leopardo, che non solo può alimentare in una regione un turismo della socialità a svantaggio dei Comuni più generosi, ma che pure crea disparità di trattamento  fra i cittadini meno abbienti residenti in un Comune rispetto a un Comune vicino,  e anche fra i contribuenti che in alcuni Comuni – come il nostro – devono assumersi una quota di imposte maggiore per la socialità rispetto ai contribuenti di altri Comuni vicini.

 

Una parziale soluzione agli effetti indubbiamente negativi di questa socialità regionale a macchia di leopardo potrebbe essere sicuramente l’aggregazione dei Comuni. Ma purtroppo temo che, anche dopo le votazioni consultive, nell’agglomerato  urbano locarnese continueranno ad esserci più di due Comuni. Ci si potrebbe anche chiedere se la socialità non debba essere una competenza  esclusivamente cantonale, proprio per evitare fenomeni di turismo della socialità e per garantire a tutti i cittadini e a tutti i contribuenti del Cantone una parità di trattamento che oggi – in nome dell’autonomia comunale - non c’é. Con questo non dico che tutto il peso della socialità debba rimanere a carico del Cantone, ma che i Comuni rinuncino alla loro autonomia in questo settore delegando il coordinamento di tutti i possibili aiuti sociali al Cantone il quale poi , come già oggi avviene, chiamerà alla cassa i Comuni in base alla loro forza finanziaria e ad altri parametri :  basti dire ad esempio – tanto per rispondere a chi sostiene che a Losone non si fa abbastanza per la socialità  o si oppone per partito preso a qualsiasi misura di contenimento di questi costi - che il nostro Comune paga per la socialità e la previdenza  una fattura di quasi quattro milioni di franchi all’anno, pari al 20% di tutte le sue uscite. E non dimentichiamo che il nostro Comune non ha neppure i soldi per provvedere da solo alla costruzione e alla gestione di una casa per anziani medicalizzata, e dovrà in pratica delegare tale compito a una Fondazione del Patriziato. Personalmente avrei preferito tagliare i vari aiuti sociali elargiti dal nostro Comune e utilizzare questi importi per dare al più presto ai losonesi un’opera sociale di assoluta necessità e urgenza come la casa per anziani medicalizzata, piuttosto che  veder rinviata nel tempo questa realizzazione per motivi finanziari e per trovare i necessari accordi con il Patriziato . Temo che anche in questo caso potrebbe valere il detto “chi troppo vuole nulla ottiene”.

 

 

                                                           Giorgio Ghiringhelli, capogruppo del Guastafeste





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