di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Giorgio Ghiringhelli                                                      Losone, 15 marzo 2005

Via Ubrio 62

6616 Losone 
 
                                   

   Agli organi di informazione  
 
 

Fusione dei Comuni : le autorità di Muralto ostacolano la raccolta di firme in corso e i promotori inoltrano ricorso al Consiglio di Stato e scendono in piazza senza autorizzazione a difesa dei diritti politici 
 

Egregi redattori,  

in allegato vi trasmetto un ricorso ( datato 1. marzo ma spedito a Bellinzona solo l’8 marzo) inviato al Consiglio di Stato da Francesco Magistra, consigliere comunale di Muralto Viva e membro del Comitato per la Nuova Locarno. Il ricorso è stato redatto in collaborazione con il movimento del Guastafeste, che da tempo si batte per agevolare i diritti costituzionali dei cittadini legati alla libertà di espressione (un nostro ricorso in tema di bancarelle per raccolta di firme avverso certe decisioni del vecchio Municipio di Losone è all’esame del  Tribunale cantonale amministrativo dal 24 agosto scorso, e gli interessati lo possono leggere sul sito www.ilguastafeste.ch).  

Il ricorso è stato presentato in quanto il Municipio di Muralto , con una decisione chiaramente politica e dunque abusiva,  ha posto delle inaccettabili limitazioni alla posa di una bancarella in Piazza Stazione per la raccolta di firme a favore dell’istanza per la fusione dei Comuni di Locarno-Muralto-Minusio-Orselina e Brione s/Minusio, e lo ha fatto con motivazioni talmente ridicole che non si sa se piangere  e indignarsi per lo schiaffo dato al nostro sistema democratico o se ridere per tanta goffaggine. 

Quando, il 2 febbraio scorso , Ivan Schmidt lanciò la raccolta di firme per la fusione dei  5 Comuni della sponda sinistra della Maggia, sia il sottoscritto e sia Francesco Magistra scrivemmo rispettivamente ai Municipi di Locarno e di Muralto per chiedere l’autorizzazione a posare una bancarella per la raccolta di firme  in Via Ramogna (per Locarno) e in Piazza Stazione (per Muralto) tutti i giorni dalle 11 alle 16 e fino al 7 marzo (precisando che non avremmo utilizzato tutti i giorni tale autorizzazione , ma solo a dipendenza del tempo e dei volontari a disposizione ). Da Locarno già il giorno dopo arrivò una risposta positiva. La risposta del Municipio di Muralto – che si era preso una settimana di libero per il carnevale - arrivò invece solo il 17 febbraio (cioè quando ormai quasi metà del tempo richiesto era già trascorso), con l’autorizzazione a posare la bancarella sol al sabato e alla domenica ( quando pochi pedoni transitano in zona) : cioè in pratica per 6 giorni ( di cui 3 inadatti) sui 33 che Magistra aveva chiesto. 

Le motivazioni addotte per giustificare questa massiccia limitazione dei diritti politici faranno probabilmente spanciare dal ridere i ticinesi da Airolo a Chiasso.   Nella sua decisione il Municipio, la cui maggioranza assoluta (3 seggi su 5) è in mano agli esponenti del partito denominato “Ordine e Progresso” (sic!) , ricorda che nell’ambito del proprio potere discrezionale in materia di uso accresciuto del demanio pubblico nonché sulla base di una politica applicata da anni e volta “ad evitare situazioni di disagio e non consenso da parte dei numerosi utenti, intende salvaguardare l’interesse pubblico alla qualità della vita” per cui “non ci è possibile autorizzare indiscriminatamente la posa di una bancarella ogni giorno della settimana e per un mese di seguito”.  Come dire che la posa di una bancarella per la raccolta di firme a favore di una fusione potrebbe creare situazioni di disagio e di dissenso fra i muraltesi - che, poverini, nel regno dell’ordine e del progresso non hanno forse l’abitudine di sentir parlare di democrazia e di diritti popolari - e in definitiva potrebbe compromettere la loro qualità di vita !  

Ovviamente, con simili motivazioni e sulla base di una consolidata giurisprudenza, il Consiglio di Stato non potrà che accettare il ricorso, perché in caso contrario ci sarebbe di che preoccuparsi. Ma a cosa servirà sentirsi dar ragione quando ormai l’istanza che chiede l’avvio di una procedura di aggregazione sarà già stata consegnata al Consiglio di Stato con un numero insufficiente di firme da parte dei cittadini di Muralto ?  Ecco perché nel ricorso si è chiesto al presidente del Consiglio di Stato di rilasciare in via provvisionale l’autorizzazione a posare una bancarella in Piazza Stazione tutti i giorni fino al 31 marzo. Ma intanto un’altra settimana è trascorsa e da Bellinzona non è giunta ancora alcuna notizia.  

Per cui a questo punto, e visto che la raccolta di firme a Muralto sta procedendo assai a rilento a causa anche degli impedimenti frapposti dalle autorità di quel Comune, ai promotori dell’istanza-petizione non rimane altro che difendere i propri diritti (che sono anche i diritti di tutti i cittadini) e di scendere in strada a raccogliere firme con o senza autorizzazione ( visto anche che in base a una sentenza del Tribunale federale “il diritto di iniziativa in quanto diritto politico (…) comprende la facoltà per ogni cittadino non solo di lanciare un’iniziativa popolare, ma anche di agire in modo efficace perché riesca (cfr. DTF 97 I 896)”). 

Per questo motivo , giovedì 17 marzo ,dalle 11 alle 13, alcuni esponenti di Muralto Viva, di Sensogiovane e del Guastafeste saranno presenti in Piazza Stazione (senza bancarelle) per raccogliere firme. I promotori , che saranno riconoscibili da un nastro azzurro sul braccio sinistro, invitano i muraltesi amanti della democrazia e dei diritti popolari a cogliere l’occasione per  firmare l’istanza-petizione che consentirà loro,  di poter disporre di uno studio sui vantaggi e gli svantaggi di una fusione con i loro vicini e di poter poi democraticamente decidere se approvarla o meno nel corso di una votazione consultiva. Ovviamente se entro mercoledì sera il Governo farà sapere di aver concesso in via provvisionale l’autorizzazione a posare una bancarella , questa civile forma di protesta verrà annullata. 
 
 

        Cordiali saluti                Giorgio Ghiringhelli 
 
 
 
 
 

P.S. in allegato troverete una copia del ricorso 
 
 




 
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