di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO



                                                                                            Losone, 23 marzo 2012

 

Diritti popolari e formulari per le firme : istruzioni per l’uso

 

 

A pochi giorni dalla diffusione di oltre 92'000 formulari dell’iniziativa popolare “Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona” a tutti i fuochi dei 35 Comuni coinvolti nei due progetti aggregativi (+ Lugano, Paradiso, Massagno, Gambarogno e parte della Valmaggia), cominciano a rientrare i primi formulari firmati , e come al solito circa un formulario su quattro è riempito in modo non corretto.  Un po’ per distrazione, un po’ per la fretta e un po’ forse anche per qualche carenza informativa sul funzionamento dei diritti popolari. Mi si perdoni dunque se, nell’interesse  dei cittadini e dei promotori di iniziative popolari e  referendum, mi calo nel ruolo dell’insegnante di civica.

 

 L’errore più frequente e grave è quello di non scrivere nel formulario ( nell’apposito spazio punteggiato accanto all’indicazione “Firme raccolte nel Comune di :........”) il nome del Comune in cui sono domiciliati i cittadini firmatari. Bisogna sapere che i promotori di raccolte firme a livello cantonale , prima di consegnare le firme alla Cancelleria dello Stato, devono spedire  i formulari ai vari Comuni per consentire ai preposti funzionari di controllare se tutti i firmatari hanno diritto di voto, nonché per stralciare le firme doppie e  i nomi illeggibili ( operazione denominata “vidimazione delle firme”) . E quindi se sul formulario manca il nome del Comune ( o se sulla busta manca l’indirizzo del mittente) i promotori devono dapprima perdere un sacco di tempo per cercare il domicilio dei firmatari, e se poi non vi riescono devono cestinare il formulario.

 

Proprio per i motivi sopra esposti si capisce perché sullo stesso formulario possono firmare solo cittadini domiciliati nello stesso Comune : se  i promotori inviano per la vidimazione, ad esempio all’ufficio controllo abitanti di Lugano, un formulario sul quale figura il nome di quel Comune e che è sottoscritto da  due luganesi e da quattro cittadini domiciliati altrove, questi ultimi verranno cancellati in quanto non figuranti nel catalogo elettorale di Lugano, e dunque sconosciuti. Per ogni Comune, insomma, va utilizzato un formulario diverso.

 

 Altro errore abbastanza frequente, ma dalle conseguenze non gravi, è quello di  riempire gli spazi in fondo al formulario, sotto il titoletto “attestazione”,  che sono invece riservati ai funzionari comunali. Dove c’è scritto “luogo e data”  i firmatari non devono  iscrivere la data del giorno in cui hanno apposto la loro firma, perché in tale spazio il funzionario incaricato deve iscrivere la data della vidimazione.

 

Infine un altro equivoco per fortuna meno frequente concerne la scadenza per la raccolta delle firme. Per legge su tutti i formulari deve figurare il termine corrispondente alla scadenza ufficiale dell’iniziativa popolare ( ossia 60 giorni dopo il suo lancio) o del referendum  ( ossia 45 giorni dopo il suo lancio). Questo è il termine entro il quale i promotori devono consegnare alla Cancelleria dello Stato le firme già vidimate. Ma, proprio perché le operazioni di vidimazione richiedono un certo tempo, i formulari con le firme vanno spediti ai promotori con almeno due o tre settimane di anticipo rispetto al termine indicato sui formulari, e non, come taluni fanno, solo 3-4 giorni prima o addirittura proprio il giorno della scadenza. Non bisogna insomma attendere troppo, ma se si vuol  contribuire concretamente alla riuscita di una raccolta di firme (10'000 firme in due mesi per la riuscita di un’iniziativa costituzionale sono un’enormità unica a livello nazionale!) non si dovrebbe neppure avere troppa fretta nel rispedire il formulario, con una sola firma,  quando invece con un po’ più di pazienza si potrebbe magari raccogliere qualche firmetta in più.

 

                                                     Giorgio Ghiringhelli, Losone