Firmate l’iniziativa… o
vi “beccherete” il
sistema misto…!
Lo scorso 11 marzo i
losonesi hanno respinto
con 1283 voti contro
1015 sia il
concetto della
tassazione dei rifiuti
basata sul loro peso e
sia gli investimenti per
realizzare questo
concetto proposti dal
Municipio e approvati
dal Consiglio comunale.
Ma i famosi
pressocontenitori
bocciati dal popolo
potrebbero ancora
rientrare dalla
finestra, perché il
Municipio ha sì deciso
di introdurre la tassa
sul sacco, ma, ritenendo
di dover accontentare
anche i cittadini usciti
sconfitti dalla
votazione popolare, ha
deciso pure di
introdurre una
tassa sul peso posando
(per ora…) tre presso
contenitori “in punti
strategici”. Così ogni
cittadino potrà
scegliere di volta in
volta se eliminare i
propri rifiuti in base
all’uno o all’altro
sistema.
Se a vincere il
referendum fossero stati
i fautori della tassa
sul peso, potete stare
certi che il Municipio
non avrebbe perso un
minuto per accontentare
i perdenti introducendo
anche una tassa sul
sacco. Quindi la sua
decisione è
una forzatura
antidemocratica per
aggirare la volontà
popolare e introdurre a
tutti i costi quei
pressocontenitori che
stanno tanto a cuore a
qualcuno , e
costituisce una presa
per i fondelli dei
cittadini, i quali
continueranno a perdere
fiducia nei politici che
fanno comunque sempre
quel che vogliono.
Anziché gettare acqua
sul fuoco e lasciar
rasserenare il clima
politico, scegliendo la
soluzione più semplice,
rapida e logica ( cioè
la tassa sul sacco) e
sperimentandola per un
paio d’anni prima di
introdurre eventuali
correttivi, e anziché
collaborare e dialogare
con chi ha vinto il
referendum, il
Municipio ha voluto
nuovamente sfidare i
referendisti, che nel
frattempo – come avevano
promesso prima
della vittoriosa
votazione - hanno
lanciato l’iniziativa a
favore della tassa sul
sacco. La strategia del
Municipio dimostra poco
buon senso e
spaccherà nuovamente in
due il paese e le
forze politiche
provocando quasi
sicuramente nuove
polemiche e nuovi
ritardi nella soluzione
del problema, a
danno di quei cittadini
che producono pochi
rifiuti, che separano i
rifiuti riciclabili e
che da troppo tempo
attendono di veder
premiato il loro
comportamento ecologico.
Non è forse un segno di
arroganza il voler a
tutti i costi
reintrodurre dalla
finestra quei
pressocontenitori che un
mesetto fa la
maggioranza dei losonesi
aveva messo alla porta
?
L’unico modo per
mettere la parola fine a
questa vicenda è quello
di firmare l’iniziativa
popolare
che chiede
l’introduzione della
tassa sul sacco. Se la
stessa riuscirà e se il
Municipio manterrà la
sua proposta di sistema
misto, allora saranno
ancora una volta i
losonesi a decidere in
votazione popolare. Se
invece non dovessimo
riuscire a raccogliere
le 800 firme necessarie
( al 10 aprile ne
mancano ancora 400) ,
allora con ogni
probabilità Losone sarà
l’unico Comune a dotarsi
di un sistema misto,
mentre nel resto del
Cantone tutti stanno
andando verso una tassa
sul sacco. Avremo
insomma un
“ibrido” che non saprà
né di carne né di pesce
e che potrebbe
scontentare tutti
anziché far tutti
felici.
Non ci vuol
infatti molto a capire
che tenere in piedi
due sistemi diversi per
la raccolta dei rifiuti
costa globalmente di più
che puntare su uno solo,
e creerà anche più
lavoro
all’amministrazione
comunale. Inoltre,
contrariamente a quanto
troppo sbrigativamente
affermato dal Municipio,
non sarà così
facile far pagare ai
cittadini solo per il
sistema che
effettivamente essi
utilizzeranno. Il
nostro municipale,
Pietro Vanetti, ci ha
confermato che il
Municipio non ha
effettuato verifiche
approfondite in tal
senso. Potrebbe
insomma darsi che se i
pressocontenitori
(inizialmente saranno 3
invece dei 12 previsti a
suo tempo) dovessero
essere utilizzati meno
del previsto, i costi
per chi usa questo
sistema finirebbero con
il riversarsi in modo
eccessivo sui suoi
utenti (
con “sorpresina” nella
fattura emessa a fine
anno), o potrebbero
essere in parte nascosti
nella tassa base pagata
da tutti (anche dai
contrari al sistema a
peso). E se invece i
pressocontenitori
funzionassero bene,
il Municipio avrebbe
il pretesto per ridurre
a un sol giro
settimanale la raccolta
porta a porta dei
rifiuti o per ridurre i
“punti verdi”, in modo
da “forzare” un maggior
numero di utenti a
utilizzare i
pressocontenitori con
l’obiettivo strategico
di aumentare poi
gradualmente il loro
numero fino a
ripristinare più o meno
il progetto bocciato in
votazione popolare.
Pure il municipale del
Guastafeste, che in
precedenza era
favorevole alla
tassa sul peso, ha
deciso di schierarsi a
favore dell’iniziativa,
ritenendo che dopo la
votazione si debba ora
rispettare la volontà
popolare e scegliere la
via più semplice ed
economica ,e dunque
anche più rapida,
per favorire finalmente
chi separa i rifiuti
riciclabili. Per chi non
ha ancora capito come
funziona la tassa sul
sacco, ricordiamo che
questa tassa
sostituirebbe quella
attuale di 188 franchi
per ogni economia
domestica (IVA compresa)
e quindi la maggior
parte dei losonesi
risparmierebbe
rispetto alla situazione
attuale. Ad
esempio chi consuma
mediamente 30 sacchi da
35 litri all’anno
dovrebbe pagare –
compresa anche la tassa
base - attorno ai 60-70
franchi all’anno, mentre
chi ne consuma 80
dovrebbe pagare attorno
ai 130-140 franchi.
Se non volete il sistema
misto , fate firmare
l’iniziativa ai
vostri famigliari e
amici con diritto di
voto a Losone, e poi
spediteci il formulario
se possibile entro il
30 aprile.
Giorgio Ghiringhelli
(movimento Il
Guastafeste)
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