di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
Giorgio Ghiringhelli
Via Ubrio 62 
6616 Losone




Losone, 4 aprile 2008




Lodevole 
Municipio di Losone

Interrogazione

 

 Favoritismo edilizio del Municipio per la famiglia del vicesindaco :  vergogna !

 

Egregio signor sindaco,

gentile  municipale, egregi municipali,

 

in un’interpellanza del 22 settembre 2004 intitolata “Caos nell’edilizia privata?” il gruppo PLR – preoccupato per una serie di abusi nel settore dell’edilizia di cui aveva avuto segnalazioni da più parti - chiedeva fra l’altro provocatoriamente se eventuali preavvisi negativi da parte dell’Ufficio tecnico venivano sempre presi in considerazione.  Il Municipio rispose  “sì, sempre”.

 

Il 27 novembre 2007 anche il sottoscritto, con un’interrogazione, chiese se il Municipio aveva sempre tenuto conto del preavvisi dell’Ufficio tecnico in tema di esenzioni dall’obbligo di costruire dei posteggi, ed eventualmente in quanti casi non ne aveva tenuto conto. La risposta del Municipio, pervenutami poche settimane fa, fu molto ma molto meno perentoria e rassicurante rispetto a quella data tre anni prima al PLR. “La decisione di concessione dell’esonero per la formazione di posteggi  - rispose – è di esclusiva competenza del Municipio, il quale decide con piena cognizione di causa”.

 

La ragione di questa arrampicata sui vetri è che il Municipio non voleva far sapere che almeno in un caso, e probabilmente l’unico,  non aveva tenuto conto del preavviso dell’Ufficio tecnico :  e quel caso riguardava – ma guarda che combinazione - la famiglia del vicesindaco avv. Brenno Canevascini (PLR), il quale, prima di abbandonare la riunione municipale per collisione di interesse, aveva comunque potuto  perorare la sua causa influendo così  sulla decisione dei suoi colleghi !

 

Se questa incresciosa vicenda, risalente a qualche mese fa, è venuta a galla, è perché in Municipio siede Pietro Vanetti, ossia il rappresentante di un gruppo politico  (Il Guastafeste) che da anni si batte contro i favoritismi e per la parità di trattamento dei cittadini, e che di fronte a quanto accaduto ha reagito con una denuncia alla Sezione degli enti locali.

 

La vicenda

 

In base all’art. 48 delle Norme di applicazione del Piano regolatore, quando si procede a nuove costruzioni oppure all’ampliamento o al cambiamento di destinazione di edifici esistenti, si deve dimostrare di disporre di un numero sufficiente di posti auto, calcolato – per le case di abitazione – in base alla superficie degli appartamenti. Solo e unicamente nel caso in cui la formazione di posteggi fosse “tecnicamente difficile o impossibile, eccessivamente onerosa o impedita da prescrizioni legali”  gli interessati possono essere esonerati dall’obbligo di costruire il o i posteggi mancanti, ma in simili circostanze questi sono tenuti a pagare un contributo sostitutivo che attualmente a Losone ammonta a 2'000 franchi per ogni posto-auto.

 

Qualche mese fa, per l’appunto, a seguito probabilmente di lavori nell’abitazione di Arcegno, la famiglia del vicesindaco si è trovata nella situazione di dover sacrificare un pezzo di giardino per realizzare il posto-auto che in base alle norme di PR doveva realizzare, e così – con domanda firmata dalla moglie - ha chiesto (del tutto comprensibilmente ) l’esonero dall’obbligo di costruzione preferendo ovviamente pagare la tassa sostitutiva di 2'000 franchi.  Ma  l’Ufficio tecnico – al quale va dato atto della sua imparzialità -  espresse  un preavviso negativo  ritenendo che non vi erano i presupposti per una deroga. Stando alla versione fornita dal Municipio, durante la seduta municipale in cui veniva esaminata questa trattanda, Canevascini, al momento in cui tale esame ebbe inizio, ha chiesto udienza quale privato cittadino e, avendola tacitamente ottenuta,  ha così esposto le sue ragioni, abbandonando poi la sala prima della discussione vera e propria e della decisione finale che ne sono seguite. Decisione che, a maggioranza, ha poi ribaltato il preavviso negativo dell’Ufficio tecnico concedendo la deroga perorata dal vicesindaco.

 

Da qui l’istanza di intervento di Vanetti, che, in base alle rispettive competenze, è stata esaminata dapprima dall’Ufficio delle domande di costruzioni di Bellinzona e poi  dalla Sezione enti locali.

 

La decisione dell’Ufficio delle domande di costruzione

 

L’Ufficio delle domande di costruzioni ha dapprima ricordato che la concessione di deroghe presuppone l’esistenza di circostanze eccezionali , in mancanza delle quali non v’è motivo per mitigare le conseguenze derivanti da una rigida applicazione della legge, perché ciò equivarrebbe a un’implicita modificazione della legge. Riassumendo il concetto : la legge deve essere uguale per tutti !  “Nel caso in questione – ha poi aggiunto l’Ufficio entrando nel merito – per ammissione dello stesso Esecutivo la realizzazione del posteggio mancante “non appare tecnicamente difficile o impossibile. Essa comporterebbe comunque la sottrazione di area verde. Nella fattispecie è pertanto opinabile la decisione resa dall’Esecutivo”. “Resta da vedere – si legge di seguito -  se il vizio comporti necessariamente la revoca della licenza edilizia”. A tal proposito l’Ufficio, dopo aver sottolineato che “in materia di permessi di costruzione accordati in contrasto con il diritto, la revoca è ammessa soltanto quando un preponderante interesse pubblico lo esige” è giunto alla conclusione che nella fattispecie la domanda di costruzione non aveva suscitato opposizioni da parte di terzi e neppure era ravvisabile la violazione di un preponderante interesse pubblico che giustificasse la parziale revoca della licenza. In conclusione l’Ufficio ha ritenuto che non vi fossero gli estremi per l’apertura di un procedimento di vigilanza, ma ha altresì invitato il Municipio “ ad applicare d’ora in avanti  con più rigore quanto disposto dall’articolo 48 NAPR” e a “prestare maggiore attenzione nell’evasione delle procedure edilizie”.

 

Mio commento : quindi nel caso in questione  il Municipio non ha applicato con rigore i disposti dell’art. 48 NAPR : ciò che in altre parole si può definire “favoritismo” , o “pericoloso precedente” ! Al fortunato beneficiario di questo “vizio” in contrasto con il diritto è andata bene,  visto che la licenza edilizia non è stata revocata,  ma altri cittadini non avranno  la medesima fortuna dato che in futuro la legge dovrà essere fatta rispettare anche qualora occorresse sacrificare un pezzo di area verde (a meno di modificare tale legge…) !

 

La decisione della Sezione degli enti locali

 

Dal canto suo la Sezione enti locali, dopo essersi associata all’invito dei colleghi dell’Ufficio domande di costruzione per quanto riguarda il rispetto più rigoroso delle leggi, ha analizzato la questione a sapere se il vicesindaco abbia o meno abusato della sua carica, e, dopo aver ricordato che in base alla LOC un membro del Municipio non può essere presente alle discussioni e al voto su oggetti che riguardano il suo personale interesse e quello dei suoi parenti ( fra cui la moglie), ne ha dedotto che nel caso in questione il municipale Canevascini si trovava in una situazione di collisione, ma, “avendo abbandonato la sala al momento dell’effettiva discussione e decisione sull’oggetto, non è stato nel frangente violato l’articolo 100 LOC sulla collisione di interesse”. “Occorre però ammettere – ha aggiunto la SEL – che il signor Brenno Canevascini segnatamente chiedendo in quel preciso momento (prima dell’esame e della deliberazione municipale) “udienza privata”, abbia per così dire “usato” la sua particolare vicinanza con l’Esecutivo, quale membro del consesso. Ciò che, perlomeno dal profilo della tempistica, non è per ovvie ragioni possibile a qualsiasi altro utente o istante di domande di costruzione”.

Alla luce di ciò la SEL è giunta alla conclusione che “pur non essendo possibile dimostrare con certezza che l’Esecutivo avrebbe deciso in modo diverso, se non ci fosse stata l’”udienza privata” prima della deliberazione, situazioni simili sono oggettivamente delicate. Si ritenga indicativamente che il Municipio nel frangente si è scostato dal preavviso tecnico; in merito all’applicazione dell’art. 48 NAPR si confrontino del resto pure le conclusioni dell’Ufficio delle domande di costruzione”. E il Municipio è stato invitato in futuro “ a voler essere in simili situazioni decisamente formale, a scanso di qualsiasi dubbio o equivoco”.

 

Mio commento : quindi Canevascini è stato “assolto” dalla possibile infrazione all’articolo della LOC sulla collisione d’interesse, ma è stato implicitamente rimproverato di aver “usato” la sua privilegiata posizione creando una situazione oggettivamente “delicata”. E inoltre si è aggiunta un’altra tirata d’orecchi al Municipio per non aver evitato questa situazione delicata e per non aver applicato la legge malgrado fosse stato reso attento dal preavviso negativo dell’Ufficio tecnico.

 

 

Alla luce di quanto sopra chiedo :

 

  1. Nel caso in questione, nella domanda di costruzione pubblicata all’albo comunale, era ben visibile la richiesta di deroga dalla costruzione di un posto-auto o per accorgersene i potenziali oppositori interessati avrebbero dovuto andare a visionare l’incarto all’Ufficio tecnico ?
  2. Quante deroghe all’obbligo di costruire un posteggio sono state concesse negli ultimi 4   anni ? Con quali motivazioni ?
  3. Negli ultimi 4 anni, in quanti altri casi il Municipio non aveva seguito il preavviso negativo dell’Ufficio tecnico nell’applicazione dell’art. 48 delle NAPR ?
  4. Negli ultimi 4 anni, in quanti altri casi è stata imposta a qualche cittadino la costruzione di un posto-auto in applicazione dell’art. 48 delle NAPR anche quando ciò comportava la “sottrazione di aree verdi”  ossia il sacrificio di una parte del loro giardino?
  5. Visto che il Municipio si è dimostrato così sensibile alla salvaguardia del verde, perché, onde applicare la medesima sensibilità per tutti i cittadini,  non presenta una proposta di modifica dell’art. 48 NAPR che consenta di concedere deroghe alla costruzione di posti-auto non solo quando essa è “tecnicamente difficile o impossibile o quando è eccessivamente onerosa” ma anche quando essa comporta il sacrificio di spazi verdi ?
  6. Alla luce delle decisioni giunte da Bellinzona, è cosciente il Municipio di aver fatto un chiaro favoritismo con la deroga concessa al vicesindaco in barba alle vincolanti disposizioni dell’art. 48 NAPR ( e al preavviso negativo dell’Ufficio tecnico) e con l’”udienza privata” concessa al vicesindaco ? Se è cosciente, pensa in qualche modo di scusarsi con i cittadini che non hanno potuto godere di ugual trattamento, e di promettere che non lo farà più ?
  7. In futuro, per ristabilire la parità di trattamento fra tutti i cittadini,  intende il Municipio concedere “udienze private” prima delle deliberazioni a tutti quei cittadini che presentano una domanda di costruzione preavvisata negativamente dall’Ufficio tecnico ?

 

                       Distinti saluti                           Giorgio Ghiringhelli


 
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