ASILANTI : A COLLOQUIO CON
DEGLI ERITREI DISERTORI
Lo
scorso 2 dicembre avevo
pubblicato sul sito del
Guastafeste una frizzante
intervista a un gruppo di
richiedenti l’asilo nigeriani
fatta da un’intraprendente
signora losonese che si firma
con lo pseudonimo Conni Schatzi.
Oggi pubblico il riassunto di un
colloquio avvenuto una decina di
giorni fa fra la stessa signora
e quattro eritrei, e alla fine
do spazio anche ad alcune
domande dell’autrice del testo. I
giornalisti professionisti che
lavorano per i quotidiani
locarnesi , anziché cercare di
far capire ai loro lettori chi
sono i richiedenti l’asilo (RA)
che si trovano a Losone, perché
sono qui, perché sono fuggiti
dal loro Paese ecc. continuano a
riempire paginate con
articolesse su fatterelli
insignificanti gonfiati ad arte
per santificare gli asilanti ed
i loro supporter ( ad esempio i
lavori pubblici svolti da
qualche asilante per BEN una
decina di ore a testa al mese, o
la merendina organizzata alla
caserma da 7 mamme con i loro
pargoletti ), senza rendersi
conto che se questa visione
edulcorata e distorta della
realtà viene diffusa in Africa ,
sempre più africani saranno
tentati di partire per la
Svizzera, dove la gente è così
ospitale e gentile verso gli
asilanti…Nessuno dirà loro che
contro l’apertura del centro
asilanti di Losone avevano
firmato non 7 ma oltre 6'000
persone, e nessuno dirà loro dei
problemi crescenti creati dagli
asilanti non solo a Losone, ma
alla Svizzera e all’Europa.
Per questo motivo, per fare da
contrappeso all’informazione
fasulla della stampa, questo
sito continuerà a dare spazio
alle voci critiche e a certi
fatti di cronaca ignorati dai
giornalisti
Fra l’altro venerdì scorso 19
dicembre, poco prima delle 19 –
da notare che in base al
Regolamento interno tutti gli
asilanti dovrebbero rientrare
alla sera entro le 18… - la
polizia ha dovuto intervenire in
forze (un testimone oculare ha
detto che erano presenti 6 auto
della polizia e della Securitas
e un’ambulanza) per rimuovere e
portare chissà dove un folto
gruppetto di asilanti troppo
ubriachi per stare in piedi e
che stavano gozzovigliando lungo
la cosiddetta Strada ferrata,
ossia il sentiero in terra
battuta che dalla caserma scende
verso la zona residenziale della
Campagna. L’andirivieni di auto
della polizia e di sirene hanno
preoccupato centinaia di
losonesi che abitano lungo le
strade principali, ma per i
giornali questi fatti, se non ci
sono feriti o arresti, non fanno
notizia in quanto – come ci
aveva spiegato un giornalista –
“altrimenti
dovremmo pubblicare ogni giorno
notizie sui litigi verbali tra
coniugi o tra vicini che
chiamano la polizia”.
Giorgio Ghiringhelli
-
Articolo
di Conni Schatzi - 10
giorni fa, ho intravisto su una
panchina “zona Meriggio” due
uomini e due donne, tutti con la
birra in mano a parte una donna
che beveva coca cola, le donne
erano vestite bene, una aveva
una giacca bianca imbottita con
sciarpa con stivaletti in pelle
nera e l’altra un cappotto scuro
altrettanto moderno, se non era
per la carnagione non avresti
mai detto che fossero
asilanti…. Mi hanno salutato
guardando i cani, il tipo
provava ad attirare l’
attenzione con toni in inglese:
come here, come here dog… Alché
ho approfittato della situazione
per chiedere la provenienza e mi
dicono Eritrea. Stupita gli
chiedo perché parlano
inglese e lui mi risponde che
aveva viaggiato per lavoro,
sembrava un ingegnere o simile
una persona colta sicura di sé.
Comunque mi ha spiegato che la
lingua ufficiale in Eritrea é
un’altra (quella che io chiamo
arabo tutte le lingue
indefinibili). Gli ho chiesto
come sono arrivati qui mostrando
l’intervista dei nigeriani su
internet, loro si sono messi a
ridere divertiti cercando di
individuarli, subito mi hanno
detto che uno di essi era stato
trasferito a Basilea. Il loro
viaggio inizia dalla fuga
programmata dall’Eritrea
(viaggio organizzato) impiegando
quasi 7 giorni per raggiungere
la costa Libica con una jeep
attraversando il deserto del
Sahara. Si
sono imbarcati su enormi gommoni
(lunghi) ma aperti, lí hanno
trascorso altri 5 giorni perché
lo scafista disorientato non
capace di leggere la bussola
invece di sbarcare a Lampedusa
li aveva portati fuori rotta
sino ad Agrigento. La moglie
aggiunse che aveva la nausea per
il mal di mare e faceva freddo
terribile e hanno pure rischiato
di capottarsi a causa del mare
agitato….Giunti in Italia li
trasferirono in un centro
temporaneo super affollato, (beh
che pretendono arrivano in
massa!!!). La donna mi ha detto
che degli asilanti raccontarono
che a Roma dormivano per terra
con condizioni igieniche
precarie: Per loro era certo :
se ne volevano andare da lí,
una miglior vita li
aspettava…..Le autorità italiane
gli chiesero dove VOLEVANO
ANDARE (!) e loro hanno scelto
la Svizzera perché perfettamente
consapevoli del nostro servizio
sanitario e l’accoglienza
sociale di alto livello. Loro
stessi hanno raccontato che era
ben conosciuto che fosse il
paese migliore ed era loro
intenzione vivere qui!!!! La
motivazione per fuggire
dall’Eritrea? Solo il servizio
militare impostato dal Governo
con durata illimitata….HO
CHIESTO E RICHIESTO NON HANNO
NESSUNA GUERRA CIVILE IN CORSO,
NESSUN MASSACRO RELIGIOSI O
GUERRA CIVILE NIENTE DI
NIENTE!!!!! Sono svogliati e
pigri altro che farsi reclutare
nell’esercito, preferiscono
disertare sapendo che non
possono essere rimandati
indietro nel loro paese perché
verrebbero subito imprigionati.
Esplicitamente
mi ha confermato che se
ritornasse in Eritrea gli si
aprirebbero subito le porte
della prigione (ridendo, ha
fatto pure il gesto con le
braccia delle porte che si
chiudevano ). Ha raccontato che
l’Eritrea 20 anni fa si é
staccata dall’Etiopia e ora
necessitano di un esercito
potente. Comunque Eritrei ed
Etiopi sono della stessa etnia!!
Consapevoli della loro fuga
senza ritorno, mi ha fatto
notare la sua impaziente attesa
di trasferimento , che
consisterebbe nel ricevere a
carico dello Stato un
appartamento (addirittura aveva
parlato di una casa) . Ciò che
mi ha disgustato era la sua
fermezza totale e la sua
sfacciata sicurezza che avrebbe
ricevuto tutto come se fosse
DOVUTO!!!! Nessun cenno di
lavorare o ricambiare in
gratitudine…….Perció mi sorge un
enorme dubbio, quanta verità ci
nascondono le autorità
competenti cantonali? Chi di voi
sapeva che un asilante
trasferito significa “sistemato”
(cioè che ha messo radici e non
lo sposti piú)? LE
DOMANDE Ecco
alcune domande che meriterebbero
una risposta dalla
Confederazione :
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