di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Giorgio Ghiringhelli 

Via Ubrio 62           

6616 Losone

Losone, 4 novembre 2005
 

 

Lodevole 

 Municipio di Losone


Interpellanza

 Negli appalti pubblici favorire di più le ditte che contribuiscono
alla formazione di apprendisti

 

 Lodevole Municipio,

 

in base all’art. 5 della Legge sulle commesse pubbliche del 20 febbraio 2001 ogni avviso di gara concernente commesse pubbliche deve contenere, fra le altre cose, i criteri di aggiudicazione in ordine di importanza con la relativa ponderazione percentuale rispetto al totale (di regola la ponderazione di un singolo criterio non dovrebbe superare il 50%).

 

L’art. 32 della stessa legge riporta un elenco non esaustivo dei criteri che possono essere presi in considerazione per determinare l’offerta più vantaggiosa, quali ad esempio : il termine, la qualità, il prezzo, l’economicità, i costi di servizio, il servizio clientela, l’adeguatezza della prestazione, l’estetica, la compatibilità ambientale e il valore tecnico.

 

L’art. 42 del Regolamento di applicazione specifica che oltre ai criteri summenzionati ne possono essere indicati altri, come ad esempio il contributo che l’offerente dà alla formazione di apprendisti.

 

Con risoluzione governativa no. 2858 del 1 luglio 2003 il Consiglio di Stato, allo scopo di favorire la messa a disposizione di posti di tirocinio da parte delle aziende,  promulgò una norma (valida inizialmente fino al 30 giugno 2004) con la quale si faceva obbligo a tutti gli enti pubblici o agli enti parapubblici sussidiati dal Cantone di inserire fra i criteri per l’aggiudicazione di commesse , forniture e prestazioni di servizio pure il contributo che l’offerente dà per la formazione di apprendisti. Nella stessa risoluzione governativa il criterio concernente la formazione di apprendisti venne fissato  con un grado di ponderazione del 10%.

 

 L’esperimento diede buoni frutti e difatti da parte di molte aziende che temevano di perdere degli appalti ( specie nel settore dell’edilizia e dell’artigianato) si notò subito una maggior disponibilità   ad assumere apprendisti. Basti dire, ad esempio, che se prima dell’introduzione di questa norma i nuovi contratti di tirocinio per muratori erano una quarantina all’anno, tale numero si è poi assestato attorno a un centinaio.  Si aggiunga poi che nel 2005, grazie anche al certosino lavoro di collocamento da parte dei funzionari della Divisione della formazione professionale, solo 12 apprendisti su 2'300 non hanno trovato un posto di tirocinio.

 

Per questi motivi,  dopo le positive esperienze del primo anno,  il Consiglio di Stato  decise poi di rinnovare di anno in anno tale normativa  con un’unica modifica dettata probabilmente da qualche malumore proveniente dal settore dell’edilizia : quella di abbassare dal 10 al 5%  il grado di ponderazione concernente la formazione di apprendisti.

 

Se da una parte ci si può rallegrare per la norma che impone di inserire fra i criteri di aggiudicazione pure quello della formazione di apprendisti, dall’altra ci si può chiedere se la riduzione del grado di ponderazione dal 10 al 5 %  sia stata opportuna. Difatti da un lato un grado di ponderazione del 5% non premia a sufficienza quelle ditte che maggiormente si impegnano nella formazione di apprendisti ed è poco incentivante per le altre, e dall’altro non favorisce più di quel tanto la lotta contro la disoccupazione giovanile che, specie di questi tempi, dovrebbe costituire per molti motivi un problema prioritario.

 

In fin dei conti Confederazione e Cantone investono molti soldi e molte energie per garantire e ampliare l’offerta di posti di tirocinio (art. 55 della Legge federale sulla formazione professionale)  e dunque non ci sarebbe nulla di strano  se in sede di commesse pubbliche si privilegiassero maggiormente quelle ditte che, sobbarcandosi oneri supplementari per la formazione degli apprendisti,  fanno sì che questi investimenti dell’ente pubblico non siano vani. Ricordo ad esempio che lo Stato versa all’AGIE SA un contributo annuo di 300'000 franchi a parziale copertura dei costi di gestione (pari a 1,7 milioni) del Centro Formazione Apprendisti e che da un paio d’anni anche il nostro Comune versa 30'000 franchi a tale scopo. Quindi sarebbe un po’ contradditorio versare contributi a delle ditte che formano apprendisti e poi non tener sufficientemente conto in sede di commissioni pubbliche di altre ditte che pure sono più attive di altre in questo settore. In questo senso va del resto anche la richiesta contenuta nella recente “Carta delle politiche giovanili in Ticino” (vedi Post Scriptum) di concedere ad artigiani spazi di lavoro a prezzo modico  in cambio dell’assunzione di apprendisti. 

 

Se per i Comuni vi è l’obbligo di non scendere sotto il grado del 5%, nessuno però impedisce loro di applicare un grado superiore, e quindi, alla luce di quanto sopra esposto, chiedo :

 

In occasione di futuri bandi di concorso per commesse, forniture e prestazioni di servizio, non ritiene il Municipio di poter fissare al 10% il grado di ponderazione per il criterio di aggiudicazione concernente la formazione degli apprendisti, dando in tal modo un buon esempio che potrebbe poi far scuola nel resto del Cantone ?

 

     Distinti saluti                       Giorgio Ghiringhelli

 

 

Post Scriptum : Carta delle politiche giovanili in Ticino

 

Negli scorsi giorni è stato stampato e distribuito un opuscoletto intitolato “Carta delle politiche giovanili in Ticino”, frutto del lavoro di un centinaio di adulti e di giovani ( in rappresentanza di vari enti attivi in campo giovanile)  riunitisi nel corso del 2005 per iniziativa di alcuni enti attivi nel settore (Commissione cantonale per la gioventù e Ufficio cantonale dei giovani, della maternità e dell’infanzia). La “Carta” mette in risalto le finalità legislative delle politiche giovanili nel contesto internazionale, nazionale e cantonale, ne riassume i concetti e formula 19 proposte per il loro sviluppo in Ticino.

In riferimento alla presente interpellanza e alla necessità di attivarsi maggiormente per facilitare la creazione di posti di lavoro di tirocinio,  è forse utile leggere attentamente la proposta n. 19,  intitolata “Assicurare l’inserimento socio-professionale”,  di cui riporto qui di seguito il testo integrale:

 

Nonostante l’obbligo scolastico e le opportunità di formazione, ancora troppi giovani interrompono o rimangono esclusi da una formazione adeguata: problemi famigliari, difficoltà personali, carenza di risorse e informazione, mancanza di posti di tirocinio, contribuiscono a rendere più difficoltoso l’inserimento delle nuove generazioni nel mondo del lavoro. Tali difficoltà, unite a un’inattività prolungata, possono degenerare in problemi ancora maggiori (sentimento di inutilità, depressioni, dipendenze, microcriminalità, ecc.). Il Cantone, le amministrazioni comunali e il mondo del lavoro, devono maggiormente promuovere l’aiuto alla formazione professionale in accordo all’articolo 55 della Legge sulla formazione professionale, in modo da garantire una formazione adeguata e accessibile per tutti. Occorre sostenere i giovani senza un’attività lucrativa nella ricerca di un impiego attraverso un accompagnamento personalizzato che incoraggi la loro assunzione, offra una consulenza sulle tecniche di ricerca d’impiego, conceda ad artigiani spazi di lavoro a prezzo modico in cambio dell’assunzione di apprendisti e crei, a livello regionale, una “borsa degli impieghi”

 




 
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