di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
Losone, 2.12.2009  

ISLAM E DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO 

Kamel Dhif, Responsabile della redazione araba di Swissinfo, nel corso della trasmissione "Contesto" andata in onda alla TSI lunedì 30 novembre, ha affermato che tutti i paesi musulmani hanno sottoscritto la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Molto spesso i personaggi pubblici di fede musulmana usano questo tema per convincere del loro adeguamento al diritto internazionale, tuttavia per quanto mi risulta le cose non stanno proprio così. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo venne concepita e firmata nel 1948. La maggior parte dei paesi islamici non ha voluto partecipare alla stesura di questa Carta fondamentale, né tantomeno approvarla. Nonostante sia stata emanata con il presupposto di riconoscere a tutti gli individui l’insieme dei diritti e delle libertà come conseguenza della loro stessa appartenenza al genere umano, la pretesa universalità di questo strumento internazionale ha suscitato un giudizio sfavorevole da parte del mondo arabo islamico. Durante la sua elaborazione, in effetti, non si è tenuto conto della  specifica identità culturale di questi popoli , e per questo motivo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo viene considerata dai Paesi arabo islamici come espressione della civiltà occidentale.

Da qui la nascita di un dibattito sui diritti dell’uomo nei Paesi islamici, che ha messo in evidenza alcune incompatibilità di fondo tra questi e la Legge religiosa islamica ossia la Sharia. Pertanto i Paesi  islamici hanno dovuto farsi depositari di una propria specifica visione dei diritti dell’uomo e hanno dato vita ad un sistema regionale dei diritti dell’uomo diviso in due parti rappresentate da  organizzazioni regionali ( l’Organizzazione della Conferenza Islamica e la Lega degli Stati arabi ) attraverso le quali sono state elaborate diverse Dichiarazioni sui diritti dell’uomo in chiave strettamente islamica.

La versione islamica dei diritti umani  più accreditata, anche perché approvata dall'ONU, è la  Dichiarazione del Cairo sui diritti umani nell’Islam, firmata nel 1990. L'approvazione da parte dell'ONU di questa variante di Dichiarazione dei diritti dell'uomo, concessa nonostante palesi incompatibilità con la Dichiarazione originale, ha concesso a tutti i paesi arabi la possibilità di vantare il fatto di aver sottoscritto la Dichiarazione originale e ha permesso ad alcuni paesi arabi (perfino l'Arabia Saudita) di divenire membri del Consiglio dei Diritti Umani in ambito ONU.

C'è però  ancora un piccolo particolare. L'art. 10 della Dichiarazione del Cairo sui diritti umani nell’Islam recita: "L’Islam è una religione intrinsecamente connaturata all’essere umano. E’ proibito esercitare qualsiasi forma di violenza sull’uomo o di sfruttare la sua povertà o ignoranza al fine di convertirlo a un’altra religione o all’ateismo." In conclusione, affermare e vantare che i paesi islamici abbiano sottoscritto la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, suona un tantino come una beffa. 

                              Giorgio Ghiringhelli, Losone