di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Losone, 26 novembre 2008

 

Deleghe di spesa ai Municipi : la festa è finita ( o quasi)...

 

Dall’anno prossimo i Municipi si vedranno ridurre le possibilità di spendere soldi senza il preventivo consenso dei Consigli comunali. Si tornerà quasi alla situazione esistente prima del 2000. Questo ritorno al passato è una delle novità più interessanti, e a mio avviso molto positiva, della revisione della Legge organica comunale (LOC) approvata nel maggio scorso dal Gran Consiglio e la cui entrata in vigore è fissata al 1. gennaio 2009.

 

Nell’ambito di una precedente revisione della LOC effettuata 9 anni or sono, il Parlamento ticinese aveva accolto la proposta del Consiglio di Stato di concedere ai Comuni che lo volevano la possibilità di introdurre una delega decisionale a favore dei Municipi per determinate spese (in materia di investimenti, opere pubbliche, progettazioni, acquisizioni, donazioni, successioni, permute, affitti, locazioni alienazioni ecc.) che fino ad allora erano di esclusiva competenza dei Legislativi. L’importo massimo di tali deleghe era limitato a una certa somma per singolo oggetto: somma che variava da Comune a Comune a dipendenza dell’importanza del bilancio. In base a direttive emesse nel 2000 dalla Sezione degli enti locali, l’importo massimo della delega decisionale per singolo oggetto ammontava a 20'000 franchi per i Comuni fino a 1'000 abitanti, 40'000 franchi per quelli da 1'000 a 5'000 abitanti, 60'000 franchi per quelli da 5'000 a 10'000 abitanti e 100'000 franchi per quelli oltre i 10'000 abitanti. Tali direttive, si noti bene, non prevedevano alcun limite massimo annuale per la globalità delle singole spese decise autonomamente dal Municipio. I Comuni non erano obbligati a introdurre queste deleghe decisionali: laddove ciò avveniva, la decisione di fissare il “tetto” di spesa per singolo oggetto (entro i limiti massimi summenzionati) - o eventualmente di fissare un importo massimo annuale – spettava al Legislativo tramite  regolamento comunale.

 

Con la nuova revisione della LOC il Consiglio di Stato avrebbe voluto innalzare gli importi massimi, ma fortunatamente il Gran Consiglio ha richiamato l’Esecutivo ad una maggiore prudenza, indicando importi più contenuti (ad eccezione di quello per i Comuni con meno di 1'000 abitanti) e suggerendo l’introduzione di un limite massimo globale di cui il Municipio può disporre sull’arco dell’anno, pur senza inserirli nella legge. I nuovi limiti sono così stati inseriti nel regolamento d’applicazione della legge. Eccoli:  25'000 franchi per ogni singolo oggetto (e 50'000 in totale all’anno) per i Comuni fino a 1'000 abitanti, 30'000 franchi (e rispettivamente 90'000) per quelli da 1'000 a 5'000 abitanti, 30'000 franchi (150'000) per quelli da 5'000 a 10'000 abitanti, 50'000 franchi (300'000) per quelli da 10'000 a 20'000 abitanti, 50'000 franchi (400'000) per quelli da 20'000 a 50'000 abitanti e 75'000 franchi (750'000) per quelli oltre 50'000 abitanti.

 

Queste deleghe consentono sì ai Municipi di decidere certe spese senza dover presentare un messaggio al Consiglio comunale, e dunque di guadagnare in rapidità, ma limitano le possibilità di controllo preventivo (anche politico e non solo finanziario) sia dei Legislativi, sia soprattutto del Popolo (contro le decisioni dei Legislativi è possibile lanciare un referendum, contro quelle dei Municipi no).

 

Per questo motivo nel 2001 il gruppo del Guastafeste si era battuto in Consiglio comunale a Losone contro la proposta del Municipio di stabilire una delega massima di 60'000 franchi per singolo oggetto. In quell’occasione il nostro gruppo aveva proposto di limitare tale delega a 20'000 franchi per oggetto (proposta avanzata anche dalla Sinistra) o a 60'000 franchi complessivamente all’anno. Ma tutti gli altri partiti (PLR, PPD, UDC e Lega dei ticinesi) aderirono con entusiasmo alla richiesta municipale, sacrificando la partecipazione democratica al processo decisionale sull’altare di una presunta maggiore efficienza, senza neppure prendere in considerazione la proposta di mettere almeno un tetto massimo di spesa annuale al Municipio.

 

Come spesso accade, il tempo è galantuomo: i nuovi limiti ora imposti dal Cantone (per Losone: 30'000 franchi per oggetto e 150'000 franchi all’anno) danno ragione a chi si era battuto invano contro certi “assegni in bianco”. Peccato però che nel frattempo molti buoi siano già usciti dalla stalla contribuendo a deteriorare le finanze losonesi. Dal 2002 al 2007 il Municipio ha infatti speso grazie alla delega ben 3 milioni e 207mila franchi (mediamente oltre mezzo milione di franchi all’anno), su 29 milioni e 732mila franchi di investimenti effettuati. E ad esempio si son spesi 127'000 franchi per la sostituzione di banchi e sedie alle scuole elementari, suddividendo furbescamente tale spesa in tre tronconi in modo da rimanere nei limiti della delega. Ogni partito si assuma dunque le proprie responsabilità. Se il Parlamento ha deciso di fare marcia indietro, qualche motivo ci sarà...

 

 

      Giorgio Ghiringhelli

 


 
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