Losone, 26 novembre 2008
Deleghe di spesa ai
Municipi : la festa è
finita ( o quasi)...
Dall’anno prossimo i
Municipi si vedranno
ridurre le possibilità
di spendere soldi senza
il preventivo consenso
dei Consigli comunali.
Si tornerà quasi alla
situazione esistente
prima del 2000. Questo
ritorno al passato è una
delle novità più
interessanti, e a mio
avviso molto positiva,
della revisione della
Legge organica comunale
(LOC) approvata nel
maggio scorso dal Gran
Consiglio e la cui
entrata in vigore è
fissata al 1. gennaio
2009.
Nell’ambito di una
precedente revisione
della LOC effettuata 9
anni or sono, il
Parlamento ticinese
aveva accolto la
proposta del Consiglio
di Stato di concedere ai
Comuni che lo volevano
la possibilità di
introdurre una delega
decisionale a favore dei
Municipi per determinate
spese (in materia di
investimenti, opere
pubbliche,
progettazioni,
acquisizioni, donazioni,
successioni, permute,
affitti, locazioni
alienazioni ecc.) che
fino ad allora erano di
esclusiva competenza dei
Legislativi. L’importo
massimo di tali deleghe
era limitato a una certa
somma per singolo
oggetto: somma che
variava da Comune a
Comune a dipendenza
dell’importanza del
bilancio. In base a
direttive emesse nel
2000 dalla Sezione degli
enti locali, l’importo
massimo della delega
decisionale per singolo
oggetto ammontava a
20'000 franchi per i
Comuni fino a 1'000
abitanti, 40'000 franchi
per quelli da 1'000 a
5'000 abitanti, 60'000
franchi per quelli da
5'000 a 10'000 abitanti
e 100'000 franchi per
quelli oltre i 10'000
abitanti. Tali
direttive, si noti bene,
non prevedevano alcun
limite massimo annuale
per la globalità delle
singole spese decise
autonomamente dal
Municipio. I Comuni non
erano obbligati a
introdurre queste
deleghe decisionali:
laddove ciò avveniva, la
decisione di fissare il
“tetto” di spesa per
singolo oggetto (entro i
limiti massimi
summenzionati) - o
eventualmente di fissare
un importo massimo
annuale – spettava al
Legislativo tramite
regolamento comunale.
Con la nuova revisione
della LOC il Consiglio
di Stato avrebbe voluto
innalzare gli importi
massimi, ma
fortunatamente il Gran
Consiglio ha richiamato
l’Esecutivo ad una
maggiore prudenza,
indicando importi più
contenuti (ad eccezione
di quello per i Comuni
con meno di 1'000
abitanti) e suggerendo
l’introduzione di un
limite massimo globale
di cui il Municipio può
disporre sull’arco
dell’anno, pur senza
inserirli nella legge. I
nuovi limiti sono così
stati inseriti nel
regolamento
d’applicazione della
legge. Eccoli:
25'000 franchi per ogni
singolo oggetto (e
50'000 in totale
all’anno) per i Comuni
fino a 1'000 abitanti,
30'000 franchi (e
rispettivamente 90'000)
per quelli da 1'000 a
5'000 abitanti, 30'000
franchi (150'000) per
quelli da 5'000 a 10'000
abitanti, 50'000 franchi
(300'000) per quelli da
10'000 a 20'000
abitanti, 50'000 franchi
(400'000) per quelli da
20'000 a 50'000 abitanti
e 75'000 franchi
(750'000) per quelli
oltre 50'000 abitanti.
Queste deleghe
consentono sì ai
Municipi di decidere
certe spese senza dover
presentare un messaggio
al Consiglio comunale, e
dunque di guadagnare in
rapidità, ma limitano le
possibilità di controllo
preventivo (anche
politico e non solo
finanziario) sia dei
Legislativi, sia
soprattutto del Popolo
(contro le decisioni dei
Legislativi è possibile
lanciare un referendum,
contro quelle dei
Municipi no).
Per questo motivo nel
2001 il gruppo del
Guastafeste si era
battuto in Consiglio
comunale a Losone contro
la proposta del
Municipio di stabilire
una delega massima di
60'000 franchi per
singolo oggetto. In
quell’occasione il
nostro gruppo aveva
proposto di limitare
tale delega a 20'000
franchi per oggetto
(proposta avanzata anche
dalla Sinistra) o a
60'000 franchi
complessivamente
all’anno. Ma tutti gli
altri partiti (PLR, PPD,
UDC e Lega dei ticinesi)
aderirono con entusiasmo
alla richiesta
municipale, sacrificando
la partecipazione
democratica al processo
decisionale sull’altare
di una presunta maggiore
efficienza, senza
neppure prendere in
considerazione la
proposta di mettere
almeno un tetto massimo
di spesa annuale al
Municipio.
Come spesso accade, il
tempo è galantuomo: i
nuovi limiti ora imposti
dal Cantone (per Losone:
30'000 franchi per
oggetto e 150'000
franchi all’anno) danno
ragione a chi si era
battuto invano contro
certi “assegni in
bianco”. Peccato però
che nel frattempo molti
buoi siano già usciti
dalla stalla
contribuendo a
deteriorare le finanze
losonesi. Dal 2002 al
2007 il Municipio ha
infatti speso grazie
alla delega ben 3
milioni e 207mila
franchi (mediamente
oltre mezzo milione di
franchi all’anno), su 29
milioni e 732mila
franchi di investimenti
effettuati. E ad esempio
si son spesi 127'000
franchi per la
sostituzione di banchi e
sedie alle scuole
elementari, suddividendo
furbescamente tale spesa
in tre tronconi in modo
da rimanere nei limiti
della delega. Ogni
partito si assuma dunque
le proprie
responsabilità. Se il
Parlamento ha deciso di
fare marcia indietro,
qualche motivo ci
sarà...
Giorgio Ghiringhelli
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