Interpellanza
Dopo l’AGIE
...ora tocca
alla Diamond ?
E’ tempo di
rimboccarsi le
maniche per
attirare nuove
industrie e
puntare
maggiormente sul
turismo !
Egregio signor
sindaco,
gentile
municipale,
egregi
municipali,
con
un’interpellanza
del 9 dicembre
scorso
intitolata
“Cosa sta
succedendo
all’AGIE ? ”
avevo
dato notizia di
un progettato
scambio di
attività
produttive fra
la fabbrica di
Losone e quella
di Ginevra
dell’AGIE
Charmilles, e in
quell’occasione
avevo chiesto
quali
conseguenze
potessero
esserci sul
piano
occupazionale
per la fabbrica
di Losone e se
quelle strane
manovre non
fossero solo il
primo passo
verso
un’eventuale
concentrazione
di tutte le
attività a
Ginevra, con
conseguenze
disastrose per
l’economia
locale oltre che
per le famiglie
interessate.
Già un paio di
giorni dopo, a
seguito della
pubblicazione di
quell’
interpellanza
sul Corriere del
Ticino, il
portavoce del
gruppo, Patrick
Köppe,
sollecitato da
altri
giornalisti,
confermò i
progetti di
riorganizzazione
previsti per il
2009, ma allo
stesso tempo
tenne a
minimizzarne le
conseguenze.
“Non ci saranno
rivoluzioni, e,
lo ripeto, non è
prevista la
soppressione di
posti di lavoro.
Se fossi nei
dipendenti
starei piuttosto
tranquillo”
dichiarò al
Giornale del
Popolo.
E difatti appena
un mesetto dopo
(cfr. giornali
del 14 gennaio)
il gruppo
sciaffusano
Georg Fischer,
da cui dipende
l’AGIE-Charmilles,
annunciò il
taglio di 177
posti di lavoro
in Svizzera, fra
cui 59
all’AGIE...
Poi di recente
si è saputo che
i licenziamenti
a Losone sono
stati 44 (il 10%
degli
effettivi), di
cui quasi tutti
domiciliati in
Ticino. E ancor
più recentemente
il sindacato
UNIA ha
annunciato che
nei prossimi
giorni
incontrerà i
Municipi dei 10
Comuni in cui
abitano questi
lavoratori.
Purtroppo,
insomma, i fatti
mi hanno dato
ragione.
Se ora torno
sull’argomento è
perché, come già
successo nel
caso dell’AGIE,
mi tocca dare in
anteprima
un’altra cattiva
notizia per
l’economia
locale che
questa volta
concerne l’altra
punta di
diamante
dell’industria
losonese : la
Diamond, attiva
specialmente nel
settore delle
fibre ottiche.
In base a
informazioni da
me raccolte, mi
risulta che a
partire da
lunedì 2 marzo
tutti i circa
330 dipendenti
della ditta ( di
cui oltre la
metà
frontalieri)
entreranno in
disoccupazione
parziale.
Sull’entità
della riduzione
dell’attività
lavorativa ho
raccolto
informazioni
discordanti, ma
comunque
preoccupanti. La
versione più
gettonata è che
il grosso dei
dipendenti
(circa i due
terzi) lavorerà
solo 2 giorni
alla settimana e
il resto 3
giorni alla
settimana. Il
provvedimento,
come detto,
dovrebbe
riguardare tutti
i reparti :
dalla
produzione, alla
ricerca,
all’amministrazione.
I
dipendenti
sarebbero stati
informati solo
pochi giorni fa
di questa
drastica misura.
Non siamo ancora
giunti ai
licenziamenti di
massa, come per
l’AGIE, ma
l’acuirsi della
crisi economica
a livello
mondiale non
lascia presagire
nulla di buono
per i prossimi
mesi. Del resto
già nelle scorse
settimane, come
aveva riferito la Tessiner Zeitung del 13
febbraio, la
ditta avrebbe
deciso di non
rinnovare i
contratti a
tempo limitato
di una trentina
di dipendenti.
Proprio in
questi
giorni la
Commissione
della Gestione
del Consiglio
comunale
inizierà l’esame
dei conti
preventivi 2009
del Comune, che,
malgrado un
aumento del
moltiplicatore
d’imposta dal
75% all’85%
prevedono un
disavanzo di
esercizio di
circa 1 milione
di franchi.
A tale
risultato il
Municipio arriva
prevedendo,
rispetto al
2008, un aumento
del gettito
fiscale
di base
pari al
2,9% per le
persone fisiche
(quindi +
349'000 franchi)
, e
una
diminuzione
dell’1,26% per
le persone
giuridiche
(quindi – 25'000
franchi) .
In
totale si
prevede un
gettito di
12'377'000
franchi per le
persone fisiche
(l’ultimo
gettito
accertato è
quello del 2006
con 11'159'000
franchi) e un
gettito di
1'966'000
franchi per le
persone
giuridiche
(contro i
2'249'000
franchi
accertati nel
2006).
Visto quanto sta
avvenendo
all’AGIE e
alla
Diamond, è
dunque lecito
chiedersi se
queste
proiezioni, che
in parte
risultano da
previsioni fatte
alcuni mesi fa a
livello
cantonale, non
siano troppo
ottimistiche per
un Comune come
il nostro che a
differenza di
altre località
ha sul suo
territorio
grosse industrie
in
piena
crisi. E’ quindi
importante fare
chiarezza onde
poter meglio
valutare quale
potrebbe essere
l’impatto sugli
introiti fiscali
provenienti sia
dalle ditte in
questione e sia
dal personale
domiciliato a
Losone .
A tal scopo
chiedo :
1)
Il
Municipio ,
prima della
presentazione di
questa
interpellanza,
era stato
informato dai
vertici della
Diamond su
quanto bolliva
in pentola, o la
notizia lo ha
colto di
sorpresa ?
2)
Quanti fra i
dipendenti della
Diamond (
compresi quelli
con contratto di
lavoro a tempo
limitato)
abitano a
Losone ?
3)
Quante delle 44
persone
licenziate
all’AGIE sono
domiciliate a
Losone?
4)
Onde evitare
brutte sorprese
in futuro, il
Municipio non
ritiene di
rivedere al
ribasso le
previsioni del
gettito fiscale
nei conti
preventivi del
Comune per il
2009 che saranno
sottoposti al
Consiglio
comunale
verosimilmente a
fine marzo ?
5)
Cosa è stato
discusso fra il
Municipio e
l’UNIA a
proposito dei
licenziamenti
all’AGIE e quali
sono state le
eventuali
richieste del
sindacato per
aiutare le
persone rimaste
senza lavoro?
6)
Onde cercare di
portare qualche
nuova industria
a Losone e
creare così
nuovi posti di
lavoro, non
pensa il
Municipio che
sarebbe il caso
di riesumare la
proposta fatta
dal sottoscritto
con una mozione
del 1999
bocciata dal
Consiglio
comunale nel
maggio del 2003,
e consistente
nella
concessione
automatica di
agevolazioni
fiscali a
livello comunale
a tutte quelle
ditte che
beneficiano del
medesimo aiuto
da parte del
Cantone grazie
alla Legge per
l’innovazione
economica (legge
mirante per
l’appunto a
favorire
l’innovazione
economica e
l’occupazione
sia da parte di
nuove aziende
che iniziano per
la prima volta
la loro attività
nel Cantone e
sia da parte di
aziende già
esistenti che
operano un
cambiamento
essenziale
dell’attività)?
Fin dall’inizio
della sua
attività
politica in
questo Comune il
gruppo del
Guastafeste è
stato l’unico a
credere nelle
possibilità di potenziare il turismo
losonese, tant’è
vero che bel
2002, ad esempio
, avevamo
commissionato a
un Istituto
specializzato ,
e pagato di
tasca nostra
(12'000
franchi), uno
studio per un
Modello di
sviluppo del
turismo di
Losone che il
Consiglio
comunale si era
rifiutato di
finanziare.
Proprio in base
a questo studio
era fra l’altro
emerso che il
turismo porta
circa 22 milioni
di franchi
all’anno
all’economia
losonese : una
somma importante
e che avrebbe
potuto aumentare
di parecchio se
il Consiglio
comunale e il Municipio Losone non avessero
bocciato con
bella regolarità
TUTTE le
nostre proposte
atte per
l’appunto a
puntare
maggiormente sul
turismo e a
favorire
l’insediamento
di nuovi
alberghi. Sento
ancora nelle
orecchie le
risposte che ci
venivano date in
tono ironico per
motivare queste
bocciature :
”Il nostro è un
Comune a
vocazione
industriale e
non turistica”.
Inutilmente
abbiamo cercato
di far capire
che in una
regione di rara
bellezza come la
nostra le due
cose non erano
in contrasto fra
di loro e che si
poteva benissimo
puntare sul
turismo senza
venir meno alla
vocazione
industriale, in
modo da metterci
le spalle al
riparo in caso
di crisi delle
industrie. Come
è già successo
in tante altre
occasioni il
tempo purtroppo
ci ha dato
ragione, e
adesso che la
temuta crisi è
arrivata il
nostro Comune si
troverà in
maggiori
difficoltà
rispetto ad
altri che non
hanno snobbato
il turismo , e a
pagare le
conseguenze di
questa scarsa
lungimiranza dei
politici saranno
malauguratamente
i
cittadini che si
vedranno
aumentare le
imposte e
diminuire i
contributi e gli
aiuti sociali.
Probabilmente è
troppo tardi per
un cambiamento
di rotta atto a rivitalizzare il turismo
, perché ora
mancano i soldi
per certi
investimenti e
perché certe
cose vanno
pianificate per
tempo in quanto
richiedono anni
prima di dare
frutti. Però di
fronte a questa
catastrofica
situazione non
possiamo
rimanere con le
mani in mano e
dobbiamo tentare
tutto quanto è
possibile.
Per cui chiedo :
Non pensa il
Municipio che,
nell’intento di
rivitalizzare
l’economia
locale puntando
maggiormente sul
turismo, sarebbe
il caso di
togliere
urgentemente dal
cassetto lo
studio per un
Modello di
sviluppo del
turismo che nel
2003 il nostro
gruppo
aveva regalato
al Comune e poi
chiedere ai suoi
autori di
aggiornarlo e di
presentarlo nel
corso di una
serata ad hoc al
Consiglio
comunale, in
modo che
promuovendo un
dibattito si
possa finalmente
dare avvio anche
in questo Comune
a un cambio di
mentalità verso
il turismo?
Distinti
saluti
Giorgio
Ghiringhelli
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