di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

POLITICA COMUNALE
RAPPORTI COMMISSIONALI


Commissione della Gestione
del Consiglio comunale di Losone






Losone, 10 ottobre 2009

 

Onorando                                   Consiglio comunale 



 

Rapporto di minoranza

sul MM no. 41/2009 Bilancio consuntivo 2008 del Comune di Losone,

ovvero : cronaca di un disastro annunciato 
 
Gentili colleghe, egregi colleghi,  

per la sesta volta consecutiva i conti consuntivi del nostro Comune si chiudono con un deficit da far rabbrividire : 1'823'087 franchi. Il fatto ancor più grave, e che il messaggio municipale non sottolinea minimamente, è che questo deficit è stato raggiunto malgrado l’aumento del moltiplicatore d’imposta – a partire per l’appunto dal 2008 - di ben 10 punti ( dal 75% all’85%). Senza l’aumento della pressione fiscale il deficit sarebbe stato superiore ai 3 milioni, come del resto figurava a preventivo. In ottica futura dovrebbe far riflettere il fatto che per chiudere i conti in pareggio si sarebbe dovuto applicare un moltiplicatore d’imposta attorno al 98% : ed è ciò che potrebbe accadere in un futuro assai prossimo se non si correrà al riparo con drastiche misure di risparmio e tagli alla spesa pubblica per almeno 1 milione di franchi   ( sempre ovviamente che non si voglia avere un moltiplicatore così elevato) . 

La serie nera dei deficit era iniziata nel 2003. Ecco le cifre nel dettaglio di questi disavanzi (arrotondati) :  

2003 :     539'000 franchi  (con un moltiplicatore al  65%) – capo dicastero finanze PPD

2004 :  1'467'000 franchi  (con un moltiplicatore al  70%) - capo dicastero finanze PLR (da aprile)

2005 :  1'598'000 franchi  (con un moltiplicatore al  75%) – capo dicastero finanze PLR

2006:   1'057'000 franchi  (con un moltiplicatore al  75%) – capo dicastero finanze PLR

2007:   1'856'000 franchi  (con un moltiplicatore al  75%) – capo dicastero finanze PLR

2008:  1'823'000 franchi (con un moltiplicatore all’85%) - capo dicastero finanze PPD (da aprile)  

Conseguenza di questo andazzo : il capitale proprio è sceso da 13,4 milioni del 2003 a 5,6 milioni del 2008. 

Le responsabilità  del Municipio, del CC e della Gestione 

Si ha un bel dire che la causa principale di questo chiaro e costante degrado è  dovuto al ristagno del gettito fiscale ( che, a parte gli anni d’oro dal 2000 al 2002, è rimasto stabile attorno ai 12,5/13,5 milioni dal 1997 in poi) a seguito sia della crisi delle principali industrie e sia degli sgravi fiscali decisi dal Cantone. 

La verità  che pochi vogliono riconoscere (l’autocritica non è molto di moda...) è che, proprio per fronteggiare il ristagno degli introiti fiscali e la crescita dei disavanzi dovuta a un vistoso aumento delle spese, si sarebbe dovuto correre ai ripari per tempo sia adeguando il moltiplicatore d’imposta alla reale situazione (compito, questo, che spettava al Municipio) e sia introducendo alcune di quelle proposte di risparmio che solo da pochi mesi si sta cominciando a discutere (compito, questo, sia del Municipio e sia soprattutto del Consiglio comunale). Invece si è continuato con spensieratezza a fare il passo più lungo della gamba.

Quindi il minimo che si possa dire è che le autorità politiche hanno dormito . Se si fosse aumentato il moltiplicatore d’imposta all’80 % già nel 2004, e all’85% già a partire dal 2005, avremmo evitato di accumulare disavanzi milionari e oggi avremmo ancora consistenti riserve (capitale proprio) attorno agli 11 milioni di franchi (anziché 5,6 milioni), che ci avrebbero permesso di fronteggiare con più tranquillità e probabilmente senza ulteriori aumenti del moltiplicatore i tempi grami che ci attendono. Ora invece, pur applicando misure di risparmio dolorose, sarà difficile evitare di portare il moltiplicatore al 95% , andando così ad aumentare il carico fiscale ai contribuenti losonesi proprio in pieno periodo di crisi economica. 

Critiche con il senno di poi ? No, bastava leggere il Piano finanziario 

Qualcuno magari potrebbe obiettare che con il senno di poi è facile sentenziare. In realtà c’erano già da diversi anni tutti gli elementi per intervenire, senza bisogno di essere dei profeti. Già in occasione dell’approvazione dei conti preventivi del Comune per il 2005 (cfr. verbale seduta del 20.12.04) sostenevo che “la soluzione di aumentare tasse e imposte è una scelta quasi obbligata” 

Per fare ciò  che andava fatto sarebbe  bastato mettere in pratica l’articolo 2 del Regolamento sulla gestione finanziaria e sulla contabilità dei Comuni (consultabile nelle ultime pagine del libretto verde che riporta la LOC ed il rispettivo Regolamento di applicazione) , il quale sancisce che “il conto di gestione corrente deve essere pareggiato a medio termine”. 

Oppure sarebbe bastato leggere attentamente le conclusioni del Piano finanziario per il periodo 2006-2010 (presentato al Consiglio comunale nel maggio del 2006), laddove si sottolineava  che :

“ al fine di poter garantire una situazione equilibrata delle finanze comunali, e ammesso che le ipotesi di base si concretizzino, risulta necessaria un’adeguata politica della pressione fiscale. Con ciò si rileva che non risulta possibile raggiungere un autofinanziamento positivo senza aumentare il moltiplicatore d’imposta fino a un limite dell’85%. Solo così , infatti il moltiplicatore politico si avvicinerebbe, pur senza raggiungerlo,  al moltiplicatore aritmetico : i disavanzi che si conseguirebbero sarebbero dei disavanzi “tecnici”, facilmente assorbibili dal capitale proprio” 

A maggior ragione si sarebbe dovuto seguire queste sagge raccomandazioni e metterle subito in pratica visto che esse si basavano su ipotesi di crescita del gettito d’imposta che si sono poi rivelate di almeno 1,5/2,5 milioni all’anno troppo ottimistiche !!! 

Qualcuno mi può spiegare a cosa serve allestire Piani finanziari se poi non se ne tiene conto ?  

Se dagli errori del passato si possono ricavare utili lezioni per il futuro, è sperabile che il prossimo Piano finanziario che sarà presto presentato al CC sia improntato a una giusta prudenza per quanto riguarda l’evoluzione prevista per il gettito fiscale ( onde non coltivare pericolose illusioni di ricchezza)  e soprattutto è sperabile che Municipio e Consiglio comunale ne tengano conto per i prossimi anni  e agiscano di conseguenza nei rispettivi campi di competenza (tanto nella scelta del moltiplicatore quanto in quella delle spese). 

Carenza di controlli e spirito critico. Chi approva i conti è responsabile 

Quindi è innegabile che sia il Consiglio comunale e sia la Commissione della Gestione, sotto la spinta di un Municipio che non ha fatto niente per suonare campanelli di allarme e anzi a più riprese ha gettato acqua sul fuoco ribadendo ostinatamente che le finanze losonesi erano sane, hanno clamorosamente fallito il loro compito di controllori dell’Amministrazione sancito dall’art. 13 b della LOC.  

Approvando in ogni occasione i conti preventivi e consuntivi altamente deficitari del Comune i consiglieri comunali hanno in pratica dato la loro adesione alla conduzione della gestione comunale e se ne sono assunti la responsabilità finanziaria e amministrativa sollevando il Municipio da ogni responsabilità politica-amministrativa , come ben spiega Eros Ratti alle pagine 132/133 del manuale-commentario “Il Comune” (primo volume).  

E’ un dato di fatto, e non un’opinione, che l’unico gruppo politico a non avere responsabilità in tal senso è quello del Guastafeste, il quale, oltre a non aver potuto far parte delle Commissioni del Legislativo ( e quindi neppure di quella della Gestione) nella legislatura 2004-2008, non ha mai approvato né i conti consuntivi né i conti preventivi proprio perché non condivideva certe scelte politiche e finanziarie.  

E’ una fortuna per i partiti che i cittadini ( e certi giornalisti ministeriali e codini) hanno la memoria corta e non si interessano molto a queste cose “tecniche” , limitandosi a mobilitarsi solo su certi temi passionali come i rifiuti, i regali da un  milione al Patriziato, le proposte di risparmio nel settore scolastico e così via, perché altrimenti alle prossime elezioni gli elettori li castigherebbero. Invece andrà a finire che a essere castigato, se dovesse ripresentarsi, sarà proprio quel movimento politico che ha meno responsabilità nel degrado delle finanze comunali ma che ora per senso del dovere è quello che si espone di più e si crea più nemici nel cercare di portare avanti proposte di risparmio atte a risollevare queste finanze... 

Perché  propongo di non approvare i conti del 2008 

Anche per quanto riguarda i conti consuntivi 2008 il sottoscritto, in qualità  di rappresentante del Guastafeste in seno alla Commissione della Gestione, propone con questo rapporto di minoranza di non approvare questi conti.   

Oltre alle solite ragioni di fondo già esposte più sopra, questa volta ho un motivo in più per non proporre l’avallo di questi conti. Tale motivo è legato a quanto avvenne il 28 gennaio 2008 in occasione della seduta del CC dedicata all’esame di conti preventivi 2008 del Comune. In quell’occasione , con il moltiplicatore d’imposta ancora al 75%, il Municipio aveva presentato dei conti che prevedevano un deficit di ben 3 milioni di franchi. Di fronte a un simile disavanzo ogni consigliere comunale con un minimo di senso di responsabilità avrebbe dovuto reagire invocando a viva voce o un aumento del moltiplicatore d’imposta o incisive misure di risparmio o entrambe le cose. Invece la Commissione della Gestione emise un rapporto all’acqua di rose, e praticamente senza proposte di risparmio degne di tale nome,  nel quale seraficamente si osservava che : 

“come sottolineato dal Municipio la situazione non si presenta così grave da dover adottare delle misure drastiche della spesa o degli aumenti delle entrate tramite il ritocco del moltiplicatore politico” 

(relatore del rapporto : Fabio Allisiardi della Sinistra; firmatari : Carlo Ambrosini e Silvano Beretta del PPD, Edy Meschini e Francesco Frasca del PLR, Giovanni Giudici e Daniele Pinoja dell’UDC) 

Ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile che persone così esperte abbiano potuto sottoscrivere un rapporto così superficiale e manifestamente inveritiero di fronte a un deficit preventivato di 3 milioni . Questa frase è la dimostrazione più lampante che solo 20 mesi fa, quando il degrado delle finanze di Losone era già evidentissimo, il Municipio, il Consiglio comunale, la Commissione della Gestione e tutti i gruppi politici ( con la sola eccezione del Guastafeste) erano ancora convinti che Losone continuasse ad essere una sorta di “isola felice”. I casi sono tre : o tutta questa gente sperava in qualche vincita al lotto che avrebbe rimpolpato le casse del Comune, o non sapeva fare i conti, oppure sapeva benissimo fare i conti ma data l’imminenza delle elezioni comunali (aprile 2008) ha preferito non raccontarla giusta ai losonesi. Una “bugia” che comunque è durata poco, visto che 11 mesi dopo (3 febbraio 2009) il Municipio , rimangiandosi le assicurazioni date alla credulona Commissione della Gestione, decise di aumentare il moltiplicatore d’imposta per il 2008, e non solo di 5 punti ma di ben 10 ! E visto che, sempre 11 mesi dopo , rimangiandosi anche in questo caso le assicurazioni date alla credulona Commissione della Gestione, il Municipio - nel suo messaggio del 10 febbraio  sui conti preventivi  2009 del Comune - propose pure di abrogare l’aiuto complementare comunale ! Altro che “niente misure drastiche della spesa o aumenti delle entrate”... 

Ma non è tutto. Nella seduta del CC del 28 gennaio 2008 il sottoscritto – intervenendo a nome del gruppo del Guastafeste – disse ( e scusate per l’autocitazione) :  

“(...) Capiamo che in tempi preelettorali non sia molto consigliabile parlare di tagli alla spesa o di aumenti di tasse e imposte, e sia più conveniente far credere ai cittadini che tutto è sotto controllo. Noi invece preferiamo sfidare l’impopolarità e dire ai losonesi che se si continua così la situazione degenererà nel giro di 2 o 3 anni e a quel momento per raddrizzare la situazione non basterà più aumentare il moltiplicatore di 5 punti, ma volenti o nolenti si dovrà aumentarlo almeno di 10-15 punti. Per questo motivo, nell’intento di limitare i danni, stasera proporremo una serie di tagli alle uscite per un totale di 324'000 franchi e nuove entrate per un totale di 116'000 franchi (...)” 

Quella sera feci una ventina di proposte di risparmio : tutte fucilate con votazione bulgare tra sbuffamenti di impazienza e risolini di compiacimento da parte del Consiglio comunale, che volle così umiliarci e ridicolizzarci. Nessun altro gruppo portò avanti una qualche altra proposta concreta di risparmio. Anziché essere apprezzato, il nostro impegno  venne interpretato come al solito come mania di protagonismo o desiderio di intralciare i “lavori” (?) del CC.  Tant’è vero che alcuni giorni dopo, in una lettera apparsa sulla stampa, un consigliere del PLR di professione economista (quindi non un incompetente in materia di finanze) mi accusò di aver fatto con tutti i miei interventi dell’”ostruzionismo demagogico” .  

Per fortuna il tempo è galantuomo e non solo ha dimostrato chi diceva la verità e chi no ma ha reso giustizia a chi era stato sbeffeggiato per aver fatto null’altro che il proprio dovere. Non per nulla alcune delle nostre proposte bocciate quasi all’unanimità in quell’occasione sono poi state portare avanti un anno dopo o dal Municipio o dalla Commissione della Gestione e in tale occasione sono state approvate all’unanimità o quasi ( ad esempio i tagli parziali degli onorari dei municipali e dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali, i tagli ai ricevimenti, i tagli al servizio della Prosegur, i tagli al festival del film). 

E’ vero che anche se tutte le proposte del Guastafeste fossero state accettate i conti 2008 si sarebbero chiusi comunque con un deficit milionario, ma è anche vero che almeno noi abbiamo provato a ridurre questo deficit e a squillare campanelli di allarme e che se tutti avessero fatto la loro parte ora non ci troveremmo di fronte a un deficit di quasi 2 milioni. Dagli altri gruppi non è invece pervenuto lo straccio di una proposta, ma solo le solite vacue e inutili raccomandazioni generiche a spendere con oculatezza. 

E’ tempo di dare segnali concreti che il vento sta cambiando... 

Quindi ora nessuno più del sottoscritto e del mio gruppo ha delle buone ragioni per bocciare i conti consuntivi 2008. Capisco che gli altri gruppi, dopo aver approvato i preventivi 2008, possano ora trovarsi in difficoltà a bocciare i consuntivi 2008. Ma fra i preventivi ed i consuntivi ci sono state le elezioni comunali , con un forte ricambio dei consiglieri, per cui quei nuovi consiglieri che volessero distanziarsi da certe “superficialità” del passato che hanno causato danni al paese o che non vogliono sollevare il Municipio da ogni responsabilità per la gestione 2008 assumendosi responsabilità politico-finanziarie che non hanno, hanno una buona occasione per lanciare un segnale (magari anche solo astenendosi) e far capire che la musica sta cambiando e che essi non sono più disposti a fare gli “utili idioti”. 

Dall’esame dettagliato dei conti effettuati in seno alla Gestione sono emersi alcuni sprechi commessi dal Municipio, che evidentemente non ha ancora ben capito che la festa è finita . Non saprei come altro definire, ad esempio,  l’importo di circa 5'000 franchi speso per la creazione ad opera di un grafico di 5 cartelli “divieto di fumare” installati alle Scuole elementari, o l’importo di circa 7'000 franchi per la cena annuale dei dipendenti. Alcuni di questi sprechi verranno evidenziati nel rapporto di maggioranza della Commissione della Gestione. Altri hanno fornito spunti per qualche proposta  di risparmio che potranno essere utili in occasione dell’esame dei conti preventivi per l’anno prossimo.   

Gli errori del passato servano da insegnamento per il futuro 

Non entro appositamente in questioni di dettaglio dei consuntivi 2008 perché a questo punto quel che è stato speso è stato speso e perché  con questo rapporto di minoranza mi sembrava più importante fare un discorso di fondo sulle responsabilità politiche del Municipio, del Consiglio comunale e della Commissione della Gestione , e , cifre e fatti alla mano, credo di aver fornito sufficienti motivi di riflessione. Se è vero che con questo rapporto mi son tolto a giusta regione qualche sassolino dalle scarpe, è pur vero che evidenziando certi errori del passato il mio scopo principale è quello di evitare che gli stessi errori vengano ripetuti in futuro, perché se errare è umano perseverare sarebbe diabolico.  

Auspico che i  colleghi del Consiglio comunale siano più critici nei confronti del Municipio  e di certe richieste di credito, che non firmino cambiali in bianco aumentando dagli attuali 30'000 a 60'000 franchi per singolo oggetto le deleghe decisionali del Municipio in materia di spese, che non approvino più conti consuntivi o preventivi che chiudono con grossi deficit , che si dimostrino un po’ più attivi, fantasiosi e coraggiosi nel proporre misure di risparmio.  

Auspico che le  misure di risparmio che si dovranno esaminare nei prossimi mesi possano essere discusse in un clima sereno, di collaborazione e senza fanatismi, visto che lo scopo di queste proposte non è di farci dispetti l’un con l’altro ma di risanare le finanze del Comune.  

Ben vengano eventuali referendum contro certe proposte particolarmente dolorose, perché ci aiuteranno a capire fino a che punto i losonesi saranno pronti ad accettare dei tagli pur di evitare aggravi fiscali eccessivi : purché questi referendum non degenerino in attacchi personali o in guerre di religione (come à avvenuto nei miei confronti in occasione dei referendum – entrambi vincenti – contro il regalo di 1 milione che il Comune voleva fare al Patriziato e contro la tassa sul peso dei rifiuti) . 

Auspico inoltre che ogni qualvolta ci si troverà di fronte a qualche proposta di spesa o di investimento i consiglieri e i municipali si ricordino dei principi di gestione finanziaria riportati negli articoli 3 – 4 – 5 del già citato Regolamento sulla gestione finanziaria e sulla contabilità dei comuni, i quali recitano :  

art. 3  : “ Prima di procedere a una spesa occorre esaminare la sua necessità e la sopportabilità dei costi diretti e indiretti che ne derivano” ( principio della parsimonia)

art. 4 :  “Per ogni decisione deve essere scelta la variante che permette di raggiungere lo scopo nel modo più economico” (principio dell’economicità)

art. 5 : “I beneficiari di prestazioni particolari dovranno di regola sopportarne i costi” (principio della causalità e compensazione dei vantaggi) 

                                           Collegiali saluti

                                                                                       Giorgio Ghiringhelli


 
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