Losone,
18 aprile 2012
Signor Rossi : chi non
vuole le valli
povere ?
Su La
Regione del 6 aprile
scorso Claudio Rossi,
municipale di
Gordola , ha invitato i
promotori
dell’iniziativa che mira
a creare due città nuove
nel Sopraceneri
a non cercar
scuse per motivare le
difficoltà nel
raccogliere adesioni ma
a rassegnarsi al fatto
che la gente non vuol
firmare quella che
secondo lui è “una delle
più antidemocratiche
iniziative nella storia
del nostro Paese”.
Vedremo fra
qualche settimana se è
vero che la gente non
vuol sottoscrivere
questa iniziativa
(intanto l’han già fatto
in 7'000) . Per ora mi
limito a osservare che
non tutti i Rossi per
fortuna la pensano allo
stesso modo. Su “Il
Caffè” del 1. aprile
scorso l’economista
Angelo Rossi ha scritto
che questa iniziativa
“ rappresenta
forse la sola misura che
consentirà di salvare un
progetto ( quello delle
aggregazioni in zone
urbane) che può essere
tranquillamente definito
come la maggiore riforma
politica affrontata nel
Cantone dopo
l’introduzione
dell’imposta sul reddito
e sulla sostanza, agli
inizi degli anni
Cinquanta dello scorso
secolo”.
Antidemocratica la
nostra iniziativa ? Fa
sorridere questa accusa
proveniente dal
municipale di
un Comune che
annualmente
incassa circa 1,7
milioni di franchi dal
fondo di livellamento
intercomunale
: chi ha pretese
di autonomia dovrebbe
imparare a stare in
piedi con le proprie
gambe.
Contesto
inoltre decisamente l’
affermazione di Rossi
secondo la quale “il
fatto di aver escluso
dal progetto i Comuni
più deboli, lascia
intendere quale
considerazione avrebbero
i loro cittadini un
domani se dovessero
sorgere le due grandi città” . Su La
Regione del 31 marzo
scorso
avevo spiegato
per quali ragioni
strategiche i Comuni
della Val Onsernone e
della Val Verzasca erano
stati esclusi dal
progetto aggregativo in
questa prima fase che
mira
a creare dei poli
urbani forti per poi,
dopo un
periodo di
consolidamento,
allargarsi alle
valli in una fase
successiva (come ha
fatto Lugano con la
Valcolla) . Ma non c’è
peggior sordo di chi non
vuol udire. Al
municipale di Gordola
ricordo che nel 2004 vi
erano state delle
votazioni consultive per
aggregare i Comuni della
Verzasca con quelli di
Gordola e di Tenero. Il
progetto venne bocciato
dai gordolesi ( con il
64,5 % dei voti
contrari) e anche dai
cittadini di
Tenero-Contra (
82,2 %
).
E’ dunque poco
elegante che ora Rossi
cerchi di rivoltare la
frittata imputando ai
promotori
dell’iniziativa colpe e
intenzioni – quelle di
non voler prendersi a
carico i Comuni più
deboli - che semmai
andrebbero imputate ai
suoi concittadini.
L’eventuale successo
dell’iniziativa popolare
rappresenta
probabilmente
l’unica speranza per le
valli che lo
desiderino di poter
aggregarsi a un Comune forte. Se
l’iniziativa dovesse
fallire, nel Locarnese
non si parlerà più di
aggregazioni
dell’agglomerato urbano
per i prossimi 15-20
anni e ai Comuni delle
valli circostanti che
già non l’abbiano fatto
non rimarrà altro che
aggregarsi fra di loro,
a meno che il Comune di
Gordola voglia prendersi
a carico da solo la Val Verzasca...
Giorgio Ghiringhelli,
promotore
dell’iniziativa
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