di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO


Losone, 18 aprile 2012

 

Signor Rossi : chi non  vuole le valli povere ?

 

Su La Regione del 6 aprile scorso Claudio Rossi,  municipale di Gordola , ha invitato i promotori dell’iniziativa che mira a creare due città nuove nel Sopraceneri  a non cercar scuse per motivare le difficoltà nel raccogliere adesioni ma a rassegnarsi al fatto che la gente non vuol firmare quella che secondo lui è “una delle più antidemocratiche iniziative nella storia del nostro Paese”.  Vedremo fra qualche settimana se è vero che la gente non vuol sottoscrivere questa iniziativa (intanto l’han già fatto in 7'000) . Per ora mi limito a osservare che non tutti i Rossi per fortuna la pensano allo stesso modo. Su “Il Caffè” del 1. aprile scorso l’economista Angelo Rossi ha scritto che questa iniziativa  “ rappresenta forse la sola misura che consentirà di salvare un progetto ( quello delle aggregazioni in zone urbane) che può essere tranquillamente definito come la maggiore riforma politica affrontata nel Cantone dopo l’introduzione dell’imposta sul reddito e sulla sostanza, agli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo”.  

 

Antidemocratica la nostra iniziativa ? Fa sorridere questa accusa proveniente dal municipale di  un Comune che  annualmente incassa circa 1,7 milioni di franchi dal fondo di livellamento intercomunale  : chi ha pretese di autonomia dovrebbe imparare a stare in piedi con le proprie gambe.

 

Contesto inoltre decisamente l’ affermazione di Rossi secondo la quale “il fatto di aver escluso dal progetto i Comuni più deboli, lascia intendere quale considerazione avrebbero i loro cittadini un domani se dovessero sorgere le due grandi città” . Su La Regione del 31 marzo scorso  avevo spiegato per quali ragioni strategiche i Comuni della Val Onsernone e della Val Verzasca erano stati esclusi dal progetto aggregativo in questa prima fase che mira  a creare dei poli urbani forti per poi, dopo un  periodo di consolidamento,   allargarsi alle valli in una fase successiva (come ha fatto Lugano con la Valcolla) . Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol udire. Al municipale di Gordola ricordo che nel 2004 vi erano state delle votazioni consultive per aggregare i Comuni della Verzasca con quelli di Gordola e di Tenero. Il progetto venne bocciato dai gordolesi ( con il 64,5 % dei voti contrari) e anche dai cittadini di   Tenero-Contra (  82,2 %  ).  E’ dunque poco elegante che ora Rossi cerchi di rivoltare la frittata imputando ai promotori dell’iniziativa colpe e intenzioni – quelle di non voler prendersi a carico i Comuni più deboli - che semmai andrebbero imputate ai suoi concittadini. L’eventuale successo dell’iniziativa popolare rappresenta  probabilmente l’unica speranza per le  valli che lo desiderino di poter aggregarsi a un Comune forte. Se l’iniziativa dovesse fallire, nel Locarnese non si parlerà più di aggregazioni dell’agglomerato urbano per i prossimi 15-20 anni e ai Comuni delle valli circostanti che già non l’abbiano fatto non rimarrà altro che aggregarsi fra di loro, a meno che il Comune di Gordola voglia prendersi a carico da solo la Val Verzasca...

 

                                            Giorgio Ghiringhelli, promotore dell’iniziativa