Losone, 4 novembre 2013 Inoltrato un ricorso al Tribunale amministrativo
federale di San Gallo
Il Guastafeste
contesta la legalità del
centro asilanti di Losone In data odierna ho inoltrato al Tribunale amministrativo federale (TAF) – che ha sede a San Gallo - un ricorso di dieci pagine (con domanda di effetto sospensivo) contro la decisione emessa dalla Confederazione concernente l’installazione per tre anni di un centro asilanti nell’ex-caserma di Losone. Contrariamente a quanto fatto in passato questo ricorso non sarà messo gratuitamente a disposizione del pubblico e dunque non sarà pubblicato sul sito www.ilguastafeste.ch. Difatti la precaria situazione finanziaria del movimento del Guastafeste e la difficoltà di trovare contributi finanziari per le nostre costose battaglie impongono un cambiamento di rotta. D’ora in avanti chi vorrà visionare la versione integrale dei nostri ricorsi dovrà versare per ognuno di essi un contributo di sostegno di almeno 100 franchi, che servirà alla parziale copertura dei costi. L’importo va versato sul ccp no. 65-67871-6 intestato a : Movimento politico Il Guastafeste, 6616 Losone (precisando il motivo del versamento : “centro asilanti”) . Ovviamente è possibile anche versare dei contributi inferiori ai 100 franchi. Se questa strategia non dovesse dare frutti, l’alternativa sarà che in futuro dovremo rinunciare a difendere gli interessi dei cittadini mediante lo strumento dei ricorsi, che comporta ogni volta esborsi di migliaia di franchi in costi legali e tasse di giustizia, e ci limiteremo a emettere comunicati e inviare lettere ai giornali.
Da notare che se il TAF
dovesse respingere il
ricorso avremmo sempre la
possibilità di ricorrere al
Tribunale federale, ma
saremmo pronti a farlo
solo se a quel momento i
contributi di sostegno
versati dalla popolazione
ammonteranno ad almeno 4'000
franchi. A essere
interessati all’esito felice
di questo ricorso non sono
solo gli abitanti di Losone,
ma pure quelli dei Comuni
vicini, in
particolare Ascona,
Locarno e Muralto. Per cui
mi auguro che il coro di
proteste che nelle scorse
settimane ha accompagnato
l’annuncio della decisione
di creare il nuovo centro
asilanti, si tramuti in un
sostegno concreto al ricorso
da parte di
chi non vuole questo centro. Il ricorso sul centro asilanti potrebbe fare giurisprudenza in Svizzera visto che per la prima volta si contesta l’applicazione del nuovo articolo 26 a) LASI ( Legge sull’asilo), approvato dal popolo lo scorso 9 giugno nell’ambito della votazione concernente alcune modifiche urgenti della legge sull’asilo.
Come noto, in base al nuovo
articolo la Confederazione
può utilizzare le
infrastrutture e gli edifici
di sua proprietà per
l’alloggio di richiedenti
l’asilo (per un massimo di
tre anni) senza
l’autorizzazione dei Cantoni
o dei Comuni interessati,
alla condizione che “il
cambiamento di destinazione
non richieda provvedimenti
edilizi rilevanti” e che
“ non avvenga nessuna
modifica essenziale in
relazione all’occupazione
dell’infrastruttura o
dell’edificio”.
Lo stesso articolo
precisa inoltre che non sono
considerati provvedimenti
edilizi rilevanti “ i
lavori usuali di
manutenzione” e le
“trasformazioni edilizie di
esigua entità”. Il ricorso sostiene in sostanza la tesi dell’inapplicabilità del nuovo articolo di legge nel caso specifico di Losone e quindi il conseguente abuso del proprio potere di apprezzamento da parte dell’autorità federale. A quanto pare la Confederazione intenderebbe investire alcuni milioni di franchi (si parla di 2,5 fino a 5 milioni ) per rendere agibile un piano dell’ex-caserma. Si tratta dunque di lavori assai importanti, che vanno ben oltre agli interventi di ordinaria manutenzione o alle trasformazioni edilizie di esigua entità ammessi dalla legge. Visto che la durata del centro asilanti sarebbe limitata a tre anni , una simile spesa ammortizzata in così breve tempo sarebbe in dispregio di ogni concetto di economicità ed efficacia. Il fatto poi che il nuovo articolo consente alla Confederazione di usare propri edifici senza autorizzazioni cantonali o comunali non significa che il diritto materiale (soprattutto quello federale) non sia applicabile. A tal proposito nel ricorso si denunciano delle probabili violazioni alla Legge federale sulla pianificazione del territorio e alla Legge federale sulla protezione dell’ambiente.
In via subordinata, nel caso
in cui la realizzazione del
centro fosse approvata,
il ricorso
chiede che il permesso di
costruzione sia vincolato
all’adozione di misure
fiancheggiatrici a carico
della Confederazione atte a
garantire maggior sicurezza,
fra cui ad esempio
l’introduzione di orari
serali entro i quali gli
ospiti del centro devono
rientrare . A proposito
della tipologia di asilanti
si auspica inoltre che “
non siano ospitate persone
sole, quanto piuttosto
famiglie, se del caso di
stampo cristiano : minoranze
che ora sono particolarmente
perseguitate nei loro paesi
d’origine”. Giorgio Ghiringhelli , Losone Post Scriptum a futura memoria : Non è ben chiaro se un simile ricorso possa essere inoltrato solo al momento in cui la decisione verrà comunicata per iscritto al Comune, oppure entro il termine di 30 giorni da quando sono venuto a conoscenza di tale decisione tramite la stampa , che ha dato la notizia il 7 ottobre scorso. Nel dubbio – onde non sentirmi dire che il ricorso è tardivo - ho preferito optare per questa seconda ipotesi, la cui correttezza andrà dunque verificata dai giudici di San Gallo . |