di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO

Losone, 21 agosto 2013

 

Alessandro Boggian e i Fratelli musulmani

Nel Giornale del Popolo dello scorso 20 agosto  vi era un’intervista a Alessandro Boggian, già coordinatore dei Verdi trasferitosi qualche anno fa al Cairo per motivi di lavoro, il quale con una franchezza che ho apprezzato  ha ammesso di aver aperto gli occhi sui Fratelli musulmani, che alla prova dei fatti in Egitto hanno dimostrato di aver mirato solo al potere.  Meglio tardi che mai ! La mia mente è tornata al 2007 , quando il movimento del Guastafeste ed i Verdi (diretti allora da Boggian)  furono a un passo dal congiungere le liste per l’elezione del Gran Consiglio. Tutto saltò all’ultimo momento a causa di alcune mie prese di posizione  contro l’islamizzazione dell’Europa e nei confronti della Comunità islamica del Ticino (in mano ai Fratelli musulmani). Per i Verdi, che fra i candidati al Gran Consiglio avevano il portavoce di quella Comunità ( Hassan el Araby , già eletto nel Consiglio comunale di Chiasso con l’appoggio dei Verdi e della Sinistra) , ero insomma diventato un tipo poco raccomandabile, in odor di razzismo.

E’ un  po’ un difetto dei partiti dell’area rosso-verde quello di essere poco lungimiranti su certi temi quali l’adesione allo Spazio economico europeo ( o all’UE), la libera circolazione delle persone e l’Islam , salvo poi fare marcia indietro quando ormai i buoi sono usciti  dalla stalla. Come mai ? Forse i progressisti hanno la tendenza a schierarsi  automaticamente e ideologicamente dalla parte opposta a quella dei partiti di destra : guai a pensarla come loro ! Il popolo ha però bisogno di politici lungimiranti e  non di rappresentanti che solo alla quarta fetta si accorgono che è polenta.

 

Sull’Islamismo, che è un’ideologia totalitaria, razzista, sessista, misogina, violenta , cristianofoba, ebreofoba e omofoba, c’è molta ignoranza fra i politici, i quali non hanno ancora capito quali sono le reali intenzioni a lunga scadenza dei Fratelli musulmani e dei salafiti che , mascherando obiettivi politici con una religione,  sfruttano le libertà democratiche – come fece Hitler -  e la tolleranza degli occidentali per portare avanti subdolamente i loro piani di conquista dell’Occidente. Per il raggiungimento di questo obiettivo essi devono in primis impedire il più possibile l’integrazione dei musulmani e cercare di reislamizzare quelli che si sono già occidentalizzati ( ad esempio creando dei ghetti che facilitino il loro controlloi o  “marchiando” le donne musulmane con veli e affini  per distinguerle dalle non musulmane e dalle non praticanti e utilizzarle come mezzi visibili di propaganda e di proselitismo).

 

Fortunatamente in Svizzera questi islamofascisti sono ancora una minoranza, ma sono potenti. Purtroppo molti politici europei e anche molti giornalisti , che hanno il terrore di passare per islamofobi e razzisti, interpellano sempre loro  anziché  i  musulmani riformisti ( e ve ne sono, ma purtroppo non dispongono di mezzi e di media per far udire la loro voce ) aumentando così la loro legittimazione e il loro potere nella  comunità musulmana moderata.

 

                                                 Giorgio Ghiringhelli, promotore dell’iniziativa “antiburqa”