di Giorgio Ghiringhelli


IL MOVIMENTO POLITICO CHE NON MOLLA MAI L'OSSO
       


Losone, 19 novembre 2013

 

Aggregazioni : partito dalla posta di Muralto il ricorso al Tribunale federale

 

 

Lo scorso 13 novembre ho provveduto a spedire dalla posta di Muralto  un pacco del peso di 10 chili e 870 grammi contenente il ricorso al Tribunale federale ( + 4 classeur di documenti)  contro la decisione del 14 ottobre del Gran Consiglio con la quale è stata dichiarata irricevibile l’iniziativa popolare costituzionale “Avanti con le nuove città di Locarno e Bellinzona” che era stata presentata nel maggio del 2012 con le firme di 11'588 cittadini.

 

Il ricorso di 30 pagine è stato presentato a nome di  tutti i nove membri del comitato promotore (*) dall’avvocato locarnese Fiorenzo Cotti e dall’avvocato  Nicolas Rouiller ( di Losanna).

 

Un ricorso molto convincente

 

Con argomenti giuridici a mio giudizio molto convincenti il ricorso smantella punto per punto i “problemi insuperabili” ravvisati dalla maggioranza del Gran Consiglio circa la conformità dell’iniziativa con il diritto superiore, dimostrando che l’iniziativa non viola il principio dell’unità della materia, che l’iniziativa rispetta la Carta europea dell’autonomia  locale, che l’iniziativa non viola il diritto di essere sentito dei Comuni , e che l’iniziativa non viola né il principio della parità di trattamento, né il principio di proporzionalità, né gli interessi cantonali e regionali.

 

Un’iniziativa molto lungimirante e costruttiva

 

A portare acqua al mulino degli iniziativisti  ha indubbiamente contribuito anche la recente presentazione del Piano cantonale delle aggregazioni, che per i poli urbani del Locarnese e del Bellinzonese propone in pratica gli stessi scenari proposti oltre un anno fa pure dall’iniziativa. Con la differenza che la nostra era una proposta che veniva dal Popolo e che non era imposta dall’alto. Senza dimenticare che nel novembre del 2012, sei mesi dopo la presentazione dell’iniziativa,  i 17 Comuni del Bellinzonese che la stessa proponeva di aggregare hanno presentato un’istanza di aggregazione attualmente in corso. Insomma , l’iniziativa non solo si è rivelata lungimirante ma ha avuto anche il merito di smuovere le acque. 

 

Un Gran Consiglio contro i diritti del Popolo

 

Peccato che la maggioranza del Gran Consiglio , di fronte a certi dubbi giuridici degni dell’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria sollevati dal rapporto di maggioranza di cui era relatore Carlo Luigi Caimi, abbia deciso di scegliere sistematicamente l’interpretazione più severa anziché – come proposto dal rapporto di minoranza redatto da Bruno Cereghetti -  propendere per l’applicazione del principio “in dubio pro populo” che, in base alla giurisprudenza del Tribunale federale, a fronte di più interpretazioni possibili impone di scegliere quella più favorevole al Popolo.

 

Se si voleva far chiarezza giuridica sulla ricevibilità di questa iniziativa la scelta più logica e politicamente meno rischiosa per il Gran Consiglio – come ben ha rilevato Sergio Savoia durante il dibattito parlamentare - sarebbe stata quella di approvare la ricevibilità della stessa lasciando semmai che fossero i suoi avversari a contestare tale decisione con un ricorso al Tribunale federale. 

 

I due pesi e le due misure della Lega dei ticinesi

 

Del resto era proprio questo il principio adottato un anno fa dal Gran Consiglio per favorire l’iniziativa popolare della Lega dei ticinesi denominata “un concreto aiuto per gli anziani in difficoltà”,  che pur essendo stata giudicata chiaramente irricevibile da un costituzionalista consultato dalla Commissione parlamentare era stata ugualmente messa in votazione popolare  : e, indipendentemente da quella che potrà essere la decisione del Tribunale federale ,  spiace che proprio il  gruppo beneficiario di quella democratica decisione ( ad eccezione di Giancarlo Seitz e Mauro Minotti, membri del comitato promotore della nostra iniziativa ,  e Patrizia Ramsauer) se ne sia dimenticato in questa occasione applicando così  due pesi e due misure e contribuendo in maniera decisiva – assieme al PLR, al PPD e all’UDC - a imbavagliare il Popolo…

 

Già spesi oltre 30'000 franchi…cercasi sponsor !

 

Sia come sia questa decisione più politica che tecnica,  presa da 50 deputati contro 24 ( e 1 astenuto),   ha contribuito ad aumentare i già elevati costi dell’iniziativa, che attualmente hanno superato i 30'000 franchi, con un deficit  provvisorio   (  a carico del movimento del Guastafeste) di circa 3'300 franchi.

 

Se qualcuno vuole fare qualcosa di concreto  a sostegno di questa battaglia, è adesso il momento di farlo ! Agli interessati ricordo che una copia del ricorso, che potrebbe fare la Storia di questo Cantone e in particolare del Locarnese, verrà spedita a chiunque verserà un contributo di almeno 100 franchi. Chi invece verserà un contributo di almeno 500 franchi  sarà invitato, in caso di vittoria, a una festosa cena con il comitato promotore.

 

I versamenti, anche inferiori ai 100 franchi, possono essere fatti sul ccp no. 65-67871-6 intestato a Movimento politico il Guastafeste, 6616 Losone : ricordatevi di specificare la motivazione del versamento nell’apposito spazio. Su richiesta possiamo spedire una polizza di versamento agli interessati.

 

 

                                                                                              Grazie.  Giorgio Ghiringhelli