Losone, 15 settembre 2011
Aggregazioni nel
Locarnese : la parola al
promotore ! Nella mia veste di principale promotore delle due petizioni popolari che han dato avvio alla procedura di aggregazione nel Locarnese, finora non ho preso parte al dibattito in corso in vista della votazione del 25 settembre. Un po’ perché nessun giornalista mi ha interpellato e un po’ perché lo scopo che mi proponevo con il lancio delle due petizioni – e cioè quello di consentire finalmente ai cittadini di votare su questo tema - è già stato raggiunto. Se intervengo ora nel dibattito è solo per correggere talune errate affermazioni che ho letto e che denotano una scarsa conoscenza sia dei meccanismi che han portato al lancio di due petizioni e sia della legge che regola la materia.
Critiche al CdS
infondate Qualcuno ad esempio ha rimproverato al Consiglio di Stato di aver voluto spaccare in due il Locarnese, proponendo due progetti di aggregazione per le due sponde della Maggia. Sbagliato ! Il nostro Governo non ha proposto un bel nulla, ma si è trovato sul tavolo due petizioni popolari firmate da oltre 3'000 cittadini e alle quali per legge ha dovuto dar seguito. Anzi, a dire il vero il Consiglio di Stato aveva inizialmente cercato di osteggiare la prima delle due petizioni presentata nel 2003 ( quella concernente il Circolo delle isole) proprio perché temeva che la stessa avrebbe potuto impedire la creazione di un Comune unico per tutto l’agglomerato urbano. Ma la sua decisione di non dar seguito alla petizione era contraria alla legge, e difatti nel settembre del 2005 il Gran Consiglio accolse un ricorso in tal senso presentato dai petizionisti , dando così il via alle due procedure di aggregazioni (nel frattempo infatti era stata presentata pure la petizione concernente la Sponda sinistra della Maggia) . E fu a seguito di questo smacco che il Consiglio di Stato, forse nella segreta speranza di far rientrare dalla finestra il progetto della Grande Locarno, avviò di propria iniziativa il famoso Studio strategico del Locarnese, presentato con una serie di serate informative verso la fine del 2009 e a cui fece seguito un sondaggio esteso a 5'000 cittadini di tutti i Comuni interessati. Se i risultati di quel sondaggio avessero offerto anche solo un piccolo spiraglio a favore di un Comune unico, come anche i petizionisti si auguravano, state pur certi che il Governo avrebbe colto l’occasione che aspettava per avviare d’ufficio una procedura in tal senso (possibilità prevista dalla legge ma poco o mai utilizzata). Ma ahinoi così non fu. Solo il 26,2% degli interpellati si espresse a favore della Grande Locarno (33,5% a Minusio e 25,1% a Muralto...), con percentuali ancor più basse nei quattro Comuni del Circolo delle isole (20,4% a Losone, 19,7% a Brissago, 14% a Ronco s/Ascona e 10,3% ad Ascona). Di fronte a queste cifre il Consiglio di Stato – e come dargli torto ? - non se la sentì di calar dall’alto un costoso progetto aggregativo inviso alla base e destinato a una sonora bocciatura in buona parte dei Comuni. Oggi,
pur senza darcene mai
merito,
lo stesso
Municipi : dove
eravate ? Va
anche detto che, in base
alla legge in vigore allora
, uno studio di aggregazione
per riunire tutti i Comuni
in un unico Comune
avrebbe potuto essere
ottenuto su semplice
richiesta di un singolo
Municipio, o di un singolo
Consiglio comunale o del 10%
dei cittadini di almeno due
Comuni. Ma nessuno lo ha
fatto ! Perché ? Forse che i
Municipi non lo sapevano ?
Non è così. Difatti nel
febbraio del 2010 il
municipale losonese
Critiche tardive allo
studio C’è
pure chi ha rimproverato al
Breve storia delle due
petizioni Infine
è certamente utile che i
cittadini sappiano come si è
arrivati alla presentazione
di due petizioni, anziché di
una sola per tutto
l’agglomerato urbano. Nella
primavera del 2002
partecipai a una serata
sulle aggregazioni
organizzata dal
(promotore principale delle aggregazioni nel Locarnese)
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