Losone, 11 maggio 2013
Aggregazioni e uccelli del
malaugurio frettolosi
Nelle scorse
settimane il sindacato VPOD
ha lanciato un’iniziativa
popolare costituzionale che
in sostanza chiede di
ridurre a 15 il numero dei
Comuni esistenti nel nostro
Cantone. Stando a quanto
riferito dal settimanale Il
Caffè (cfr. edizione dello
scorso
14 aprile) gli
esponenti del sindacato
avrebbero spiegato che
“tutto è iniziato con il
fallimento dell’iniziativa
Ghiringhelli, che voleva
obbligare il Ticino a votare
l’aggregazione del
Bellinzonese e del Locarnese”.
Ma chi ha mai
stabilito che la mia
iniziativa, firmata da quasi
12'000 cittadini e dunque
rivelatasi un grosso
successo popolare e
politico ,
sia fallita ? E’ vero
che, stando a una perizia
giuridica commissionata
al prof. Andreas Auer
dal
Ma ho
un’altra brutta notizia per
gli uccelli del malaugurio
del VPOD e del Caffè (che
già qualche mese fa mi
avevano
assegnato un cactus
per il presunto fallimento
del mio progetto...).
Difatti ,
qualora i
Ecco una
dimostrazione di quanto
affermo. L’art. 5 della
Carta europea dell’autonomia
comunale (entrata in vigore
per la Svizzera il 1. giugno
2005) dice che per ogni
modifica dei limiti locali
territoriali le collettività
interessate devono essere
preliminarmente consultate,
se del caso mediante una
votazione. Secondo gli
esperti summenzionati la mia
iniziativa non prevede
esplicitamente una
consultazione dei cittadini
dei 35 Comuni interessati
prima della votazione
cantonale (che non sarebbe
consultiva bensì
decisiva) , e già
solo per questo fatto essa
sarebbe da considerare
irricevibile. Non ne sarei
così sicuro. Difatti nel
2007
- quando la norma
internazionale
sull’autonomia comunale era
già in vigore -
nel Canton Glarona
la Landsgemeinde aveva
deciso seduta stante, e
senza alcuna consultazione
preliminare dei Comuni
interessati, di ridurre da
Da convinto fusionista sono favorevole a qualsiasi iniziativa tendente a diminuire il numero dei Comuni in Ticino. Ritengo però che il momento scelto dal VPOD per lanciare la sua iniziativa sia stato sbagliato, e ciò non solo per i motivi giuridici sopra esposti, ma anche dal profilo strategico, perché la loro e la mia iniziativa potrebbero pestarsi i piedi a vicenda qualora fossero entrambe dichiarate ricevibili e poste in votazione più o meno contemporaneamente. Basti ad esempio pensare che per l’agglomerato locarnese i sindacalisti propongono la creazione di due Comuni : quello di Locarno e quello di Ascona. A parte il fatto che la loro estensione esatta - come pure quella degli altri 14 Comuni compresi nel progetto - sarà stabilita dalla legge solo dopo il voto popolare , ossia al “buio” (!), non si è insomma tenuto conto del fatto che già nel 2011 i locarnesi avevano bocciato la spaccatura del polo urbano in due Comuni divisi dalla Maggia. E con una certa arroganza è pure stata snobbata l’esistenza di un’altra iniziativa popolare che per il Locarnese propone l’esatto contrario, ossia la creazione di un sol polo urbano che, assieme a quello di Bellinzona, sia in grado di attutire gli squilibri esistenti fra i poli del Sopraceneri e quelli del Sottoceneri. Peccato!
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